La Polizia è stata informata dal dirigente di un istituto scolastico della Provincia di Ragusa sulle violenze commesse ai danni di un allievo nello spazio antistante la scuola, dove gli studenti attendo l’autobus per fare rientro a casa. Dopo pochi minuti dalla segnalazione ricevuta dal dirigente, il giovane, che per prima cosa si era rivolto ad un’insegnante, è stato ascoltato dagli investigatori alla presenza di personale specializzato. Il racconto, alla presenza del padre, era sconvolgente. Il giovanissimo ragazzo ha raccontato di essere stato spesso scherno dei compagni di scuola e questo lo faceva stare male, ma per rimanere nel gruppo, accettava certi “scherzi pesanti”. Quel giorno però i compagni di scuola avevano proprio esagerato e lui ha detto basta. Il giovane stava ballando con i compagni di scuola alla fermata dell’autobus ascoltando la musica di un telefonino e tutto ad un tratto il ragazzo è stato accerchiato dai compagni e poi due di questi gli hanno detto di spogliarsi. Il giovane si è rifiutato e, al diniego assoluto, due dei ragazzi lo hanno percosso e strattonato, afferrandolo anche per il collo: doveva abbassare i pantaloni e le mutande, così era stato deciso dai “bulli”. Il ragazzino, sotto minaccia dei due si è denudato. I bulli sono stati individuati grazie alla collaborazione del corpo docente; la vittima non ha ha fornito i cognomi. I ragazzi hanno dapprima fornito diverse versioni negando di aver commesso i fatti raccontati in denuncia. Dopo pochi minuti gli investigatori hanno ottenuto una piena confessione. Al termine delle indagini i ragazzi sono scoppiati tutti in lacrime chiedendo scusa per quanto commesso ed asserendo di essere pentiti e di non voler del male al compagno di scuola ma di aver voluto soltanto “scherzare”.