“Crocetta si è inchinato a Roma, la commissione ha accolto le osservazioni contenute nell’impugnativa del consiglio dei ministri, varando praticamente una fotocopia della Delrio. Non entriamo nemmeno nel merito. E’ certo, però, che oggi passa un principio pericolosissimo. L’Ars è praticamente un burattino nelle mani di Roma”. E’ durissimo il commento dei deputati del M5S all’Ars al voto in commissione Affari istituzionali, che ha rivisto la legge sui liberi consorzi “su dettatura” delle osservazioni arrivate dalla capitale. “Non c’era assolutamente nulla di anticostituzionale – dicono i deputati cinquestelle – nella riforma varata dall’Ars. Le Regione avrebbe dovuto resistere davanti alla Corte costituzionale, invece ha deciso di prostrarsi a Roma, cosa che svuota l’Ars di ogni prerogativa e autonomia. Di fatto le leggi di sala d’Ercole se non andranno bene a Roma saranno tutte impugnate. Non ci vuole molto a capire quale sarà il destino delle leggi sull’acqua e sugli appalti alla faccia della volontà dei deputati e, soprattutto, dei cittadini che sull’acqua si erano espressi chiaramente con un referendum”.
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