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05/02/2012 -

Economia e Finanza/

Crescita imprese artigiane: la provincia di Ragusa prima in Italia

L’area iblea si classifica al primo posto a livello nazionale nella consueta graduatoria dei dati definitivi stilata da MovimpreseUnioncamere ed avente ad oggetto la natimortalità delle imprese artigiane iscritte presso la Camera di commercio. Il dato parla di un incremento dell’1,80%, con un saldo annuale di 124 imprese, vale a dire la differenza tra nuove iscrizioni e cessazioni di attività; meglio di Genova, seconda in classifica, che ha un tasso di crescita pari all’1,64% mentre, molto più distanziata, al terzo posto, troviamo Grosseto, con una percentuale dello 0,99%. La graduatoria fa riferimento al 2011. Per quanto riguarda, invece, il numero complessivo delle imprese di varie tipologie, Ragusa si classifica al terzo posto in Italia (2,12% il tasso di crescita), dopo Roma e Milano. Se si considera che nel 2010 per quanto riguarda gli stessi indicatori delle imprese artigiane Ragusa si era classificata al 79esimo posto, con un dato negativo pari al -1,12%, si ha chiara e netta la percezione di quali e quanti passi in avanti siano stati compiuti nel giro di appena dodici mesi. “Attenzione – afferma però il segretario provinciale della Cna di Ragusa, Giovanni Brancati – questo non significa che dalle nostre parti non si abbia a che fare con la crisi economica che imperversa ovunque. Un saldo positivo non significa che l’economia nell’area iblea vada a gonfie vele. Per un esame più approfondito della questione rimandiamo a quando, da qui ad un mese, usciranno i dati specifici che ci faranno comprendere quali sono stati i settori in cui si è registrato un effettivo incremento. Non vorremmo che fare impresa, – dice Brancati – e in particolare fare impresa artigiana, sia diventata una sorta di valvola di sfogo rispetto alla disoccupazione”. Negli anni precedenti si è registrato un decremento per quanto riguarda alcuni settori come l’autotrasporto e l’autoriparazione, mentre incrementi si sono registrati nell’ambito dei servizi e dell’edilizia. “Vedremo quali le tendenze nel 2011 – sostiene Brancato – e dopo faremo le dovute riflessioni. Questi numeri, ad ogni modo, dimostrano la capacità del nostro territorio di rispondere in modo convinto ai momenti di difficoltà e crisi economica come quella attuale”.

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