Riceviamo e pubblichiamo la riflessione di Ciccio Aiello dopo la notizia sullo sfruttamento di una donna rumena lavoratrice nelle serre. “Scoprono solo ora il caporalato etnico che sfrutta i lavoratori e impone il pizzo e la violenza in tutte le campagne del Mezzogiorno, Provincia di Ragusa in testa. Ma ha fatto comodo massacrare Vittoria come sede esclusiva dei mali del mondo. Finalmente l’informazione comincia a grattare nel sottobosco dell’immigrazione, ma ancora permane l’ossessione mediatica contro Vittoria e il suo territorio. Questa situazione fa comodo alla logica dello sfruttamento. Come se il fenomeno fosse solo nel vittoriese e si dimentica il contesto generale. In realta’ sotto accusa rimane il sistema dell’accoglienza a suon di centinaia di migliaia di euro, accoglienza solo per farli dormire parcheggiati nei centri e sfamarli. Ma non vi sono reti formative e protettive non vi è integrazione. 40 euro a cranio fanno gola e non c’e’ posto per i non paganti ( paga lo Stato ). Il rigetto degli immigrati che escono dai Centri, per il turn over dei nuovi ingressi, senza tuttavia avere ancora ottenuto il permesso di soggiorno, crea disagi e dispersione nel territorio. Alla periferia di Scoglitti, dormono tra i rifiuti. E la vergogna sale fino al cielo”.
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