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11/09/2017 -

Cronaca/

PORTO DI POZZALLO, 400 MILA EURO SEQUESTRATI A IMPRESA

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Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dalla magistratura iblea per un valore pari a quasi quattrocentomila euro nei confronti di un imprenditore locale, operante all’interno del Porto di Pozzallo. L’operazione è frutto di una lunga attività di polizia tributaria e giudiziaria intrapresa dai finanzieri della Tenenza di Pozzallo che ha portato alla luce un vorticoso giro di false fatturazioni finalizzate a consentire ad una impresa di Pozzallo di aggiudicarsi un finanziamento del Fondo Europeo per la Pesca, pari a quasi 400 mila euro, per la costruzione di un impianto di erogazione carburante per natanti all’interno del porto. In particolare è stato accertato che l’azienda beneficiaria del finanziamento pubblico altro non faceva che prendere contatti con le reali aziende fornitrici, ordinare gli acquisti e fare in modo che questi venissero solo fatturati a terze aziende compiacenti perché i beni invece arrivavano a reale destinazione. Quest’ultime, denominate in gergo “cartiere” (perché prive di patrimonio e create con l’unico obiettivo di ricevere ed emettere fatture false), fatturavano la merce indicando importi maggiorati nei confronti della società beneficiaria, al solo scopo di farle creare costi compatibili con il credito pubblico ottenuto. Tale espediente truffaldino ha permesso all’impresa di incamerare molti più soldi di quelli necessari per la fabbricazione del nuovo impianto di distribuzione ed ha consentito a due imprenditori disonesti di intascarsi illecitamente una buona fetta del finanziamento. Inoltre, per rendere il tutto più verosimile, le fatture, attestanti acquisti sovrastimati o lavori edili mai eseguiti, venivano pagate a mezzo bonifico, e poi, nell’arco di pochi giorni, i soldi bonificati tornavano nella disponibilità dell’ordinante, mediante fittizi compromessi di acquisizione di quote societarie. L’articolata attività d’indagine, condotta setacciando decina di conti correnti e centinaia di pagine di documentazione contabile ed extracontabile, ha permesso di seguire il flusso di denaro sporco che i due imprenditori avevano già fatto confluire in attività economiche lecite, al fine di dissimulare la provenienza delittuosa. L’autorità Giudiziaria di Ragusa ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca di tutti i beni di proprietà e nella disponibilità della società beneficiaria. Diversi sono i beni su cui sono stati apposti i sigilli, tra cui gran parte del patrimonio aziendale, l’intero impianto di distribuzione carburante, un molo galleggiante lungo più di 50 metri e tutte le disponibilità finanziarie contenute sui conti correnti. Gli imprenditori coinvolti, tra cui anche un commercialista, sono stati tutti deferiti all’Autorità Giudiziaria di Ragusa e dovranno ora difendersi dall’accusa di truffa aggravata, evasione fiscale e riciclaggio.

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