I carabinieri di Santa Croce Camerina hanno arrestato un giovane tunisino per il reato di favoreggiamento pluriaggravato dell’immigrazione clandestina. Mouhamed Ali’ Rami, classe 1992, tunisino, celibe, clandestino, è stato rintracciato a Santa Croce presso l’abitazione del fratello, che è invece regolare sul territorio nazionale ove vive e lavora da anni. Il Rami era sbarcato in Italia nel settembre 2014 e, dopo essere stato ricoverato insieme ad altri 275 immigrati presso il centro temporaneo di contrada Canicarao a Ragusa, era stato sottoposto a fermo d’indiziato di delitto per i reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.Era stato uno sbarco dalle caratteristiche singolari, per la prima volta era stato arrestato uno scafista libico, l’altro “nocchiero” fermato con il Rami. Nel telefonino del libico, Adnen Mohamed El Shawn, erano state trovate fotografie di migranti stipati in capannoni sulle coste libiche. Il Rami, che si era “giustificato” dicendo che aveva pilotato l’imbarcazione poiché figlio di pescatore e avvezzo ai natanti e che quindi aveva viaggiato gratis, trasformandosi però da vittima a criminale- scafista, aveva patteggiato tre anni di reclusione e quasi due milioni e mezzo di euro di multa. La barca rimase in panne e i passeggeri si salvarono solo grazie al provvidenziale intervento di una nave norvegese. Cinque donne incinte furono trasferite presso i nosocomi di Modica e Ragusa. Il Rami che già aveva scontato un periodo della pena, ora è ritornato in carcere per scontare il residuo, di circa due anni.
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