23-11-2024
Ti trovi qui: Home » Cronaca » La gara è dell’ottobre 2011, appalto di vigilanza al Tribunale di Ragusa: denunciate undici persone    

18/06/2015 -

Cronaca/

La gara è dell’ottobre 2011, appalto di vigilanza al Tribunale di Ragusa: denunciate undici persone    

tribunale ragusaA conclusione di lunghe e laboriose indagini, delegate dal Procuratore della Repubblica di Ragusa, Carmelo Petralia, riguardanti la gara d’appalto, bandita dal Comune di Ragusa nell’ottobre 2011, riguardante l’affidamento del servizio di vigilanza degli impianti di sicurezza e di vigilanza integrale del Palazzo di Giustizia di Ragusa, per un importo a base di gara di 1.214.190 euro oltre all’Iva, la sezione di Polizia giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura della Repubblica ha denunciato complessivamente undici persone, per le quali è stata avanzata, da parte della Procura della Repubblica, richiesta di rinvio a giudizio. Le stesse persone dovranno prossimamente comparire davanti al Giudice dell’Udienza preliminare del Tribunale di Ragusa per rispondere dei reati di truffa aggravata e continuata in concorso, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica e abuso d’ufficio. “Il complesso lavoro investigativo – si legge in una nota della sezione polizia giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura – ha permesso di fare luce su un’articolata truffa architettata da S.C., rappresentante legale di una società di vigilanza di Catania, vincitrice dell’appalto con un ribasso del 24,47% e un offerta pari a 919.364,97 euro. La stessa, in concorso con T.F., direttore tecnico della società e C.M. professionista etneo incaricato di Consulente del lavoro, con l’aggravante di aver cagionato all’Inps un danno patrimoniale di rilevante entità, con artifizi consistiti nel presentare, da parte della predetta, in assenza dei previsti requisiti di legge, le certificazioni attestanti il diritto di beneficio degli sgravi contributivi, dovuto all’assunzione di lavoratori in mobilità assunti a tempo indeterminato, ex art. 25, comma 9 della legge 223/1991, nonché mediante l’illecito utilizzo del codice aziendale “5Q”, rilasciato per altri lavoratori della medesima società, dal settembre 2012 al marzo 2014, inducendo in errore il predetto Ente, ottenevano un ingiusto profitto, consistente in sgravi contributivi non dovuti con l’aggravante di avere cagionato all’Inps un danno patrimoniale di rilevante entità. Le indagini della Guardia di Finanza hanno permesso di accertare per i medesimi soggetti della società catanese responsabilità penali, per avere turbato la libertà degli incanti, nella gara, bandita dal Comune di Ragusa, relativa al servizio di vigilanza presso il locale Palazzo di Giustizia, in concorso con funzionari e dirigenti del Comune di Ragusa, presentando alla Commissione di valutazione, all’uopo istituita, documentazione falsamente attestante la congruità del costo del personale rispetto all’offerta di ribasso, al fine di ottenere, in maniera illecita gli sgravi contributivi ex legge 223/1991”. Un dirigente e due funzionari del Centro per l’Impiego di Ragusa sono accusati di abuso d’ufficio e falso ideologico: non avrebbero effettuato i dovuti controlli sui requisi ai fini dei benefici ex Legge 223/1991… “con l’indebito successivo rilascio di certificazioni attestanti il possesso dei requisi per l’iscrizione nelle liste regionali di mobilità dei dipendenti dell’ex società che si occupava della vigilanza al Palazzo di Giustizia”. Stesso reato viene contestato a due dirigenti e a un funzionario del Comune di Ragusa, quali presidente del seggio di gara, presidente e componenti della commissione di valutazione, “per avere dato parere positivo alle giustificazioni riguardo la congruità del costo del personale contenente l’offerta della società catanese, omettendo, inoltre, i previsti controlli sul passaggio, senza soluzione di continuità, del personale delle due società di vigilanza, in violazione a quanto previsto dal bando di gara sulla procedura del cambio di appalto e degli obblighi prestabiliti, da parte dell’impresa aggiudicataria, sulla salvaguardia dei livelli occupazionali e di anzianità, favorendo la loro assunzione, tramite l’irregolare iscrizione dei lavoratori nelle liste di mobilità regionali”. L’abuso d’ufficio è contestato anche a un funzionario Inps di Catania, per avere “omesso di effettuare il dovuto controllo sui requisiti per il rilascio alla società catanese del diritto ai benefici contributivi per avere assunto lavoratori inscritti nelle liste regionali di mobilità”. Infine l’abuso d’ufficio è contestato anche a un dirigente dell’assessorato regionale Dipartimento Lavoro e impiego di Palermo.

Commenti chiusi.

Scroll To Top
Descargar musica