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31/05/2017 -

Politica/

LA RAGUSA CHE VERRA’. L’AVVOCATO CESARE BORROMETI AUSPICA L’APERTURA DI UN CONFRONTO TRA PROGRESSISTI

cesrovbosFinalmente si torna a parlare di politica nella nostra Ragusa. L’avvocato Cesare Borrometi esponente di Sinistra Italiana continua le sue riflessioni pubbliche sul confronto che dovrà avvenire in campo progressista. Scrive Borrometi:  “Leggo e mi appassiona il dibattito politico scaturito dalla primigenia esternazione di Giorgio Massari, le cui idee meritano di essere riprese ed analizzate con convinta analisi costruttiva. Prendo atto dell’intento inclusivo e non esclusivo chiarito da Giorgio nel suo ultimo intervento pubblico. Così come prendo atto che egli intende riferirsi, senza pregiudizi, ad un bagaglio valoriale e fattuale che esiste già e che non abbisogna di essere reinventato. Se però così stanno le cose, e probabilmente Giorgio ha ancora una volta ragione, ancor più rafforzata ne esce un’idea di condivisione che va verificata in fretta e fatta germogliare prima che il tempo sia, in un senso o nell’altro, tiranno come spesso si rivela. Mi ha colpito, Giorgio a me caro, il tuo chiederti “chi fa cosa, come e con chi”, che è cogliere l’esigenza del momento magistralmente sintetizzata in una formula che, tuttavia, a me pare, non dia scampo: o si agisce o si soccombe. Nessuno, credo, vuol disconoscere i tratti di strada che già si sono percorsi; nessuno deve sottovalutare, però, che il momento è sicuramente tale da indurre chi ha a cuore questa citta ad essere consapevole che non ci si può permettere di fare a meno del contributo di una fascia quanto più ampia possibile di liberi cittadini, di associazioni di movimenti che esistono già e che sono portatori di una cultura che bene si sposa con un progetto di rinascita e di valorizzazione. Insomma, il tempo dei proclami comincia a scadere ed avanza, invece, il momento della conta e per contarsi, come tu caro Giorgio hai scritto riprendendo un mio suggerimento, occorre “riconoscersi”. E’ questo che dobbiamo fare e non vedo ostacoli a che ciò avvenga. Conosciamoci e riconosciamoci ponendo a base dell’amalgama programmi, progetti, che portino un vento di rinnovamento e di convinto mutamento. “Muri e steccati” non possono più esistere se si è accomunati da una progettualità riconoscibile e concreta; chi incautamente li difendesse si porrebbe fuori dalla storia e si condannerebbe ad una marginalità perdente, intrisa di elitarismo sterile. Che poi un movimento civico debba tener conto anche delle differenze di chi vi converge è altro discorso; nessuno pretende che ci si voti alla perdita totale della propria identità: quel che necessita, come ho già avuto modo di sottolineare, è privilegiare ciò che unisce, trascurando ciò che, invece, allontana. E se l’obiettivo è (scusate la formula riusata, ma alla quale sono affezionato) il Bene Comune della nostra città, questo percorso virtuoso è possibile, realizzandosi, in tal guisa, mio caro amico, la più deflagrante “rottura degli schemi” che si sia mai immaginata a Ragusa. Ancora, caro Giorgio, faccio appello a te, al tuo movimento come a tutti coloro che, individualmente o quali partecipi di realtà collettive ed organizzate già esistenti, spero manifestino interesse, perché si definiscano i tempi ed i luoghi per incontrarci e cominciare a porre le basi di quel confronto che deve portarci alla costruzione di questo soggetto corale, propositivo, coeso e impreziosito, anziché svilito, dalle diversità, piegate al raggiungimento di alti obiettivi. Io, che certamente sono, come tu dici, non arbitro ma giocatore, anzi l’ultimo dei giocatori, sono già seduto al tavolo e mi sono attrezzato per aspettare l’arrivo degli altri. Spero solo che la magia si compia e si cominci in fretta”.

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