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23/09/2015 -

Agricoltura/

L’OLIO TUNISINO PUO’ AFFOSSARE L’OLIVICOLTURA IBLEA DI QUALITA’

download (2)“Una misura sciagurata che mette in ginocchio l’olio d’oliva ibleo di qualità”. Così il presidente di Confagricoltura Ragusa, Sandro Gambuzza , commenta la proposta della Commissione Europea che ha autorizzato l’accesso temporaneo supplementare di olio d’oliva tunisino nel mercato dell’UE, per sostenere la ripresa nell’attuale periodo di difficoltà in cui si trova il Paese. “Ancora una volta – osserva Confagricoltura – ci troviamo a dover subire un provvedimento che penalizza i produttori in nome della politica; in questo caso per proteggere l’economia tunisina a seguito dei recenti attentati terroristici. Non siamo nuovi a provvedimenti del genere, è già capitato recentemente con l’embargo russo  e con le concessioni ulteriori per le arance al Marocco che stanno creando penalizzazioni insostenibili”. “L’olivicoltura Iblea ha compiuto negli ultimi anni notevoli sforzi per raggiungere i livelli di eccellenza qualitativa dell’extravergine Dop “Monti Iblei” ma non è in grado di farsi carico – continua Confagricoltura Ragusa – delle buone intenzioni della Commissione. La Tunisia è già un forte esportatore di olio extravergine d’oliva in Europa con 57 mila tonnellate già previste dall’accordo di associazione UE-Tunisia. Ora l’arrivo di altre 35 mila tonnellate d’olio d’oliva tunisino, senza dazio, colpisce duramente la produzione italiana già in gravissime difficoltà”. “Sollecitiamo – conclude Gambuzza – il governo e i nostri rappresentanti all’europarlamento ad adoperarsi sulla Commissione perché sia misurato adeguatamente l’impatto del provvedimento sul settore e pervenire all’annullamento delle ulteriori facilitazioni alle produzioni extracomunitarie”.

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