L’arte come veicolo di cultura e come momento di aggregazione, ancora una volta grazie a FestiWall.Il festival di street art conclusosi nel mese di settembre continua a richiamare estimatori e sostenitori presso il Prima Classe di Ragusa, dove sono attualmente esposte le più belle immagini della sette giorni d’arte, realizzate dal fotografo Marcello Bocchieri. Ma non solo: in mostra anche i plastici delle opere realizzate da Pixel Pancho, Natalia Rak, Daniel Eime, Millo e Moneyless sui muri della zona sud di Ragusa Superiore (via Ercolano, campetto Enal Via Archimede, via Ariosto, Protezione civile e biblioteca comunale) e i “memorabilia” della realizzazione. A inaugurare la mostra Antonio Sortino di S/Oggetti Negativi e Vincenzo Cascone di Extempora, che nella medesima occasione hanno presentato al pubblico il video riassunto della prima edizione del festival ragusano, una testimonianza filmata disponibile adesso su Vimeo e nei prossimi giorni anche sugli altri canali. «Sono stati sette giorni lunghi e pieni di emozioni – hanno detto Sortino e Cascone – che hanno aperto un infinito ventaglio di possibilità per una probabile seconda edizione, che potrebbe coinvolgere e mappare progressivamente altre zone della città. Quella di FestiWall è stata un’esperienza molto positiva che ha lasciato un segno tangibile nella città: tant’è che proprio in questi giorni unna realtà culturale come l’Associazione Insieme ha voluto organizzare un percorso, spiegato dal professore Flaccavento, volto a conoscere e apprezzare le cinque opere». “Il festival si è affermato in pochissimo tempo, – dice Stefania Campo, l’assessore che si è appena dimessa – e dato il grande successo di questa prima edizione sono sicura che la manifestazione avrà un futuro, e continuerà a esporre la città di Ragusa in una vetrina di respiro molto ampio, con ottimi riscontri sia dal punto di vista culturale che turistico. Solo per fare un esempio basti pensare che il muro dipinto da Natalia Rak è stato annoverato tra i dieci più belli del mondo nel mese di ottobre: questo conferma che è possibile allargare i percorsi turistici oltre i confini soliti del centro storico, creando percorsi alternativi in periferia, grazie all’arte”.