La Regione dice che è colpa dello Stato. Trenitalia dice che è colpa della Regione. I rappresentanti delle istituzioni locali hanno detto che la responsabilità dello smantellamento progressivo della rete ferroviaria iblea è colpa della Regione, dello Stato e di Trenitalia. Durante la conferenza provinciale sul rilancio delle ferrovie, promossa dalla Cub Trasporti e dalla Provincia di Ragusa, si è fatto il punto sulle responsabilità di ogni attore protagonista di questa vertenza, che dura da decenni e che è giunta quasi al capolinea. Il presidente della Provincia Franco Antoci ha fatto la cronistoria degli ultimi dieci anni, in sintesi la storia di un finanziamento di 400 milioni di euro destinato alla Sicilia sud-orientale e quindi anche al miglioramento della tratta ferroviaria iblea, che a distanza di un decennio si è ridotto a 120 milioni di euro, senza che questi soldi siano stati mai effettivamente utilizzati. In rappresentanza dell’assessorato regionale alle Infrastrutture, il dott. Coniglio ha spiegato qual è il nocciolo della vicenda. “La Regione non ha mai firmato il contratto di servizio perché c’era una diversità di vedute tra il ministero delle Infrastrutture, che riteneva fosse obbligatorio un parere della conferenza Stato Regioni – ha detto Coniglio – e il ministero degli Affari generali che ha sostenuto che non c’era bisogno di questo parere”. Un cavillo burocratico ha bloccato per anni la firma di questo contratto – nell’ambito dell’accordo di programma quadro – che è l’unico strumento che garantirebbe il pagamento del costo dei servizi ferroviari. “La nostra è una Spa – ha detto infatti il rappresentante di Trenitalia, Lo Sciuto – e senza contratto di servizio, e quindi senza contribuzione pubblica, il servizio non può essere garantito”.
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