È un disco che evoca strade, confini, incontri probabili “Ghostrain”, il nuovo album di Stefano Meli. Ad appena un anno da “Psychedelic Indiana Blues” Stefano Meli torna a percorrere in “Ghostrain” i sentieri polverosi e disertori della musica di frontiera con un disco inquieto, lontanamente psichedelico, acustico e strumentale. Dieci tracce affidate alla cura delle sue chitarre, protagoniste degli unici dialoghi presenti in questi brani, e agli echi di batteria di Sebastiano Cataudo, i brani si consegnano senza indugi alle risonanze letterarie di John Steinbeck, Brendan Behan ed Erskine Caldwell. Nessuna parola (parlata, se non altro) e pochi strumenti: registrati in presa diretta senza il passaggio da computer al “Little Lost Cat Studio”, minuscolo studio disperso nelle campagne di San Giacomo a Ragusa, e affidati successivamente al mix&mastering di Carlo Natoli e ai muri di pietra antica del “Phantasma Studio” di Ragusa. Pubblicato dalla Seltz Recordz, costola della storica Viceversa Records, e distribuito da Audioglobe, “Ghostrain” sarà disponibile in anteprima streaming venerdì 25 settembre sul sito Mescalina.it e il giorno successivo in vendita in tutti gli store fisici e digitali.