Il pubblico ministero Monica Monego ha chiesto un incidente probatorio per mettere a confronto l’indagato e la presunta vittima. Il cosiddetto confronto all’americana dovrebbe svolgersi la prossima settimana. Intanto Gianluca Nigito, 41 anni, finito in cella ad inizio della settimana scorsa, è stato ammesso ai domiciliari dal Gip del Tribunale, Ivano Infarinato, che ha accolto l’istanza dell’avvocato Santino Garufi. L’uomo è accusato di atti persecutori e stalking, reati di cui si è detto estraneo nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Ragusa. Per questa ragione l’avvocato difensore Santino Garufi, giovedì scorso, ha chiesto la scarcerazione del suo assistito. Nigito, infatti, ha respinto tutte le accuse che gli venivano mosse nell’ordinanza, affermando che lui era una vittima della donna (sua ex amante) la quale ha più volte denunciato il reato alle forze dello ordine. Secondo l’accusa, l’uomo, per otto mesi, avrebbe perseguitato la donna con la quale aveva intrattenuto una relazione extraconiugale. La giovane era rimasta incinta e lui l’avrebbe ripetutamente minacciata perché di quel figlio in arrivo non voleva proprio saperne. A spalleggiare Nigito avrebbero contribuito anche la sorella, Cinzia, 38 anni, e la moglie, Laura Palacino, 34. Il legale delle due donne, l’avvocato Santino Garufi, ha chiesto la revoca della misura degli arresti domiciliari per le sue assistite. Secondo gli investigatori, il quarantunenne, dopo aver intrattenuto una relazione sentimentale con la vittima, avrebbe iniziato a perseguitarla con continue minacce. Ben presto alle persecuzioni dell’uomo si sarebbero aggiunte quelle della sorella Cinzia e della Palacino, con la quale Nigito aveva nel frattempo riallacciato i rapporti.
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