La consigliera Sonia Migliore e i dirigenti della sua associazione Laboratorio ricordano: “Con l’approssimarsi della bella stagione le strade di Ragusa saranno popolate da un altissimo numero di sportivi, ciclisti per la precisione, che da amatori o agonisti si troveranno a percorrere le strade insieme alle auto, rischiando la vita. Il 22 novembre del 2014, in via Achille Grandi, nei pressi di un centro commerciale, moriva Peppe Cicciarella, travolto mentre era in sella alla sua bicicletta. La notizia sconvolse l’intera città dato che Peppe era persona speciale e amica di tutti, ma anche perché via Achille Grandi non è solamente il tratto iniziale della strada che si deve percorrere per arrivare a Marina di Ragusa, ma è all’interno della cinta urbana della nostra città; anzi, oggi, andrebbe considerata una zona “centrale”, per la quantità di traffico e per il numero di esercizi commerciai che lì operano. Pochi giorni dopo la tragedia si parlò di organizzare una qualche iniziativa da dedicare a Peppe Cicciarella. Tra le tante idee spiccò quella di realizzare una pista ciclabile a Ragusa sfruttando il tracciato della vecchia ferrovia dismessa tra Ragusa e Chiaramonte. La proposta passò dal Consiglio comunale (l’approvazione nel Piano triennale Opere pubbliche avvenne in realtà prima dell’incidente che costò la vita a Cicciarella) e a dicembre del 2014 l’amministrazione comunale conferì a tre tecnici di Palazzo dell’Aquila l’incarico di redigere un progetto preliminare, pensando a un importo di 5milioni e 500mila euro. Idea bellissima quella della pista ciclabile nel vecchio tracciato della ferrovia perché, se concretizzata, consegnerebbe alla città un percorso ciclabile che andrebbe dalla stazione fino alla parte alta della città, in via Montale, consentendo a numerosi ciclisti di praticare questo sport in assoluta sicurezza potendo beneficiare sia di tratti inseriti nel contesto urbano ché di quelli in area di campagna.A quasi tre anni dall’approvazione dell’idea in Consiglio comunale con il Piano triennale, ci piacerebbe sapere che fine ha fatto quell’idea e se l’amministrazione comunale è ancora disposta a puntarci sopra”.
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Sottoscritto il protocollo d’intesa tra il Comune e la Diocesi di Ragusa
Il sindaco Federico Piccitto e Padre Giuseppe Antoci, incaricato diocesano per il Beni Culturali della Diocesi di Ragusa, hanno sottoscritto al Comune il protocollo d’intesa per la fruizione turistica dei beni ecclesiastici della città. L’accordo prevede che dal 3 aprile al 7 gennaio 2018 la Diocesi dovrà assicurare l’apertura e la fruizione turistica in orari predeterminati del Collegio di Maria (Badia), Santa Maria delle Scale, Maria SS. dell’Itria, San Filippo Neri, San Giuseppe ( Benedettine), San Giacomo, SS. Annunziata, San Francesco all’Immacolata, Santa Maria dello Spasimo. La Diocesi inoltre si impegna ad assicurare in ognuna delle chiese incluse nel protocollo la presenza di personale qualificato con sufficiente conoscenza della storia locale e preferibilmente della lingua inglese. A disposizione dei visitatori inoltre dovranno essere messi a disposizione guide in formato tradizionale o digitale con descrizione delle chiese in più lingue e con un itinerario da Ragusa superiore a Ragusa Ibla al fine di individuare facilmente le chiese ed agevolarne la visita. A fronte dei sopracitati impegni della Diocesi il Comune corrisponderà alla stessa la somma forfettaria di € 45,000,00 per far fronte ai costi di gestione per garantire la fruizione delle chiese per tutto il periodo previsto in convenzione. All’elenco delle chiese sopracitate che saranno aperte per la fruizione turistica si aggiungono anche la Cattedrale San Giovanni Battista, il Duomo di San Giorgio, Ecce Homo, S. Agata (all’interno dei Giardini Iblei) e Anime Sante del Purgatorio, con le cui parrocchie sono stati siglati appositi protocolli legati a finanziamenti per interventi di restauro conservativo.
Ragusa, operativo lo Sportello sulla non autosufficienza del Centro studi sulla famiglia
In concomitanza con la conclusione del programma PAC, finanziato dal Ministero dell’Interno, riguardante prestazioni varie di assistenza domiciliare a favore di persone anziane della nostra città, l’ Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Ragusa Gianluca Leggio rende noto che sarà attivo a partire da domani mercoledì 5 aprile fino alla fine del mese di giugno, presso lo Sportello sulla non autosufficienza del Centro studi sulla famiglia di via Napoleone Colaianni, 69/a , 3^ piano, un servizio di ascolto, consulenza ed informazione a favore delle famiglie interessate. Lo sportello sarà aperto ogni lunedì e mercoledì dalle ore 15,30 alle ore 17. Del servizio potranno avvalersi anche le famiglie interessate al Progetto Home Care Premium 2017, finanziato dall’Inps, che sarà attivo dal 1° luglio prossimo.
