Sverginati, uffa! Erano così carini nella loro goffaggine tutta rabbia e sogni, ed ora per uno schifo di posto di presidente del consiglio si fanno fottere da Maurizio Tumino, cazzuto defloratore, con il deputato camaleontico, voyeur bavoso, che se la godeva dietro il separè! INCIUCIO FU, e con tutti i crismi. Uno di loro, quello bellissimo, Salvatore Dipasquale, che sembra un Patroclo – riduciamo il paragone adattandolo ai parametri estetici del tempo, un tronista, – è esploso e l’ha raccontata tutta: “ Ho visto con i miei occhi, a pochi minuti prima del voto, un tavolo di concertazione con le opposizioni, ovviamente non potevo far altro che uscire dalla stanza, posso solo pensare che il tutto è stato orchestrato per la elezione di Tringali a prima votazione, visto che non essendo 16 in quanto 2 assenti non c’erano i numeri. Contrariato a questo modus operandi ho votato per riconfermare Iacono…”. Ci voleva, bravo ‘sto ragazzo e non solo perché ha detto la verità, ma soprattutto per lo sforzo linguistico infarcito pure di latino! E’ un comunicato sincero, puntuale ed incisivo e infinitamente migliore degli altri – per forma, contenuto e dignità politica- che negano l’accordo, insultano chi ha denunciato l’accaduto, raccontano bugie, e, per giunta, per scrivere due parole si avvalgono di addetti stampa! Una vergogna. E’ mai possibile che persino i grillini che dovrebbero aborrire questo mercato dei cronisti a pagamento non comprendano cosa comporti il privilegio del loro ruolo? AVETE IL DOVERE DI SAPERE LEGGERE E SCRIVERE. NON E’ SOPPORTABILE CHE SPENDIATE I NOSTRI SOLDI PER CAMUFFARE LA VOSTRA BARBARA IGNORANZA! Tutti whatsapp, condividi, facebook, copia, incolla, invia… e si perdono per due righe in italiano! Poi, da quando c’è ‘sta capogruppo, certa Disca, un donnone tutto nero, con un vocione che fa paura, un testone con chioma a onde semirigide – mamma mia che impressione quando passa! – ogni parola scritta – da altri – è una bomba, trema il sangue nelle vene. Chissà che cosa commissiona ai collaboratori che poveretti scaricano il loro timore in quattro slogan demenziali. Combina certi pasticci e certe gaffe pietose sentendosi astuta e potente peggio di Maga Magò. Ora si capisce perché Federico Piccitto si tiene alla larga dal gruppo! Si scanta! Sono dannosi e falsi. Qualcuno però ha tentato di salvarsi, fiutato l’inciucio, anche se nel momento decisivo ha obbedito, come Stevanato ed Agosta. Era tutto andato a puttane, il percorso era segnato, non hanno avuto velocità, grinta, coraggio. Anche loro due non hanno gradito il frenetico incontro imbastito con l’opposizione la sera dell’inciucio e sono usciti dalla stanza del peccato. Troppo tardi si son accorti che Tringali in fase di sorpasso li aveva in core salutati con il gesto dell’ombrello e, seppur silenti, rassegnati e perplessi in quella fase parossistica, ora è passata, e speriamo che da domani riescano a controllare il gran casino che si è messo in moto. Giorni all’insegna veramente dell’antipolitica e della ridicolaggine con un cameo per amatori, il nostro nuovo Presidente del Consiglio: il piccolo Houdini. Da morire dal ridere. La sera dell’elezione è apparso col viso verdolino e l’esile struttura stretta in un giubottino con una inspiegabile lampo tirata sino al mento – di solito in aula c’è un caldo infernale –. E voilà, trasformazione. Un attimo dopo la felice elezione si libera dal primo strato e spunta una giacchetta presidenziale di ordinanza con tanto di camicia sottostante. Prontissimo! Da quel momento è il precipizio. Esilarante il commento di una tv locale che esclama: il nuovo presidente ci ha rilasciato intervista telefonica essendo volato per impegni a Bergamo! E che era u presidente da Repubblica? E chi se ne sbatte dov’è volato? Si voleva forse creare un’atmosfera istituzionale, e severa? Questo necessario, improrogabile, impellente volo a Bergamo che cosa significava? Lo si comprende su facebook dove il nostro appare sui ghiacciai dell’Alta Italia. Quindi triplo strato mortale: salopette da sci sotto, giacchetta da neo presidente nel mezzo e giubbotto finale di copertura grillina. Riuscirà Tringali a controllare questa gamma di rappresentazioni? Siamo seri. Servono i sorrisi per addolcire l’amarezza e la preoccupazione. Da qui a qualche settimana si valuterà l’animo dei cinquestelle ragusani e lo si misurerà da una piccola cosa: il grado di tolleranza. Se i 12 consiglieri pronti all’abbraccio con un Nello Dipasquale ed i suoi amici in aula, si scaglieranno contro il loro collega, il Patroclo, che li ha smerdati, il loro peso umano sarà delineato. Se non accetteranno il dissenso non saranno portatori di alcun cambiamento positivo per la nostra comunità, e il giudizio della città sarà netto e definitivo.
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