La benedizione di San Giorgio martire è ricaduta, ancora una volta, su tutta Ragusa. Perché il santo possa fungere, sempre, da supporto e da guida, così come è stato nei 374 anni in cui ha ricoperto il ruolo di glorioso patrono della città. Un rito tornato a perpetuarsi, domenica sera, al termine della solenne concelebrazione eucaristica tenutasi al Duomo. La funzione religiosa è stata presieduta dall’arcivescovo emerito di Agrigento, mons. Carmelo Ferraro. Alla cerimonia, a cui hanno partecipato numerosi sacerdoti, hanno presenziato le autorità civili e militari del territorio. Non ha voluto mancare neppure stavolta il prefetto di Ragusa Maria Carmela Librizzi. C’erano anche il comandante provinciale dei carabinieri, Federico Reginato, il vicesindaco, Massimo Iannucci, il presidente del Consiglio comunale, Antonio Tringali. Nella sua omelia, mons. Ferraro ha fatto specifico riferimento alla testimonianza della fede fornita dal cavaliere San Giorgio. Una testimonianza della fede che deve caratterizzare la vita di ciascun cristiano. E’ stata quindi ripercorsa la vita del santo cavaliere di cui sono state tratteggiate le paure umane a cui ha, però, fatto da contraltare una grande forza spirituale.Numerosi, anche in questa occasione, i fedeli presenti al Duomo che hanno così avuto modo di onorare il santo cavaliere in attesa della festa esterna che, quest’anno, si terrà il 26, 27 e 28 maggio. Al termine della cerimonia religiosa l’arcivescovo Ferraro ha partecipato a un momento di fraternità con il parroco, don Pietro Floridia, e con i componenti del comitato dei festeggiamenti.
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