L’alto prezzo del rame ha causato un sempre maggiore interesse per il riciclaggio di questo metallo. In effetti il rame è molto adatto ad essere riciclato per almeno due motivi: il primo, e il fondamentale, è che esso ha una struttura chimico-fisica che lo rende capace di sopportare numerosi cicli di lavorazione senza che perda le sue capacità meccaniche; il secondo è che il rame ha alti costi di estrazione e bassissimi costi di riciclaggio, contrariamente a quello che avviene con altre sostanze. Queste caratteristiche hanno indotto un manipolo di criminali a perpetrare innumerevoli furti del prezioso materiale utilizzato soprattutto per la distribuzione dell’energia elettrica. Moltissime le aziende e utenze che in questi mesi sono state colpite con danni enormi per le attività e la vita quotidiana. Molte, infatti, le aziende zootecniche e agricole del territorio ibleo che, pur di poter continuare a lavorare, sono state costrette ad affidarsi a dispendiosi generatori alternativi di corrente elettrica. L’organizzazione criminale sgominata questa notte dalla Polizia aveva trovato la sua base operativa nei dintorni di Comiso ma con ramificazioni anche nel territorio di Catania e Messina dove qualche mese fa sono stati effettuati sequestri di rame per migliaia di chilogrammi. Le indagini hanno permesso di accertare che i soggetti, tutti di etnia rumena, pianificavano attentamente i furti effettuando sopralluoghi attenti delle zona ove agire; l’interesse principale era dedicato alle campate dell’alta tensione.Le intercettazioni hanno permesso di accertare che, vista la elevata remunerazione prevista, i vertici dell’organizzazione ricevevano richieste di “lavoro” da parte di persone che chiamavano direttamente dalla Romania e si proponevano di venire in zona per partecipare ai furti. Il danno che è stato lamentato da parte dell’Enel nelle denunce presentate è stato stimato in oltre 1.500.000 euro, solo per i furti che sono stati riscontrati a dispetto di decine di migliaia di euro di guadagno per l’associazione criminale oggi disarticolata. La Polizia ha arrestato per furto 17 soggetti e ne ha denunciati 12 in particolar modo per ricettazione. Questi i nomi degli arrestati domiciliati nella provincia di Ragusa: Adar Marius, Ciobanu Vasile, Ciubataru Marius inteso “Baluba”,Trandafir Marius Florin inteso Shampoo, Tudoran George Alexandru, Zlatea Ioan Georgel.
Panoramica sulla Privacy
Il trattamento e la raccolta dei dati personali e della privacy è regolamentata dall'Articolo 13 del Decreto Legislativo del 30 Giugno 2003 numero 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali" e dal Regolamento Ue 2016/679, noto come GDPR (General Data Protection Regulation) in vigore dal 25 Maggio 2018.
Per l'informativa completa vi rimandiamo alla pagina Privacy Policy.