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28/01/2012 -

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SANTA CROCE, PRIMARIE INDIGENE

Un percorso irto di ostacoli, con la frattura consumata giovedì sera, tra la federazione e il partito Democratico, che rischia di frantumare l’unità che era stata raggiunta. Il candidato sindaco della federazione, Paolo Aquila, ha abbandonato i lavori dopo aver capito il trucchetto che alcuni del Pd volevano tendergli ostacolando l’accesso alle primarie agli elettori stranieri comunitari (una fascia della popolazione di Santa Croce assai vicina al sindacalista Aquila). Le primarie sono state fissate il 19 febbraio, ma il rischio è che salti tutto. Il partito democratico appare lento e debole e vi sono alcuni suoi esponenti che, in un gioco tutto paesano, coltivano solidi rapporti privati o di ossequio verso il candidato della destra Piero Mandarà. Una situazione che dovrà essere risolta dalla segretaria del partito, Franca Iurato, per affrontare le amministrative con la lealtà e la chiarezza che l’elettorato del centro sinistra merita. Intanto Italia dei Valori getta acqua sul fuoco e tenta di ricucire lo strappo che si è consumato. “Dobbiamo guardare oltre e capire che il centro sinistra ha una grande opportunità per conquistare la sindacatura a Santa Croce Camerina – afferma Pietro Savà, portavoce di Italia dei Valori -. In questi due giorni di pausa di riflessione incontreremo la coalizione per capire cosa fare per addivenire ad una candidatura autorevole”. Discorso a parte sono le primarie. “Sulle primarie la nostra posizione è stata chiara sin dall’inizio – dice Savà -. Siamo stati contrari e i fatti di queste ore, con la rottura in atto, ci danno ampiamente ragione”.

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