E’ bella la pista ciclabile di Marina: due chilometri e mezzo lisci lisci con tanto di tappetino rosso e, a fianco, una doccia panoramica proiettata sul canale di Sicilia dove mentre ci si sciacquetta si può gettare l’occhio nel mare e pensare ai poveri migranti per poi tornare in sella rinfrescati. Hanno messo tanta energia, i cinquestelle, per questa inaugurazione ed infatti hanno chiamato il futuro candidato alla presidenza della Regione, Giancarlo Cancelleri, che insieme ad assessori e sindaco ha sfilato in bici dopo aver dichiarato tutto il suo compiacimento per l’opera. “Questa è la nostra diversità, noi non sprechiamo denaro in lavori inutili e pensiamo ai bambini, la pista ciclabile è un atto politico dirompente”. Poi un abitante di Punta di Mola ha fatto irruzione “lo sa che noi non possiamo usufruire della spiaggia qui sotto piena di alghe che nessuno ci toglie?” e il deputato ha risposto: “Ha ragione, è colpa delle leggi siciliane che impediscono di toccare le alghe!”. Federico Piccitto ha capito la suonata e ha rincuorato il lamentante dicendogli – “ne parliamo la settimana prossima” e la manifestazione è continuata spensierata e leggera. Il sindaco era in gran forma, sprizzava gioventù da tutti i pori ed era come sempre calmo, lucidissimo, rasserenante, con quegli occhi penetranti da sguardo matematico, che basta guardarlo per sentirsi sollevati dopo l’epoca del nero avvoltoio. L’HATTO POLITICOH DIROMPENTHE (infarcito con tutte le aspirate di quando gli uomini avevano la coda – i nisseni conservano un loro suono primitivo -) aggiunge un altro elemento allo studio scientifico sulla specie dei cinquestelle. Sono esagerati o sono scemi? No, sono solo conformisti e quindi costretti a rimanere sempre nell’evidenza formale della superficie. La pista ciclabile è veramente carina, gradevole ed utile, ma di dirompente non ha proprio alcunché: non modifica i rapporti di forza tra cittadino e paesaggio, e Stato, e proprietà, semplicemente consente in uno spazio chiuso e limitatissimo di muoversi usando le proprie gambe adeguandosi in assetto lillipuziano e striminzito ad un modello di civiltà occidentale. Rimanendo nell’ambito di questo luogo – la pista – l’atto politico dirompente sarebbe intraprendere una lotta per riappropriarsi dello spazio sottostante, il porto, riscattarlo alla Tecnis – ditta accusata di fior di reati – liberarsi da una convenzione sessantennale capestro e prendersi qualche soldino dall’esiguo giro di miliardari che approda a Marina di Ragusa. Sarebbe dirompente sì, togliersi dai piedi il clan degli affaristi catanesi, e quindi l’andare in bicicletta in quella zona rappresenterebbe una vittoria civica e progressista. Ed invece i grillini persino alla domanda dell’esasperato cittadino che non riesce a farsi il bagno per le alghe puzzose si appellano alla Regione cattiva, non avendo il coraggio di forzare e di imporre a Busso di sistemare Punta di Mola. Il nodo morale e politico che avvinghia i cinquestelle è sempre lo stesso: siete i pedanti osservatori della legge, o i giusti sovvertitori della legge ingiusta? E qui scatta la grande paralisi che li costringe ad atteggiamenti e relazioni evitanti superficiali, scontate, dallo stile democristiano, e così l’ardore per la giustizia trova adattamenti che sfociano nella pista come atto politico dirompente. Cancelleri all’indomani della inaugurazione ha poi incontrato assessori e consiglieri per capire i guai in cui si sono cacciati da quando Piccitto non ha più una maggioranza. Qual è la strada indicata per uscire dalla crisi? La benedizione. Eh sì, non c’è linea. Cancelleri li ha benedetti e perdonati preventivamente nel caso in cui fossero costretti ad azzerare e a trovare qua e là qualcuno che regga i numeri. Poi ha inforcato la bici ed ha tagliato la corda. Conclusione. Pomeriggio caldo e tuttavia gradevole. Pista piacevole. Si torna a casa con l’immagine di Federico Piccitto e Giancarlo Cancelleri in coppia come nella canzoncina di Cocciante: “Passeggiando in bicicletta accanto a te, pedalando senza fretta la domenica mattina, fra i capelli una goccia di brina… fai un fumetto respirando, mentre mi sto innamorando…!”
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