Lettera del sindacato polizia Cgil al Questore ed al Prefetto di Ragusa in merito alla realizzazione di un “polo d’accoglienza” per migranti nella provincia iblea. “E’ sotto gli occhi di tutti che il fenomeno migratorio è strutturale e non più emergenziale. Non possiamo che essere soddisfatti della consapevolezza delle istituzioni di essere di fronte ad una situazione cronica, che certamente non muterà nel breve periodo, visti anche gli recenti sviluppi del sistema di identificazione e accoglienza dei migranti, che vede Pozzallo e la provincia di Ragusa sempre più in prima linea e sempre più pesantemente impegnati. Uno sbarco, per le donne e gli uomini della Polizia di Stato, significa ore e ore di lavoro, urgente e non rinviabile, per identificare, discernere tra una miriade di nazionalità e quindi applicare i differenti trattamenti amministrativi, individuare possibili scafisti o altri soggetti potenzialmente pericolosi. E poi ancora smistare per le varie destinazioni, organizzare trasferimenti, far coincidere orari e esigenze di una molteplicità di soggetti, superare rapidamente eventuali disguidi, disservizi e resistenze. C’è poi da considerare la rilevante mole di delicatissimo lavoro che porta con sé la presenza di numerosi migranti richiedenti le varie forme di protezione internazionale all’apposita Commissione, le cui pratiche, circa un migliaio all’anno, vengono trattate dall’Ufficio Immigrazione della Questura, già otevolmente oberato dalla massiccia presenza di migranti, regolari e non, in questa provincia. Occorre pertanto avere il coraggio e la determinazione di portare a termine il ragionamento, e predisporre una macchina realmente capace di gestire efficacemente e senza affanni un fenomeno di tale portata. Dobbiamo purtroppo rilevare che, al divenire strutturali dei fenomeni in argomento, non è corrisposto il parallelo necessario irrobustimento degli apparati della Polizia di Stato che devono affrontarli. Da ultimo, basti pensare che recentemente sono stati assegnati ai reparti di Polizia gli Agenti che hanno appena terminato i corsi di formazione. Nessuno di essi è stato destinato alla provincia iblea. Ciò ha importanti e inevitabili riflessi negativi su tutta l’attività degli operatori della Polizia di Stato di questa provincia, che si trovano in grande difficoltà persino nell’assicurare il controllo del territorio, sia sul versante ipparino che su quello modicano, pesantemente interessati da fenomeni di criminalità diffusa ed organizzata. E’ compromessa la possibilità di lavorare efficacemente e serenamente praticamente in ogni articolazione della Questura e dei Commissariati”. Il sindacato di polizia Cgil chiede quindi al Prefetto di Ragusa di interessare il Dipartimento della Pubblica Sicurezza affinché si incrementi il numero numero degli operatori della Polizia di Stato.