Ha perso la testa l’ex assessora Stefania Campo. Gruppi di sostegno su facebook, petizioni on line, telefonate, incontri, suppliche, tutto un subbuglio per mostrare al sindaco Piccitto quanto il popolo la apprezzi e la voglia di nuovo in sella. Queste scene melodrammatiche al limite dell’isteria fanno emergere una pochezza politica delle persone coinvolte in questa missione umanitaria “salviamo Stefania”. Stiamo assistendo a qualcosa di veramente divertente e altamente preoccupante; una vicenda politico amministrativa torva per le relazioni tra amministratori, controllori, parenti, viene rigettata e respinta con un no ostinato e puerile, e al posto dei fatti semplici e lineari nella loro bruttezza, si eleva come un contrappeso alle nefandezze di sistema la verginità di questa giovane vittima di macchinazioni misteriose. Non si vuole credere che una ragazza appartenente ad un giro di giovani impegnati nella cultura, nell’arte, possa essere coinvolta anche indirettamente in una roba lontana da quel mondo leggero, grazioso, proiettato ad una purezza ideale. E’ una mini rivolta di casta – loro certe cose non le fanno – che sta eccitando gli animi impedendo una lettura razionale della vicenda. E’ molto simpatico che mentre ci si danna per la scomparsa dei partiti e delle organizzazioni territoriali di massa, la Campo sia riuscita a mettere su un suo movimento con tanto di sezione al bar Prima classe, luogo simbolo del riscatto politico femminile – anche la Sonia Migliore in quel bar riceve simpatizzanti e tesse attacchi- ma non vorremmo che gli stuzzichini degli “apericena” facciano da barriera alle facoltà intellettive, ed allora ve la somministriamo, la logicità politica, col cucchiaino – accompagnabile con gelato, se preferite. Simpatia, carineria, buona favella, bontà, allegria, intelligenza, cultura, indubbie qualità umane sono doni e valori importanti e sicuramente la Campo è portatrice di tutte queste preziosità. Ci siamo? Ok, andiamo avanti, piano, piano, un cucchiaino alla volta. Quando la Campo è diventata assessora, la sua mamma, signora Tinè, poiché aveva un genero che lavorava nella ditta di lettura dei contatori idrici – ricordiamo che in queste cooperative non si entra per concorso ma per chiamata diretta di amici o segnalazioni che possono essere e quasi sempre sono di Palazzo – piano, piano inghiottire lentamente- non doveva occuparsi di quell’appalto e invece lo redige. E questa presa di distanza la dovevano capire e attuare mamma e figlia. Quando l’Agos vince l’appalto e la Stefania Campo va al bar – lo scivolone – qual è il tema dell’incontro? Giù un altro po’ col cucchiaino, forza che ci siamo! Qual è la difficoltà, l’ostacolo, l’impedimento dell’Agos che ritarda l’avvio del servizio? Può essere – giù un’altro po’ di logica che fa diventare grandi!- che l’Agos non volesse accettare le condizioni di pagamento dei letturisti perchè l’appalto era a perdere con quelle retribuzioni? E queste condizioni erano quelle contemplate nel capitolato o qualcosa in più? Ultima cucchiaiata e abbiamo finito. E chi propone, e dove, queste condizioni all’Agos? Che fatica! Il fatto che la Pegaso dica che tutto va a meraviglia, non c’entra nulla, è un’altra partita fra la ditta e l’amministrazione. La Ferla si sta solo posizionando, in questa fase di indizione di grossi appalti- come ditta affidabile. Il fatto poi che la Pegaso abbia ripreso senza essere obbligata il marito della Campo rientra, per non farla complicata, non tanto alla voce caso, ma alla voce “spirtizza”, di La Ferla, si intende. E’ bella la gioventù, ed è bella perchè la passione acceca, perchè ci si innamora dei propri convincimenti, e gli imbrogli, i sotterfugi, le meschinità, non si vedono, non si conoscono, non si ammettono. La Campo si è trovata nel mezzo a grandi cose: un ruolo amministrativo, una mamma molto amorevole, le esigenze familiari, e si è mossa male. Tutta la vicenda è chiara, sta nell’appalto e nelle buste paga. Non ci sono interpretazioni altre. Non è stata colpita la meglio gioventù, è stata lei che è “scivolata”, poi è stata messa alle strette, poi si è dimessa, dopo qualche ora ha promosso, sembra tramite il consorte – la raccolta firme per ottenere chissà cosa. Scusate il tono delle cucchiaiate imboccate a forza, ma fa specie che ragazzi così svegli e attivi si chiudano in una bolla di presunzione e di intoccabilità e non comprendano i meccanismi malati che infettano la società e che fanno male, è vero. Ma come lo dovete cambiare il mondo se non lo guardate in faccia?
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