La Polizia di Stato ha denunciato 34 persone che utilizzavano sostanze dopanti per alterare le prestazioni agonistiche. L’indagine è nata da un anonimo “ciclista della domenica” stanco di essere umiliato dai compagni d’uscita che ha scritto una lettera dettagliata alla Procura della Repubblica con nomi, indirizzi, quantità e tipologia dei farmaci utilizzati. Sabato a Chiaramonte Gulfi, l’epilogo dell’attività d’indagine sotto un vero e proprio nubifragio. La Squadra Mobile, grazie alla collaborazione dei medici ispettori federali del Coni, ha effettuato controlli alle urine su 7 partecipanti alla 12^ Coppa “S.S. Salvatore”. Controlli e perquisizioni anche per alcuni partecipanti alla gara podistica “Filippide”, non appena giunti all’arrivo davanti alla celebre casa di “Montalbano”. Uno dei partecipanti è stato trovato in possesso di sostanze dopanti. 10 in tutto le perquisizioni domiciliari a carico di “atleti” dilettanti sospettati di fare uso di sostanze dopanti per competere la domenica con gli amici. Centinaia le intercettazioni a carico degli indagati che saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria. Il fenomeno del doping tra i finti atleti dilettanti interessava le province di Ragusa, Siracusa e Catania. Gli indagati – si è scoperto dalle intercettazioni – utilizzavano un linguaggio criptico per rifornirsi di queste sostanze che si trovavano per lo più da negozianti specializzati in vendita di biciclette. Gli sport interessati sono: ciclismo, podistica e body building. Tra i fornitori anche un infermiere di Ragusa che si occupava di procacciare medicinali senza ricetta ed in molte occasioni allestiva un ambulatorio per permettere agli “amici” di fare delle flebo con diverse sostanze e raggiungere i miglioramenti ambiti a discapito della salute e dei più elementari valori sportivi. Le intercettazioni hanno permesso di appurare che quasi tutti i soggetti dopati non riferivano alle famiglie di fare uso di sostanze vietate dalla legge. Addirittura uno degli indagati (elemento emerso dalle intercettazioni) si preoccupava della moglie in quanto era stato colto in flagranza dalla loro bambina. Diversi mesi di intercettazioni hanno permesso di individuare chi facesse uso di sostanze dopanti per partecipare alle competizioni sportive riconosciute dal Coni che, per mezzo della Procura Antidoping ha disposto dei controlli già un anno fa. Le indagini hanno poi permesso di estendere l’attività investigativa a soggetti di altre province con riscontri effettuati mediante perquisizioni ed ingenti sequestri di sostanze dopanti, da parte della Squadra Mobile di Catania e Siracusa. Le squalifiche inflitte dalla Procura Antidoping hanno costretto alcuni atleti a rimanere a margine delle competizioni ma ciononostante non li hanno allontanati dal “giro”. Alcuni addirittura sono sospettati di aver preso parte a competizioni sportive con tesserini di atleti “puliti” al fine di vincere alcune gare al nord Italia. In particolar modo un ragusano ha dimostrato durante le indagini di avere una navigata competenza sulle modalità di assunzione e sugli effetti delle sostanze dopanti che condividva con gli atleti del suo gruppo sportivo allo scopo di ottenere risultati di rilievo, anche se squalificato. Tra i soggetti indagati vi sono anche i presidenti di alcune squadre di dilettanti che in occasione delle gare fornivano supporto logistico consentendo che i luoghi di lavoro divenissero teatro operativo delle cessioni dei medicinali vietati. La Squadra Mobile dopo aver raccolto elementi di prova schiaccianti a carico degli odierni indagati ha deferito alla Procura della Repubblica che ha disposto la denuncia in stato di libertà a carico di 19 ragusani, 9 siracusani, 5 catanesi, 1 reggino. Il blitz è scattato sabato a Chiaramonte Gulfi, alle ore 16.00 aveva inizio la corsa ciclistica per dilettanti valida per il trofeo regionale 12^ edizione del “S.S. Salvatore”. Non appena partiti tutti i concorrenti, gli uomini della Squadra Mobile unitamente ai medici sportivi designati dalla Procura Antidoping del CONI di Roma si sono avvicinati all’arrivo per attendere i soggetti sospettati di aver assunto sostanze dopanti. La Procura Antidoping ed i medici federali di Ragusa hanno effettuato 7 controlli. I campioni prelevati con l’assistenza della Polizia di Stato sono stati subito inviati a Roma per le approfondite analisi ed i risultati arriveranno a giorni con l’eventuale squalifica dei soggetti positivi a sostanze dopanti. Nessuno dei partecipanti, anche grazie agli organizzatori, si è sottratto ai controlli che sono durati 4 ore sotto l’occhio vigile della Squadra Mobile di Ragusa. Domenica altro blitz alla gara podistica “Alla Filippide”. La partenza sempre da Chiaramonte Gulfi fino per arrivare a Punta Secca in territorio di Santa Croce Camerina. I podisti non si aspettavano di certo di vedere poliziotti veri al loro arrivo. Alcuni partecipanti, anch’essi indagati, sono stati condotti dagli uomini della Squadra Mobile presso le loro abitazioni per ricercare sostanze dopanti. Proprio a casa e nell’auto di un podista, identificato per C.M. ragusano di 38 anni sono stati trovate decine di medicine classificate come dopanti. 10 le perquisizioni domiciliari, alcune con esito positivo ed altre dovranno essere esaminati gli elementi acquisiti. Tante le flebo e le siringhe presenti a casa dei ciclisti, segno che di sicuro hanno fatto uso di sostanze o comunque hanno un approccio con lo sport oggettivamente errato.