I dirigenti dello stabilimento Ancione di contrada Tabuna tornano indietro sulle loro decisioni. L’azienda non avvierà la procedura di altri cinque licenziamenti, così come era stato annunciato nei giorni scorsi. I manager della ditta che produce a Ragusa conglomerati bituminosi, calce e mattonelle di asfalto, hanno però confermato i tre licenziamenti, notificati dieci giorni fa a tre lavoratori. Tali decisioni sono state comunicate dai vertici della Ancione spa nel corso dell’incontro che si è tenuto mercoledì pomeriggio nella sede dell’Assindustria Confindustria. In rappresentanza dell’azienda c’era Antonio Ancione assistito dal legale Fidelio, per la Confindustria il ragioniere Fois e per i sindacati i rappresentanti delle segreterie territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil, rispettivamente Paolo Rizza, Giorgio Saggese e Giuseppe Scarpata. “Siamo moderatamente soddisfatti – afferma il segretario della Filctem Cgil, Rizza – in quanto dal confronto con il management sono venute fuori notizie positive, ma anche qualche aspetto negativo e quest’ultimo è rappresentato dal fatto che i tre licenziamenti sono confermati e non si torna indietro: d’altronde i lavoratori esplulsi dal processo produttivo non avevano carichi familiari ed erano fra gli ultimi assunti del personale in organico all’azienda”. Si trattava di unità assunte da tre anni, da 6 o sette anni. I rappresentanti sindacali hanno dunque preso atto dei tre licenziamenti e hanno avuto assicurazioni da parte della azienda che non vi saranno altre espulsioni sul piano occupazionale. Non appena erano stati paventati i 5 nuovi licenziamenti fra i lavoratori, che attualmente sono 35 in tutto, fra le maestranze si era diffusa grande preoccupazione.