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30/12/2014 -

Cronaca/

Formazione professionale, l’Enaip di Ragusa nel mirino delle Fiamme Gialle  

guardia di finanza newGli investigatori del Nucleo Polizia Tributaria di Ragusa, a conclusione di una complessa attività di controllo espletata nei confronti di un Ente di Formazione Professionale di Ragusa, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ragusa per l’importo di quasi mezzo milione di euro. Il provvedimento è stato emesso dal Gip su specifica richiesta formulata da Federica Messina, Sostituto Procuratore della Repubblica di Ragusa, che ha diretto e coordinato le indagini, finalizzate a verificare il regolare svolgimento di diversi corsi di formazione professionale finanziati dalla Regione Siciliana. “E’ stato appurato che il Presidente dell’Ente in questione e altri tre dirigenti – spiegano in una nota le Fiamme gialle -, al fine di poter usufruire dei finanziamenti pubblici, hanno perpetrato una truffa nei confronti della Regione Siciliana, mediante attestazioni false di regolare svolgimento di corsi di formazione, di regolare frequenza degli studenti alle lezioni, mancata indicazione nei registri di classe delle assenze e firme false di presenza giornaliera degli alunni. In alcuni casi è stato rilevato che presso l’Ente sono state effettuate attività didattiche inesistenti, in orari e giorni diversi da quelli effettivi, ed è stato aumentato il numero delle ore di lezioni rispetto a quello effettivamente svolto”. Il sequestro preventivo, emesso dall’Autorità Giudiziaria nella formula del sequestro per equivalente, ha lo scopo di sottrarre alla disponibilità degli imputati una somma pari a quella del profitto, ogniqualvolta non è possibile aggredire direttamente l’oggetto del profitto. Il sequestro ha interessato sia le disponibilità finanziarie attive, giacenti in diversi rapporti bancari, che i beni immobili intestati ai soggetti coinvolti a vario titolo nell’inchiesta penale. In particolare sono stati sottoposti a sequestro dieci unità immobiliari per un valore catastale pari a circa 400mila e somme giacenti nei rapporti bancari per circa 60mila euro.

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