Un’associazione per delinquere costituita in prevalenza da romeni e dedita ai furti di rame è stata smantellata dalla Polizia di Stato di Ragusa. Otto le persone arrestate, tre quelle riuscite a sfuggire all’arresto da parte della squadra mobile e degli agenti del commissariato di Comiso. La svolta alle indagini grazie ad uno scontrino ed un paio di guanti lasciati sul luogo del delitto. In pochi mesi hanno commesso furti di rame ai danni della società Enel per milioni di euro, così come gravi ed ingenti danni alle aziende agricole e zootecniche iblee. L’indagine ha permesso non solo di appurare le loro responsabilità, ma anche di prevenire decine di furti già programmati. L’operazione di Polizia è stata portata a termine con il fondamentale contributo della società Enel che ha messo a disposizione le più avanzate tecnologie presenti sul mercato. Oltre ai furti di cavi di rame, l’associazione depredava le aziende agricole e zootecniche, uccidendo gli animali direttamente sul posto e con crudeltà, portando via solo le carni pregiate. Tra gli obiettivi anche carburante, attrezzi agricoli, attrezzi per carpenteria, fitofarmaci, auto e trattori. Dodici i membri dell’associazione a delinquere individuati dalla Polizia di Stato: sette in carcere, uno agli arresti domiciliari, uno denunciato in stato di libertà e tre latitanti. In carcere sono finiti sette rumeni e un italiano, residente a Comiso.