In rispetto dell’accordo transattivo con l’Università di Catania la Provincia di Ragusa, oggi Libero Consorzio Comunale, ha provveduto a trasferire al Consorzio Universitario la somma di 178 mila euro onorando così l’impegno a suo tempo sottoscritto per il mantenimento del corso di laurea di Lingue Straniere. Diverso il discorso per un eventuale rientro della Provincia nel Consorzio Universitario. Le condizioni di pre-dissesto strutturale dell’Ente non consentono – dichiara l’ente – di assumere ulteriori impegni finanziari straordinari: “Il quadro finanziario dell’Ente è talmente chiaro e ben noto a tutti che appare superfluo ribadire l’impossibilità della Provincia di rientrare come socio nel Consorzio. Non ci sono più le condizioni, almeno allo stato attuale. Quando sono a rischio gli stipendi dei dipendenti sin dai prossimi mesi e i servizi primari, bisogna prendere atto della situazione e basta. La Provincia non è nelle condizioni finanziarie per contribuire alla gestione finanziaria del Consorzio Universitario”. In una situazione del genere non si capisce il motivo per cui i dirigenti della Provincia siano pagati più che nel resto del Paese, e, allo stesso modo — per rimanere nell’ambito della burocrazia impenetrabile e incomprensibile – non comprendiamo perché il settore viabilità vanti un apparato che contempla ogni tipo di figura lavorativa – nonostante gran parte delle strade siano passate alla competenza dei comuni – non riuscendo a distaccare questi lavoratori ai comuni almeno per consentire la vigilanza o un minimo di manutenzione in più. Insomma il palazzo della Provincia è un mostro boccheggiante riverso nella palude e nessuno osa tentare alcun tipo di manovra almeno per sfruttare quel poco di energia vitale che ancora viene emanata.