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23/08/2016 -

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LEGAMBIENTE RAGUSA INTERVIENE NUOVAMENTE IN DIFESA DELLA COSTA E DELLA LEGALITÀ A RANDELLO

randello-comitato-spiaggia-libera“Qualche giorno addietro –  scrive l’Associazione ambientalista –  non certo a cuor leggero, abbiamo invitato il Sindaco di Ragusa a revocare in auto tutela l’ingiunzione di sospensione dei lavori relativa alle opere abusive realizzate dalla ditta “Cooperativa Sociale Arca di Noè” sulla scogliera dei Canalotti a Randello, in quanto riteniamo, quell’atto amministrativo, ininfluente ed insufficiente, rapportato ai pesanti interventi ampiamente documentati. Quell’atto va sostituito con un provvedimento comunale di rimissione in pristino dei luoghi, insieme ad uno analogo della Soprintendenza, in quanto l’area in questione è un bene paesaggistico tutelato. E’ il perdurante silenzio dell’Amministrazione Comunale e l’assenza di interventi coerenti che ci fa  ritornare sulla questione”. secondo Legambiente analizzando gli atti amministrativi ci si imbatte in una sorta di circolo vizioso che vede coinvolti proprietari di terreni, proprietari di case, ditte esecutrici di lavori, ed ha come punto di unione la cooperativa, la cui presenza appare “inusuale”, secondo l’associazione ambientalista, considerato il luogo. “Viene dunque da chiedersi, ma qual’è il rapporto tra la Cooperativa Sociale “Arca di Noè”, una onlus che dovrebbe svolgere come sua attività istituzionale “la pulizia non specialistica di edifici”, e la costruzione di una strada in un’area SIC, con il più alto grado di tutela paesaggistica e vincolo di inedificabilità assoluta?” chiede Legambiente. “La Cooperativa Sociale, nella veste di comodataria di un area agricola, ha avanzato una richiesta di autorizzazione  relativa alla costruzione di una recinzione del lotto non edificabile, inserito fra altri lotti  in parte edificati e recintati, non si sa quanto legalmente, chiudendo il percorso che da sempre era stato utilizzato dai bagnanti per l’accesso al mare. Per fare questi interventi viene affidato l’incarico ad un’impresa di costruzioni che oltre all’incarico ricevuto, senza alcuna autorizzazione, costruisce una strada, con i conseguenti danni ambientali, in un area ad alto grado di tutela”. Legambiente reitera all’Amministrazione Comunale l’invito al ritiro dell’atto di sospensione lavori, provvedimento illogico se emanato dopo che i lavori sono stati conclusi e l’emissione del provvedimento di ripristino dei luoghi, “confidando che nel frattempo, il Sindaco, sentita la necessità di approfondire le questioni poste, si sia reso conto che quanto da noi richiesto è un atto dovuto”.

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