Riceviamo e pubblichiamo: “La mancanza assoluta di risposte alla mobilitazione dei produttori agricoli della fascia trasformata del sud-est, da parte del governo nazionale, del governo regionale e dell’Unione Europea, rappresenta un fatto di straordinaria gravità non solo per l’agricoltura e per l’intera economia del nostro territorio, ma anche per la democrazia, ovvero per quel rapporto corretto e trasparente che deve sempre esistere fra lotta democratica e risposte delle istituzioni. Un silenzio assordante è sceso sulla vertenza serricola dei mesi di febbraio e marzo 2016, anche da parte di sindaci e movimenti che pure avevano organizzato la protesta e che avrebbero avuto, almeno, il dovere di illustrare ai produttori agricoli e alle comunità interessate le ragioni di questa ennesima sconfitta e di indicare, in modo preciso, i vari livelli di responsabilità. Niente di tutto questo è avvenuto: ai produttori agricoli in lotta non è stato concesso neppure il diritto di sapere cosa sia successo veramente. Tutto ciò è intollerabile! Il Tavolo Verde Sicilia non rimuove i problemi e le sofferenze dei produttori agricoli e non si sottrae all’obbligo di intervenire, dopo aver osservato il doveroso riserbo durante le recenti elezioni amministrative, e a distanza di un lasso di tempo ragionevole per l’approvazione dei provvedimenti richiesti con forza. Si confermano purtroppo alcune analisi fatte durante l’incontro di lavoro a Vittoria, sulla crisi della serricoltura e le nuove strategie da mettere in campo. L’agricoltura non è governata. I governi nazionale e regionale non hanno una politica agricola; il governo reale dell’agricoltura è delegato sostanzialmente all’Unione Europea; la PAC, la Politica Agricola Comune, discrimina i prodotti e i paesi mediterranei e tutela le grandi aziende agricole, prevalentemente continentali, a svantaggio della piccole e medie imprese agricole; la Regione spende poco,male e in ritardo le risorse finanziarie trasferite dell’UE con i Piani di Sviluppo Rurale. Il Tavolo Verde Sicilia inoltre rifiuta totalmente questo schema infernale che riguarda tutti i comparti agricoli (orticoltura, agrumicoltura, latte, grano, olio, etc) che sta distruggendo migliaia d’imprese agricole della nostra Regione e lancia una vera e propria sfida a tutte le istituzioni interessate: o si cambia radicalmente la politica agricola comune nei confronti dei prodotti mediterranei, dei Paesi mediterranei e del Mezzogiorno d’Italia, attraverso interventi incisivi sui costi di produzione dei prodotti agricoli e zootecnici, sui nodi strutturali, sulla lotta alla concorrenza sleale e fraudolenta, sulla tutela del reddito dei produttori agricoli, sulla valorizzazione della qualità e delle identità territoriali, sulle crisi di mercato, sul contrasto alle agromafie, o sarà, inevitabilmente, AGREXIT, ovvero uscita dell’agricoltura italiana dalla PAC. O si cambia la Politica Agricola Comune, nel senso prima indicato, consentendo al nostro Paese di difendere e consolidare il proprio modello agricolo e il proprio sistema agroalimentare o sarà inevitabile lottare per collocare la nostra agricoltura fuori dai vincoli distorsivi e penalizzanti della Politica Agricola Comune. Nessuno dovrà pretendere più che si assista indifferenti alla distruzione continua di migliaia di aziende agricole, di lavoro, senza poter intervenire a causa dei divieti dell’Unione Europea, supinamente accettati dai governi nazionali. O si cambia o sarà AGREXIT! Il Tavolo Verde Sicilia offre questo terreno comune di confronto e d’iniziativa a tutti i produttori agricoli e zootecnici, a tutte le organizzazioni, le associazioni e i movimenti che hanno a cuore il destino della nostra agricoltura. A tal fine sarà organizzato prossimamente un FORUM, momento di riflessione approfondita e aperta su questa sfida radicale, con la partecipazione di esperti, per precisare obiettivi, strumenti, alleanze, forme di mobilitazione e risorse della nuova strategia agricola”. Firmato Don Giuseppe Di Rosa – Presidente Onorario Tavolo Verde Sicilia, Sen. Concetto Scivoletto – Coordinatore Regionale Tavolo Verde Sicilia