A Casuzze è prevista la costruzione di un pennello antierosione ritenuto assolutamente inutile da Legambiente. L’associazione ambientalista, osservando le carte preparatorie inviate a Palermo per le autorizzazioni e confrontandole con la realtà sul posto, si è accorta di una discrepanza la presenza di Posidonia oceanica fin quasi in prossimità della riva, in acque profonde anche poche decine di centimetri, non risultava segnalata nelle specifiche carte, pur essendo in alcuni casi affiorante e quindi ben visibile anche senza immergersi. “E’ non è cosa da poco. – sostiene Legambiente – La Posidonia oceanica è una pianta marina, endemica del Mediterraneo, che forma delle praterie subacquee di straordinaria importanza: esse hanno un ruolo, tra l’altro, nella trasparenza ed ossigenazione del mare, come area di sviluppo e di alimentazione di diversi animali marini, ed anche una funzione antierosiva in quanto smorzano l’intensità delle onde. Tant’è che la specie è inserita tra gli habitat di interesse della Comunità europea (per i quali ci sono specifiche misure di salvaguardia ma anche di finanziamento), oltre che protetta dalla Convenzione di Berna e di Barcellona”. E’ evidente che tale ‘svista’ – proseguono gli ambientalisti – può aver inficiato il percorso autorizzativo in sede di Valutazione di Impatto Ambientale: il pennello infatti arriverà a toccare tale posidonieto ponendo quindi seri rischi alla sua sopravvivenza”. Legambiente Ragusa e Centro Subacqueo Ibleo, in collaborazione con l’Università di Cadice, hanno provveduto a segnalare la problematica agli Enti preposti alle autorizzazioni, affinchè sia rivisto in senso negativo il parere dato su tale opera, che, paradossalmente, avrebbe l’obiettivo, tramite la spesa di pubblico denaro, di evitare fenomeni erosivi andando a danneggiare una specie, la posidonia appunto, che funge naturalmente da antierosione senza alcun costo per la collettività.
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