Il presidente del Consiglio Comunale di Ragusa Antonio Tringali interviene sulla mancata nomina dell’archeologo ragusano prof. Giovanni Distefano a responsabile del polo museale di Cava d’Ispica e Parco archeologico di Camarina. Con una nota trasmessa al presidente della Regione siciliana, all’assessore regionale ai beni culturali ed al dirigente generale dei BB.CC., Tringali chiede il motivo per il quale in merito alla nomina dei responsabili dei Poli museali non figura per quello di Ragusa l’archeologo Giovanni Distefano, direttore del Museo di Camarina e candidato ideale e naturale ad assolvere questo ruolo in prosecuzione del lavoro sinora svolto. “Ho letto con grandissima attenzione – ha scritto nella sua nota trasmessa ai vertici della Regione il presidente del massimo consesso – la rassegna stampa di questi giorni, fedele interprete del disappunto della nostra comunità in merito a questa mancata nomina. Mi ha colpito soprattutto la forte presa di posizione assunta da tante associazioni culturali del territorio, e non intendo soltanto della città di Ragusa, che chiedono a gran voce che venga ripensata tale nomina e si proceda a congelare il tutto, e a conferire al prof. Distefano il ruolo, direi naturale, che gli spetta e che ha conquistato sul campo, lavorando strenuamente in questa terra e per questa terra. Sappiamo che l’incarico che gli era stato offerto è senza dubbio molto prestigioso, ma alcune volte, ritengo, non è solo il prestigio a rendere paghi, ma anche interessi superiori, in questo caso l’interesse per la sua provincia di Ragusa. Ho trasmesso, ai vertici della Regione indicati in calce, copia della rassegna stampa prodotta in questi giorni, proprio per renderli edotti di ciò che tale mancata nomina ha provocato nella nostra provincia”. “Per quel che mi riguarda, da presidente del consiglio e da cittadino di questa terra, – aggiunge Tringali – sarò a fianco di tutte le associazioni che continueranno ad alzare la voce su questa vicenda, chiedendo di rendere i giusti meriti ad uno studioso che si è tanto speso per la sua terra. Ho chiesto anche ai vertici della Regione di ascoltare il grido di rabbia che ha mosso le coscienze di questo territorio, e di ascoltare i cittadini che vivono e conoscono l’azione decennale condotta dall’archeologo Distefano, per consentirgli di completare ciò che ha sinora portato avanti e che è sotto gli occhi di tutti”.