Questa la nota del Partito Comunista dei Lavoratori. “Il governo Crocetta è alla quarta giunta in tre anni, dopo aver nominato 41 assessori. L’elezione di Crocetta a governatore era avvenuta sull’onda lunga di un indignazione generale nei confronti del suo predecessore, sulla convinzione diffusa che Crocetta fosse estraneo alla casta, su un programma “rivoluzionario” e di rottura. Molti,anche a sinistra del P.D. avevano creduto a questa illusione. Oggi che quell’illusione è svanita non rimane che la dura realtà: la sicilia cade a pezzi, frane dappertutto, collegamenti ferroviari e viari interrotti. In piu’ assistiamo ad un aumento della militarizzazione dell’isola: la Sicilia è stata teatro della Trident Juncture, la più grande esercitazione Nato dai tempi della Guerra Fredda. Tutto questo si abbatte in un isola già massacrata dalla crisi capitalista che ha falcidiato migliaia di posti di lavoro, messo in ginocchio interi settori produttivi facendo salire alle stelle il tasso di disoccupazione giovanile. Come certificato dai nuovi dati Istat ,la Sicilia è la regione più povera d’Italia con il 54 % della popolazione considerato povero. In questo quadro riteniamo piu’ che mai attuale la presenza di un partito rivoluzionario e anticapitalista come il PCL. Tutte le opposizioni al governo Crocetta hanno dimostrato il loro fallimento. Il centro destra è complice di questo disastro: la quasi totalità della componente attuale di centro –destra era al governo non più di 4 anni fa. L’opposizione dei grillini mostra più che mai la loro inutilità politica. Oltre a non avere una posizione generale diversa dagli altri partiti, la loro opposizione si basa su spot elettoralistici e populisti. L’opposizione del M5S anziché mobilitare i lavoratori della Regione ( i forestali a contratto), i lavoratori delle poche industrie rimaste sull’isola in via di smantellamento,i senza tetto, i tanti giovani disoccupati costretti a emigrare, continua a sedere a palazzo dei Normanni. Crocetta deve andarsene senza se senza ma. Ci vogliono delle vertenze unificanti che costruiscano l’alternativa alle politiche di palazzo, questa alternativa può e deve nascere dal basso e dalle lotte. Di fronte al collasso economico della Sicilia voluto dalle politiche economiche di Bruxelles e dall’asse centro settentrionale del pd e lega, la borghesia siciliana oramai ridotta al ruolo di lacchè dei poteri forti del nord e dell’Europa, ha preferito continuare a restare a galla, tramite il governo Crocetta, per garantire gli speculatori che si vedrebbero travolti da eventuali elezioni. Per tutte queste ragioni è necessario continuare a costruire un’opposizione dal basso e su un programma anticapitalista che abbia come unico obbiettivo la difesa dei lavoratori”.
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