Continua la lotta della Guardia di Finanza a tutela della spesa pubblica nazionale e comunitaria. A finire nel mirino delle Fiamme Gialle, a qualche mese dall’operazione “serra fantasma” in cui fu individuata una truffa a danno dello Stato per oltre un milione di euro, questa volta è un uomo pozzallese titolare di una ditta individuale operante nel settore delle onoranze funebri. La ditta, beneficiaria di un contributo statale per la realizzazione e l’avvio di piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupati o persone in cerca di prima occupazione, dopo aver ottenuto lecitamente l’agevolazione, è venuto subito meno alle clausole contrattuali e chiude i battenti. Nello specifico, dopo aver incassato l’intero aiuto statale di oltre 30 mila euro e solo dopo due anni dall’inizio dell’attività, l’impresa è stata chiusa senza alcuna comunicazione, nascondendo di fatto all’Agenzia erogatrice, l’Invitalia, la perdita dei requisiti ed impedendo pertanto il recupero della somma elargita a titolo di agevolazione. Il contratto con l’Agenzia erogatrice prevedeva costanti aggiornamenti sull’andamento produttivo dell’azienda, oltre a un periodo minimo di permanenza sul mercato di almeno 5 anni. Entrambe clausole mai rispettate. La truffa, architettata dal soggetto, è stata scoperta dai finanzieri di Pozzallo, che oltre all’occultamento della chiusura della ditta, hanno denunciato la vendita in nero dei beni strumentali, escogitata dallo stesso per non lasciare alcuna traccia. Il soggetto, sottoposto a una verifica fiscale, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per truffa finalizzata conseguimento di erogazioni pubbliche. È stato richiesto infine il sequestro per equivalente dei beni in suo possesso fino a concorrenza dell’importo truffato ai fini del rientro della somma da parte dello Stato.