Da 18 a 60 euro. Centinaia di cittadini ragusani, che vivono nelle zone urbane prive di rete fognaria, dal primo gennaio stanno facendo i conti con l’aumento di 42 euro, sul costo singolo per ogni spurgo del proprio pozzo nero. A denunciarlo è il consigliere comunale del Pd, Gianni Lauretta. “Tra un panettone di Natale con il nuovo assessore al Bilancio, Michele Tasca, e l’Epifania, il sindaco Dipasquale si è dato da fare per spremere i cittadini con l’applicazione di nuove tariffe. Subito dopo il Capodanno, un’amara sorpesa per alcuni cittadini che, recatisi all’ufficio comunale competente per la consegna dei bollettini (anche se già pagati a dicembre) per l’espurgo dei pozzi neri – dice il consigliere Lauretta – hanno scoperto un aumento del 334 per cento del servizio di espurgo delle fosse biologiche. Si tratta qualora ci fosse bisogno di dimostrarlo, di una ulteriore scelta vergognosa dell’amministrazione Dipasquale perchè quelle famiglie non servite da rete fognaria dovranno pagare, oltre il canone di depurazione già previsto nella bolletta idrica, anche 60 euro anzichè 18, per ogni intervento di espurgo. Questa amministrazione – aggiunge Lauretta continua a sperperare decine di migliaia di euro per affidare senza gara l’organizzazione di manifestazioni natalizie svuotando le casse ed in contemporanea decide l’aumento di un servizio a domanda individuale in modo, a mio parere, illegittimo in quanto l’incremento delle tariffe deve essere presentato in Consiglio in sede di approvazione del bilancio di previsione – conclude Lauretta – e questo sindaco forse pensa che i cittadini subiranno ancora, senza dire niente, ma noi del Pd non ci stiamo ad accettare questo modo di amministrare”.