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04/02/2012 -

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VIOLENZA SULLE DONNE, CONVEGNO ALLA PROVINCIA

La Sicilia era l’unica regione italiana a non avere una legge contro la violenza sulle donne. Il 21 dicembre scorso questo vuoto normativo è stato colmato con l’approvazione da parte dell’Assemblea regionale siciliana del disegno di legge sui centri antiviolenza e sulle case rifugio. La norma riconosce e dà supporto economico ai centri antiviolenza gestiti in forma volontaristica e alle case rifugio della Sicilia, che dimostrano di poter garantire serio e adeguato sostegno e tutela, a donne e minori vittime di maltrattamenti fisici e psicologici dentro le mura domestiche, e non solo, e ad avere sostegno economico, psicologico e legale. Questo nuovissimo strumento legislativo è stato illustrato venerdì nella conferenza-dibattito che si è tenuta nella sala conferenze della Provincia, dal titolo “Violenza sulle donne: Sicilia una terra con la legge”. Il relatore principale dell’incontro è stato l’on. Vincenzo Vinciullo, primo firmatario della legge che fu presentata il 25 novembre del 2008 al Parlamento siciliano. Il parlamentare ha illustrato uno per uno tutti gli articoli. “Con l’approvazione di questa legge il parlamento siciliano si riallinea alle altre regioni e all’Europa rimediando ad una mancanza da troppo tempo reclamata dalla società civile. Adesso bisogna definire le norme attuative – ha detto l’on. Vinciullo – ma quello che conta è che finalmente la Sicilia si sia dotata di questo strumento fondamentale, che è stato il risultato di tre disegni di legge unificati”. Al tavolo dei relatori un’altra presenza cruciale per l’esito positivo dell’iter normativo, quella di Raffaella Mauceri, responsabile del Coordinamento donne siciliane contro la Violenza, che è una rete delle associazioni presenti in Sicilia che operano a tutela delle donne e nel contrasto della violenza di genere. Alla Mauceri va il merito della proposizione di questo disegno di legge: è stato infatti il coordinamento regionale a lanciare l’appello, che è stato poi raccolto dall’on. Vinciullo e da altri 35 deputati. “E’ stato un traguardo molto sofferto – spiega la Mauceri, che è anche la responsabile dell’associazione “Le Nereidi” fra le fondatrici del coordinamento regionale – e adesso speriamo di riuscire ad applicare lo strumento legislativo per fare chiarezza nel marasma di questo settore”. La responsabile del Centro servizi donne della provincia di Ragusa, Romina Licciardi, che opera nella sede dell’assessorato provinciale alla Politiche sociali ha illustrato le misure a sostegno delle donne, vittime di violenza, previste dalla norma. “Sono previste borse lavoro, forme di microcredito, misure per incentivare l’occupazione delle donne che in questo modo possono riappropriarsi della propria autonomia”, ha spiegato la Licciardi.

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