Dopo la notizia del rinvio al 2013 del rinnovo, secondo la futura nuova normativa in materia, dell’amministrazione e del consiglio provinciali di Ragusa e del commissariamento per un anno dell’Ente di viale del Fante, le reazioni ed i commenti dei politici non si sono fatti attendere. Il parlamentare regionale di Grande Sud, on. Carmelo Incardona, ha accusato il governo Lombardo “di aver voluto il Commissariamento della Provincia regionale di Ragusa”. “Per la provincia di Ragusa – ha sottolineato Incardona – sarebbe stato opportuno che si addivenisse ad un accordo che prevedesse sì una riforma con un numero ridotto di assessori e di consiglieri piuttosto che arrivare ad un commissariamento”. “Il rinvio della tornata elettorale – ha dichiarato l’on. Salvo Zago, segretario provinciale del Pd – può considerarsi una decisione comprensibile anche se non del tutto condivisibile. Quello che ci chiediamo è perché si debba arrivare alla scadenza del 2013 con una gestione commissariale anziché con la proroga degli attuali organismi. Cosa c’entra in questa fase il commissario e con quale motivazione si può giustificare il fatto che non debbano essere gli attuali organismi, democraticamente e direttamente eletti dal corpo elettorale ibleo, a proseguire regolarmente il loro mandato fino alla scadenza?” conclude l’on. Zago. E si dice contrario al commissariamento anche il consigliere provinciale del Pd, Fabio Nicosia: “l’emendamento prevede di stravolgere il dettato nazionale e di adottare un atto coraggioso che innova veramente le Province, decide per elezioni dirette, ma, allo stesso tempo, priva la popolazione iblea del diritto al voto, costringendola a subire l’onta del commissariamento”. “L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato una ‘leggina’ per commissariare, alla scadenza del nostro mandato, la Provincia di Ragusa – ha dichiarato il presidente della Provincia, Franco Antoci -. Un provvedimento di poche righe che con atteggiamento volutamente rinunciatario rimanda a data da destinarsi l’adozione di una legge organica sulle Province regionali, avvalendosi dell’autonomia che il nostro Statuto ci dà. Invece, dopo mesi di tiramolla in cui si è proposto e detto di tutto e di più, dalla riproposizione dei liberi consorzi, al rinnovo con elezioni degli Organi democratici, al recepimento della legge Monti e così via dicendo, la montagna ha partorito il topolino (leggasi commissariamento della Provincia di Ragusa). Devo esprimere il mio apprezzamento – ha detto ancora Antoci – per i 10 deputati (in particolare i deputati parlamentari iblei Ammatuna, Incardona e Ragusa). L’on. Leontini si è affannato a dire che con questa legge non si recepisce ‘tout court’ il decreto Monti e si salveranno così le Province. Io vorrei rispettosamente far osservare – ha detto ancora Antoci – che lo articolo 1 della legge approvata inizia dicendo “spettano alle Province regionali funzioni di indirizzo e di coordinamento delle attività dei Comuni nella materie e nei limiti fissati dalla legge”. Le funzioni di indirizzo e di coordinamento non sono certamente quelle gestionali che le Province hanno oggi ma assomigliano in fotocopia a quelle della legge Monti. Questa è certamente una grande vittoria del presidente Lombardo, ma è l’ennesima beffa e sconfitta per una comunità che dalla Regione si sarebbe aspettato molto di più. E che invece dai distretti turistici, al centro di ricerca di contrada Perciata, all’Università e alle infrastrutture – ha detto ancora Antoci – ha avuto solo penalizzazioni e colpevoli ritardi. Nella mia valutazione vi è una grande amarezza: avrei voluto dopo 10 anni spesi per questa comunità passare il testimone ad un altro presidente ‘eletto’ ed invece, dopo aver ricevuto le consegne da un commissario, dovrò passarle ad un altro commissario”, conclude il presidente della Provincia, Franco Antoci. “La norma salva Province è solo un modo per mantenere in piedi un sistema di potere e non affrontare le contraddizioni di una politica a maggioranze variabili che le elezioni di Ragusa e Caltanissetta avrebbero reso ancora più evidenti”. Ad affermarlo è Erasmo Palazzotto, segretario regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, che commenta così la norma approvata dall’Ars che prevede il commissariamento delle Province di Ragusa e Caltanissetta. “Si poteva tranquillamente approvare una legge che aboliva da subito le Province – ha detto ancora Palazzotto -, cosa che Sel auspica in tempi rapidi, trasferendo tutte le competenze ad altri enti e senza creare nuovi centri di spesa che finirebbero col diventare dei carrozzoni clientelari”, conclude il segretario regionale di Sel.
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