Otto egiziani, tra cui tre minorenni, sono stati fermati dalla polizia di Stato di Ragusa perché ritenuti gli scafisti dell’imbarcazione con a bordo 220 migranti fatti sbarcare ieri a Pozzallo. Il comandante ha confessato. Le indagini sono state condotte dalla Squadra mobile. Secondo quanto accertato l’imbarcazione era partita dall’Egitto. I fermati sono gli egiziani Sayed Shaaban Ibaya, di 38, Galal Hamada, di 26, Mhammad Khamis Abed, di 19, Mohamed Mohamed Ali Hessein, di 36, un sudanese, Gamal Mohamed, di 44, e tre 16enni anch’essi egiziani, M.H.H.A., A.M.A.G. e A.A.A.M. Secondo le indagini sarebbero stati al comando del peschereccio, partito dalle coste egiziane con 221, tra cui molti bambini e neonati, soccorso da una unità navale della Capitaneria di Porto di Pozzallo. I migranti, provenienti dalla Siria, Pakistan, Iraq, Eritrea, Sudan, Nigeria, Mali, Gambia ed Etiopia e attualmente sono ospitati presso il Centro di primo soccorso ed accoglienza di Pozzallo in attesa del trasferimento. I migranti hanno riferito di aver pagato mediamente 2.000 dollari e gli organizzatori hanno potuto incassare quasi mezzo milione di euro. Dopo le reticenze iniziali, i migranti hanno iniziato a collaborare ed è stato possibile individuare uno dei membri dell’equipaggio. Messo alle strette, la persona indicata come appartenente all’organizzazione, ha confessato e gli investigatori hanno così individuato anche gli altri membri dell’equipaggio. A bordo tutti avevano ruolo ben precisi: comandante, addetto alle strumentazioni di bordo, vigilanti, addetti alla cambusa. A bordo, così come riferito dai migranti, i minori oltre a distribuire il cibo vendevano sigarette e chiedevano anche mance per ogni pasto fornito, cosa che ha fruttato parecchio denaro, poi sequestrato. Lo stesso comandante ha poi confessato, dichiarando ogni dettaglio del viaggio. La Polizia ha accertato che uno degli scafisti era già stato in Italia per diversi anni ed aveva commesso numerosi reati, tra gli altri traffico di sostanze stupefacenti. Dopo essere entrato ed uscito dal carcere per diverse condanne era stato espulso. I fermati, al termine dell’eventuale condanna, saranno espulsi dal territorio nazionale con accompagnamento coatto in Egitto.
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