La ditta Ecoline s.r.l. ritiene di riportare l’attenzione sulla “inopinata opposizione comunale all’installazione di ecoconferitori privati su aree private”. A tal proposito l’Ecoline richiama la “recente relazione dell’Ing. Cocina, delegato straordinario all’emergenza rifiuti per la Regione Sicilia, che ha evidenziato la tristissima realtà ragusana: la raccolta differenziata operata su suolo pubblico (quindi con alte percentuali di contaminazione) diviene vana per la mancanza di appositi impianti di trasformazione, virando il suo tragitto verso le discariche ed acuendo il problema della saturazione delle stesse”. “Al contrario – prosegue la nota – la raccolta monomateriale di solo Pet (bottiglie) e Hdpe (flaconi), classificati come materiali altamente puri e differenziati e raccolti per il tramite degli ecoconferitori della Ecoline, è l’unica strategia di differenziazione ad avere concreta utilità, potendo avviare direttamente al riciclo i materiali raccolti senza operazioni preliminari”. “Sono 100 le tonnellate di imballaggi – ricorda Damiano Battaglia titolare Ecolinbe – sottratte alle discariche grazie ai soli 2 ecoconferitori della Ecoline. Maggiormente si differenzia, secondo criteri di qualità, meno si conferirà in discarica, attenuando le situazioni di emergenza”. Riferisce inoltre la nota che “nonostante il pronunciamento del Consiglio di Giustizia Amministrativa che ha dato ragione alla Ecoline, il Comune non pare voglia retrocedere dalle posizioni assunte, ignorando le nuove istanze della scrivente Società per il miglioramento del servizio e l’efficientamento della filiera” e conclude affermando che si tratta di “atteggiamenti inaccettabili visto lo stato infimo della differenziata a Ragusa (17% rispetto al 65% imposto per legge)”.