In una sala gremita della scuola “Paolo Vetri” di Ragusa la Polizia di Stato ha incontrato centinaia di studenti per parlare di rispetto delle regole e bullismo. Gli uomini in divisa dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Ragusa hanno trascorso un’intera giornata tra i banchi di scuola ascoltando i ragazzi, i loro dubbi, rispondendo alle loro domande. Il rispetto delle regole, in ogni settore e in ogni situazione di vita, costituisce una solida base sulla quale fondare la propria crescita. E’ da questi presupposti che si è sviluppato il dialogo con i ragazzi per poi affrontare i temi del bullismo e del cyberbullismo. La visione di filmati preparati per l’occasione e nei quali sono protagonisti loro coetanei ha accresciuto l’interesse dei ragazzi portandoli a riflettere su qualche atteggiamento inappropriato e sulle cautele da adottare nell’uso dei social network ed in generale nella navigazione in rete. E’ stato spiegato ai ragazzi come, all’interno di episodi di bullismo, un ruolo importante viene assunto dai cosiddetti spettatori e cioè coloro che assistono alle prepotenze poste in essere dal bullo senza avere reazioni di disapprovazione, andando in tal modo a consolidare la sua azione. Tale atteggiamento finisce per diventare una forma di partecipazione alle sopraffazioni da cui invece si deve prendere in modo deciso le distanze. L’Ispettore Capo Roberto Dinatale ha poi affrontato il tema del cyberbullismo e cioè delle vessazioni e prepotenze che sfruttano tutti gli strumenti offerti sul web. La possibilità di diffondere in modo esponenziale un’offesa, una diffamazione o anche il filmato di un’aggressione, a tutti gli utenti che possono collegarsi alla rete, amplifica gli effetti dannosi in capo a ragazzi, non sempre in grado di sopportare la pressione psicologica che ciò può determinare su di loro. Sui temi trattati massimo è stato l’interesse mostrato dai ragazzi che hanno approfittato dell’occasione per proporre domande e esprimere i loro pensieri.