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23/08/2016 -

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LA RADICE DELLA VIOLENZA SQUADRISTICA CERCA ALIBI

1471815360230_1471815578.jpg--san_cono__prendono_a_sprangate_quatto_migranti_minorenni_per_futili_motivi__arrestati_tre_giovaniQuesta la riflessione del vittoriese Ciccio Aiello, presidente di Azione Democratica,  su due fatti di cronaca avvenuti in Sicilia, l’aggressione ad alcuni ragazzi egiziani e la reazione al tentato rapimento della bimba a Scoglitti. “Un episodio gravissimo ha connotato con un tempismo quasi perfetto il rigurgito anti immigrati di queste settimane. Una spedizione punitiva, di squadristi armati di pesanti manganelli e di pistole, ha aggredito e colpito a sangue quattro adolescenti sedicenni di origine egiziana, nell’area catanese, terra di avanguardismo e di rigurgiti neofascisti. Questo episodio segue all’altro, di natura diversa, occorso proprio nel nostro territorio, che è diventato mediaticamente un caso nazionale. Episodio inquietante ma anche curioso: l’opinione pubblica e i social web spingono per mettere in stato di fermo il responsabile, temendo taluni persino il linciaggio, mentre la stessa magistratura subisce una forte pressione per l’arresto immediato del responsabile del tentativo, sventato, di rapimento di una bimba. Al di là della diversa rilevanza criminale e giudiziaria dei due episodi, non può non destare allarme la frattura, che alcuni media accortamente alimentano, fra la magistratura, per il modo in cui è stato gestito l’episodio di rapimento sventato, sul quale non oso pronunciarmi per difetto di giudizio e di conoscenza dei fatti e degli atti, e l’orientamento montante di una pubblica opinione, che mostra una crescente insofferenza sui diversi aspetti della presenza di migranti nei nostri territori. Ed è su questi aspetti che manifesto le mie perplessità e preoccupazioni. Fa da sfondo e da cornice a questi episodi una politica dell’accoglienza di tipo aziendale, centrata sulla spesa e la distribuzione di soldi alle strutture di accoglienza, con rilevanti profitti per gli intraprendenti organizzatori dell’accoglienza a pagamento: alcuni vecchi e nobili paladini della solidarietà e affaristi di nuovo conio mostrano una sorprendente e veloce capacità di aggregarsi, A Roma come in Sicilia, e fanno affari astronomici mentre monta un senso di inquietudine di vasti settori della pubblica opinione. La Sicilia ha i suoi problemi e la crisi crea malumori potenti e pulsioni negative, per molti versi inediti e incontrollabili. La crisi sta uccidendo l’economia siciliana. Manca il lavoro, le aziende falliscono. Monta una rabbia che esita ad esprimersi e che costituisce in se stessa una potente arma politica che può essere usata in qualunque direzione. I social net rimbombano di esternazioni a cascata, dove trovi di tutto all’insegna dell’iperbole e del paradosso, e l’istigazione al linciaggio è diventata normale come una limonata. Assisto anche, statisticamente, a una stranissima tendenza a cancellare o rimuovere se non a giustificare l’episodio squadrista di San Cono, che merita l’attenzione di tutti, delle Forze dell’Ordine come della Magistratura, se non altro per disvelare il covo dove l’azione squadristica è maturata, mentre rimane forte, giustamente, l’attenzione incentrata sull’episodio del rapimento sventato della bambina.  In questo contesto si affacciano sui siti sigle politiche neofasciste che alzano il tirano e spingono per dare una forma alla protesta della pubblica opinione. Sono post deliranti che fanno sponda alla marea che sale, al razzismo che prende forma e si alimenta solo della rabbia popolare, di tutto quello che cova in seno al malessere sociale. Siamo alla vigilia di una svolta antidemocratica e razzista? Ci sono forze che spingono l’acceleratore su tutto ciò che trae origine dall’intolleranza e dalla fobia che si stanno innestando nel corpo della società siciliana ? Tutto ciò è visibile, sotto i nostri occhi. E il segnale più serio viene proprio dal fatto che cominciamo a non accorgercene più. Neanche di fronte allo squadrismo razzista e neonazista che marchia inequivocabilmente l’episodio di San Cono. Nessuna tolleranza, ma in tutte le direzioni”.

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