Continua la raccolta di firme contro l’esternalizzazione dei servizi sanitari pubblici. Martedì mattina i precari dell’Azienda sanitaria provinciale, protagonisti di questa ennesima azione di lotta nei confronti delle scelte adottate dalla direzione aziendale dell’Asp iblea, hanno presidiato per alcune ore i due ospedali del capoluogo, il Civile e il Paternò Arezzo. “La nostra presenza è finalizzata innanzitutto a sensibilizzare l’opinione pubblica su ciò che sta accadendo nei nostri ospedali – spiega una precaria – dove molti servizi si stanno esternalizzando, qualcosa che si rifletterà negativamente sulle tasche di tutti i cittadini”. La raccolta è partita lunedì con un primo presidio attivato davanti l’ospedale Guzzardi di Vittoria: in una mattinata sono state fatte 600 sottoscrizioni. Mercoledì i precari si sposteranno all’ospedale Maggiore di Modica, giovedì al Busacca di Scicli e infine la settimana di presidi si concluderà venerdì prossimo, al Regina Margherita di Comiso, quando verrà chiusa la petizione. L’obiettivo fissato è quello di ottenere seimila firme. “Siamo convinti che riusciremo a superare il traguardo prefissato – spiega il responsabile del dipartimento Sanità Cgil, Angelo Tabbì – anche perché le adesioni che riceviamo dalla gente sono spontanee: ci aspettiamo molto anche da Comiso, dove, per l’attivazione della nuova residenza sanitaria assistita conclude Tabbì – si vogliono esternalizzare figure sanitarie professionali come gli infermieri e gli operatori della riabilitazione, qualcosa che non era mai accaduto prima”. Negli ultimi otto anni la sanità pubblica ragusana ha perso quasi 1000 posti di lavoro. Fra questi vi sono le centinaia di precari che hanno lavorato per un solo turno nel 2011.
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