Il presidente della sottosezione dell’associazione nazionale magistrati di Modica e Ragusa, Andrea Reale, interviene dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi del procuratore di Modica Francesco Puleio che aveva manifestato la sua contrarietà per la soppressione del Tribunale di Modica. Scrive Reale: “La riunione cui fa riferimento il Procuratore di Modica è un’assemblea dell’associazione regolarmente convocata e della quale era stato avvisato, anche per le vie telefoniche, il Procuratore. Ad essa hanno partecipato i magistrati di questi due Uffici. Trenta è il numero di magistrati togati in servizio iscritti alla citata Associazione presso gli uffici prima indicati (e non 36, come erroneamente indicato dal dott. Puleio). L’assemblea – scrive Andrea Reale – si è tenuta a Modica, in considerazione della maggiore sensibilità e del maggiore ascolto che voleva essere dato proprio ai colleghi di quell’Ufficio. A detta assemblea hanno partecipato quasi tutti gli iscritti all’Anm di Modica. Nella precedente delibera della locale associazione erano presenti – scrive Andrea Reale – ben diciannove magistrati ed avevano votato a favore della proposta diciassette di essi. Alla domanda che il Procuratore Puleio pone sul perché i magistrati operanti sul territorio (non solo i ragusani) siano favorevoli all’accorpamento, dunque, ha dato risposta l’assemblea, alla quale avrebbe potuto partecipare il Procuratore, potendo ivi chiarire tutte le sue perplessità. Nessuno si permette – scrive Andrea Reale di contestare le ragioni storiche e sociali, sottese all’esistenza del Tribunale di Modica. Noi le rispettiamo e siamo i primi a comprendere le difficoltà ed i problemi a cui si può andare incontro con la unificazione dei due uffici. Ma deve essere evidenziato che l’Associazione Nazionale Magistrati, da oltre 40 anni, porta avanti progetti di riforma della geografia giudiziaria su scala nazionale e, tra di essi, è prevista una razionalizzazione ed una migliore efficienza di uffici viciniori, come quelli di Ragusa e Modica. Credo – scrive Andrea Reale – che il Procuratore di Modica, iscritto all’Anm, sia a conoscenza di questa politica giudiziaria perseguita dall’Associazione ed il suo punto di vista resta assolutamente minoritario nei nostri circondari. La questione dei Tribunali di Modica e di Ragusa – conclude il magistrato Andrea Reale – non ha nulla a che vedere con duelli, con vinti e vincitori, ma persegue soltanto un obiettivo, che è quello di rendere più efficiente ed ottimale il servizio giustizia che quotidianamente i magistrati di Modica e Ragusa esercitano in nome, e per conto, del popolo italiano. Immediate le reazioni sia del Procuratore di Modica, Puleio, sia dell’Ordine degli avvocati di Modica. Il primo così replica: “A proposito della ipotizzata soppressione del Tribunale di Modica preciso che da parte mia ci sarà sempre il massimo rispetto delle opinioni diverse che sono state espresse nel corso di quell’assemblea, riunione alla quale risultano aver partecipato 10 magistrati, a riprova, forse, che il tema non è sentito come una priorità. Quanto ai duelli, ai vinti, ed ai vincitori, volevo solo suggerire l’idea che non è proprio sicurissimo – scrive il Procuratore Puleio – che l’accorpamento determinerà un aumento dell’efficienza complessiva del sistema e che certamente esso non migliorerà la situazione a Modica, esortando a guardare con maggiore attenzione i rapporti costi-benefici delle scelte da perseguire”. Queste, invece, le dichiarazioni degli avvocati di Modica: “Chi propone la soppressione dei tribunali subprovinciali, privilegia ragioni e interessi di natura economica e finanziaria, non strettamente connessi all’esercizio e alla efcienza della giurisdizione. Ed è noto che in molte pubbliche funzioni, come la giustizia, gli standards quali-quantitativi dei servizi non possono essere programmati salvaguardando solo le esigenze di bilancio. Sorprende – scrive l’ordine degli avvocati di Modica – che una associazione, seppur autorevole, intervenga per sostenere la soppressione del tribunale di Modica, mortificando le aspettative della comunità, oltre che del Foro. Si auspica – concludono gli avvocati modicani – che la comunità senta la necessità di sostenere le nostre stesse ragioni a favore del mantenimento affinché il tribunale di Modica, nei secoli presidio di legalità e di rispetto della cultura della giurisdizione, sia potenziato nelle risorse e allargato nel circondario”.