Il segretario del circolo “Pippo Tumino” del Pd di Ragusa, Gianni Lauretta, interviene sul caso del nuovo ospedale di Ragusa. “Abbiamo una struttura realizzata secondo standard di sicurezza moderni, con impianti che nulla hanno a che vedere con gli obsoleti nosocomi attivi in città, costata più di 47 milioni di euro: una struttura che sta invecchiando senza mai essere stata utilizzata. Viene stimato un costo di 8-10 milioni di euro per l’ulteriore finanziamento che dovrebbe consentire di completare e realizzare le altre strutture che permetterebbero l’apertura del nuovo ospedale. Allo stato attuale il blocco operatorio risulta avere tre sale quasi complete rispetto alle cinque previste, l’area dedicata alla sterilizzazione e la cucina sono ancora allo stato grezzo, i reparti delle terapie intensive risultano tuttora da completare. Per non parlare della carenza di tutti gli arredi e di alcune attrezzature nuove. Non parliamo, poi, del fatto che l’ospedale potrebbe diventare “vittima” di attenzioni particolari, dai furti ai vandalismi. Sappiamo anche che il Civile, una volta svuotato, dovrebbe ospitare gli uffici amministrativi attualmente allocati in strutture in affitto”. Il segretario Lauretta, inoltre, ricorda come si è arrivati alla costruzione del Giovanni Paolo II. “Il finanziamento del nuovo ospedale di Ragusa – chiarisce – è stato concesso in quanto l’ospedale Civile è una struttura ad alto rischio sismico. Del progetto originario del monoblocco, che doveva riunificare i due ospedali di Ragusa, ne è stato realizzato solo la metà, quanto basta per trasferire il Civile. Nei programmi dell’Asp, inoltre, l’ospedale Arezzo sarebbe destinato a diventare polo oncologico e ad ospitare altre strutture non ritenute d’urgenza. Dei più di 47 milioni di euro di costo totale del progetto, poco più di 36 provengono da fondi statali (ex art. 20), 3,5 milioni circa da fondi regionali e i rimanenti da fondi dell’Azienda sanitaria. I lavori di costruzione si sono conclusi nel 2011 e formalmente la struttura è stata consegnata all’Asp nel settembre del 2012. Il progetto risale agli anni Novanta e l’adeguamento a nuove normative, a standard alberghieri attuali e alle nuove esigenze della rete ospedaliera ha aumentato i costi di realizzazione fermo restando l’ammontare del finanziamento. Al fine di completare l’opera, sono state compiute delle scelte dalle varie direzioni aziendali che hanno chiuso l’appalto ma che hanno di fatto lasciato la struttura incompleta”.