“Che fine hanno fatto i buoni propositi per risolvere la vituperata questione di palazzo Tumino? L’Amministrazione Piccitto è in grado di occuparsene e di trovare una soluzione a questo immenso “scherzo edilizio” che campeggia da piazza Libertà sino a piazza Stazione, per un intero isolato, senza soluzione di continuità? Oppure questa vicenda rimarrà senza risposta per chissà quant’altro tempo?”. Sono gli interrogativi che il presidente dell’associazione Ragusa in Movimento, Mario Chiavola, pone alla città e, in particolare, alla Giunta municipale. “Sappiamo che l’immobile era in mano alle banche – afferma Chiavola – sappiamo che erano state lanciate una serie di idee, anche da parte di alcune associazioni di categoria, per fare in modo che lo stesso potesse tornare a nuova vita con la creazione di una serie di esercizi commerciali. Ma palazzo Tumino resta uguale a se stesso con l’unica nota negativa dettata dal fatto che il degrado non lo risparmia e quindi, con il trascorrere degli anni, l’immobile, una ferita edilizia realizzata nel cuore della nostra città, sembra essere diventato alla stregua di un grosso animale ferito che rantola e non riesce più a ritornare alla vita. Ora qualcuno mi dirà: ma che c’entra l’attuale Amministrazione comunale? Per carità, niente. Ma una Amministrazione che punta a garantire un futuro degno di nota alla propria città, che ha chiare in mente determinate dinamiche di rilancio economico, non deve porsi almeno il problema di rimodulare l’utilizzo di questo obbrobrio e pensare in che modo lo stesso possa diventare una opportunità per Ragusa? Non è una cosa semplice. Ma, proprio partendo dalla proposta fatta tempo addietro da alcune associazioni di categoria, non sarebbe praticabile il percorso dello studio di una strategia comune per verificare se quella ipotesi è percorribile o meno?”.
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