“La notizia che gli esami sulle tracce di Dna trovati sotto le unghie di Loris non ha prodotto riscontri rilevanti, secondo la Procura, accresce la carenza del quadro indiziario a carico della mia assistita». Così Francesco Villardita, legale di Veronica Panarello, accusata della morte del figlio Lorys e detenuta nel carcere di Agrigento. “Di questa notizia io non ho riscontro negli atti processuali – aggiunge il difensore – ma la apprendo dai mezzi d’informazione; se dovesse essere vera, allora quel quadro indiziario a carico della mamma di Loris, che è già, a mio parere, carente di suo, perde del tutto di credibilità”. Si attende intanto per la prossima settimana la decisione del Tribunale del Riesame sulla richiesta di scarcerazione di Veronica Panarello presentata dall’avvocato Villardita. Il legale di Davide Stival, Daniele Scrofani, fa invece sapere “Al momento il mio assistito non va a trovare la moglie in carcere. Non escludo che possa succedere in futuro. Non lo si può condannare se dovesse volere un confronto con la moglie prima o poi”.
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