Un terzo dei pozzi del capoluogo ibleo è stato chiuso perché inquinato. E adesso si rischia una situazione di emergenza idrica. La notizie è stata comunicata domenica ufficialmente, ma la chiusura risale a venerdì mattina. I dati dei controlli che vengono effettuati di routine non hanno dato altra scelta. Sono due pozzi, sui sei che riforniscono il comune capoluogo, pozzi che si trovano nell’alveo del fiume Irminio. La decisione è stata presa dai responsabili del servizio idrico comunale a seguito dei prelevamenti dell’Asp. Sono stati chiusi i pozzi B e B1, che consentono di portare il prezioso liquido nelle zone della parte alta della città. Le analisi sugli altri quattro pozzi, invece, non hanno fatto riscontrare dati superiori alla norma. Il problema, tuttavia, appare assai grave. L’inquinamento, infatti, sarebbe dovuto ad una presenza eccessiva di ammoniaca. Per lo stesso motivo, da oltre due anni, non vengono utilizzate due sorgenti, la Oro Scribano e la più importante Misericordia. I dati fino a qualche giorno fa comunicati dall’Arpa parlano di una presenza di ammoniaca sessanta volte superiore alla norma. Sorgenti inquinate, e inquinato è pure il Ciaramite, affluente dell’Irminio, dove viene sversata l’acqua della Oro Scribano e della Misericordia. Domenica mattina è stato il proprietario di una dozzina di vecchi mulini che si trovano a fianco dell’affluente a chiamare Arpa, carabinieri dei Nas e tecnici comunali dopo avere scoperto che, nel torrente, c’erano diverse trote morte. Immediato l’arrivo dei tecnici, che hanno eseguito i prelievi per effettuare ulteriori analisi. Ma l’enorme presenza di ammoniaca è la causa più probabile della morte delle trote. “Non ho mai visto una cosa del genere – spiegava il proprietario dell’area “incastonata” nella zona della forestale -. Sono tutti morti”. I Nas faranno la segnalazione in Procura, dove c’è già un fascicolo aperto sull’inquinamento delle due sorgenti. Il terreno di tutta l’area della Cava della Misericordia, secondo l’ipotesi più probabile, è ormai saturo di sostanze organiche, quasi certamente provenienti dalle concimaie della zona. La pioggia di qualche giorno fa ha dilavato il terreno, facendo sì che le sostanze inquinanti finissero nelle sorgenti e, quindi, nel Ciaramite. Dal Comune c’è l’invito a moderare “quanto più possibile il consumo di acqua potabile”. Lunedì il commissario Rizza affronterà la questione “con la massima urgenza”.
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