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04/01/2012 -

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Incompatibilità parentale tra consiglieri e assessori. A Santa Croce non ci credono e se la prendono comoda

Il termine è perentorio. Entro il primo gennaio, in seguito all’entrata in vigore della legge numero 6 del 5 Aprile 2011, al comma 4, non possono fare parte della giunta i parenti dei consiglieri fino al secondo grado di parentela. Al Comune di Santa Croce ci sono due casi: uno tra i fratelli Agnello con Giovanni che ricopre la carica di vicesindaco e Francesco, consigliere comunale, e un secondo caso nella famiglia Brullo, tra il padre Giuseppe, consigliere comunale, e il figlio Gianni che ricopre la carica di assessore alle politiche giovanili. Un termine perentorio che a Santa Croce, fino ad ora, è stato disatteso. “Stiamo valutando il da farsi – dice il vicesindaco Agnello – .Al rientro dalle vacanze, insieme a mio fratello Francesco, cercheremo di capire cosa fare per non stravolgere gli equilibri in seno al consiglio comunale”. Non hanno fretta, pare. Secondo il sindaco Schembari la norma è poco chiara e la giunta, con gli assessori di riferimento, ha bisogno di tempo per riflettere.

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