23-11-2024
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18/11/2015 -

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Trasporto e assistenza disabili ancora tutto in alto mare

 

incontro provincia pro servizi disabili«Faremo il possibile affinché i giovani disabili possano continuare ad andare a scuola, ma è necessario fare rete»: Così Marialucia Lorefice, parlamentare del M5S, durante l’incontro, presso la Sala Giunta del palazzo di Provincia, voluto dalle associazioni che si occupano dei diritti dei disabili nel territorio ibleo. Presenti all’incontro anche la senatrice Venerina Padua e il senatore Giovanni Mauro, oltre alle famiglie ed alle associazioni. «E’ emersa forte –dichiara Marialucia Lorefice, membro della Commissione Affari Sociali- la necessità di un percorso univoco tra associazioni, enti e impegno politico, che possa dare risposte definitive ad un tema che è non solo delicato ma estremamente complesso nella gestione e nel coordinamento dei vari soggetti coinvolti a diverso titolo, primi tra tutti le famiglie e i giovani. La necessità è quella di rimettere al centro dell’impegno di ognuno di noi i destinatari, gli studenti disabili che in questo momento vivono nell’incognita di non poter andare a scuola, negli istituti superiori, a causa della mancanza di fondi. Su di essi e sulle loro famiglie pesa già il macigno della disabilità. Se da un lato -dice la Lorefice- serve una risposta urgente, dato che dal primo dicembre sia il trasporto sia l’assistenza scolastici potrebbero essere sospesi, un’altra risposta va data nel tempo, non è pensabile arrivare ogni volta con l’acqua alla gola per programmare una spesa in bilancio che c’è, c’è stata e ci sarà. La programmazione è una cosa dalla quale non si può prescindere soprattutto quando si parla di persone, è necessaria una calendarizzazione entro la quale vengano decisi e previsti questi servizi e le conseguenti spese inserite in bilancio. Altro problema sollevato dalle associazioni è quello della necessità di fare in modo che a gestire i fondi relativi non sia la Regione ma direttamente i Comuni, o distretti socio-sanitari, così da permettere una risposta più immediata ai bisogni. Alla base di tutto resta sempre il diritto fondamentale di tutti all’istruzione, ed è lo Stato, il Governo, che deve prendersi cura del rispetto di esso. Il resto è il dramma vissuto quotidianamente dalle famiglie che vogliono, e la dobbiamo a loro e alla società, come cittadini prima che come classe politica, una risposta al perché ancora oggi i loro figli vanno a scuola solo per poche ore e rischiano di non poterci andare affatto».

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