Sono sedici i giovani che da qualche settimana hanno iniziato il servizio civile nei centri operativi della Caritas diocesana di Noto: ovvero Albero della vita, Agape e Centro Emmaus di Pachino, Casa don Puglisi e Piccoli fratelli di Modica. Si tratta di esperienze di servizio attente alla dignità della persona. Per aiutare a viverle con pienezza la Caritas diocesana organizza momenti di formazione. Nella giornata formativa di sabato scorso tenuta alla Casa don Puglisi c’è stata una inattesa coincidenza: don Corrado, a pranzo nella Casa si è fermato un po’ a dialogare con i giovani. Ha invitato a cogliere come la vita sia un dono strutturalmente, “perché prima dell’io c’è l’altro; e allora dobbiamo scegliere se ripiegarci su noi stessi o aprirci. L’apertura comporta rischio, ma al tempo stesso genera forza e anche gioia”. La domanda spontanea è stata allora: “come ha accolto la nomina ad arcivescovo di Palermo?” Don Corrado ha raccontato della sorpresa quando è andato dal nunzio, quindi – ha sottolineato – che sta vivendo questo momento nella consapevolezza dei propri limiti affidati alla grazia di Dio. Ha raccontato poi l’incontro con il Papa, che gli ha rivolto l’invito a restare se stesso. Significa anche andare a Palermo con la propria macchina, mettersi in fila con tutti … ma soprattutto rimanere semplice nella vita, pur nella coscienza dell’essere vescovo come responsabilità. Don Corrado ha comunicato che nel suo stemma episcopale ci saranno tre P: esse rimandano a don Puglisi, che gli amici amavano chiamare appunto 3P, ma anzitutto al Pane eucaristico, alla Parola di Dio, ai Poveri: le cose essenziali della fede e di una vita veramente umana.