Ragusa, la Giunta Municipale ed il presidente del Consiglio Comunale donano alla Biblioteca civica “Verga” 140 sedie
Centoquaranta sedie per realizzare presso la Biblioteca civica “G. Verga” delle sale conferenze. Ad acquistarle sono stati i componenti della Giunta Piccitto ed il presidente del Consiglio Comunale utilizzando le somme accantonate con la decurtazione del 30% delle indennità di carica. “Abbiamo deciso di dotare la biblioteca civica “Verga” di tali arredi – dichiara il sindaco Federico Piccitto – in quanto necessari per la realizzazione e la piena fruizione di spazi fissi, all’interno della struttura comunale di via Zama, per conferenze, convegni ed attività culturali”.
Tavola rotonda “Ripartiamo da noi – I giovani e la scelta di restare”, con Arturo Diaconale e Simone Digrandi
LA PRIMA DI PASSALACQUA COME DELEGATO CONI
E’ l’inizio di un nuovo percorso ed una pagina nuova per il presidente della Virtus Eirene Ragusa, Gianstefano Passalacqua, che ha parlato per la prima volta nella veste di delegato provinciale del Coni di Ragusa. Passalacqua ha incontrato i giornalisti nella sala stampa del Palaminardi di Ragusa rispondendo alle tantissime domande che gli sono state rivolte. “C’è da lavorare tanto, tantissimo – ha detto – e siamo pronti a farlo. La nostra provincia è riconosciuta come una delle province più laboriose e più sane, e conto molto in quello che siamo noi ragusani per fare quadrato e per portare avanti discorsi attivi, seri e trasparenti. Lo faremo tirando fuori quello che è il buon senso e le idee. La scuola dello Sport? C’è e si deve utilizzare; peraltro prima di insediarmi ho avuto interlocuzioni ben precise con chi mi ha dato l’incarico su quelle che saranno le prime iniziative che porteremo avanti, e su questo mi riservo di riparlare in seguito. In questo momento c’è da rimettere in sesto soprattutto la struttura: questa è la vera priorità. Perché mi sono preso questo incarico? Soprattutto per i giovani che praticano lo sport. Peraltro agli impiegati ho già chiesto di avere quello che è uno spaccato preciso dello sport ragusano, proprio a partire dal mondo giovanile”. Passalacqua a margine ha parlato anche della sua squadra che è già partita per San Martino di Lupari dove domani sera è attesa dal match valido come gara 1 dei quarti di finale playoff. La partita, che prenderà il via alle 20,30, sarà visibile in streaming sul sito della Legabasket e potrà essere vista anche nella nuova area del Palaminardi che si inaugurerà questo mercoledì alle 18,00. “Non è altro – ha spiegato Passalacqua – che un punto dove i nostri appassionati possono incontrarsi durante il tempo libero per parlare, stare insieme e condividere la passione per il basket”. Gara 2 è invece in programma sabato alle 20,30 al Palaminardi di Ragusa.
Ragusa, continua il processo per l’ex collettivo “La Fabbrica”
Nel 2009 iniziò l’indagine e il processo ad alcuni membri dell’ex collettivo “La Fabbrica”. Una esperienza interessante, vivace, intelligente che si occupava di cultura e di sostegno a favore di un quartiere i Cappuccini dove il gruppo occupò uno stabile abbandonato, un ex albergo, da cui furono fatti sloggiare e poi denunciati. Una pagina nera per la vita democratica di Ragusa che ancora si trascina nelle aule dei tribunali. Oggi gli ex della Fabbrica scrivono: “Come i cittadini ricorderanno nell’ottobre del 2009 il collettivo decise di riutilizzare e restituire alla città un immobile abbandonato in pieno centro storico: l’ex hotel San Giovanni. La prima occupazione, il primo alito di libertà in una città dove suonare per strada è reato. In pochi mesi di occupazione il collettivo organizzò decine di iniziative sociali e culturali, raccogliendo il consenso non solo del quartiere, ma dell’intera città, dando spazio a tutti i giovani e non, associazioni, e movimenti popolari, lasciandoli liberi di esprimersi liberamente e fuori dalle logiche di mercato. Questi furono i crimini commessi da“La Fabbrica” e che la giustizia italiana persegue ancora oggi a distanza di quasi 8 anni contro tre membri del collettivo. Il 13 aprile l’ultimo appuntamento, quello finale e decisivo: la cassazione a Roma. Per il collettivo la lotta è ancora aperta: continueremo a difenderci fino alla completa assoluzione dei fatti. Dalla nostra un avvocato formidabile, Emiliano Cinquerrui da Catania, che negli anni ha svolto un eccellente lavoro e a cui è data tutta la nostra gratitudine: nonostante la sua benevolenza le spese della giustizia italiana però sono alte. Invitiamo perciò chiunque abbia visto, anche da lontano, cosa “La Fabbrica” abbia rappresentato per la città di Ragusa Domenica 9 Aprile al circolo Lebowski di Ragusa, in via San Vito 101.Il programma prevede: ore 18.30 presentazione del libro di Salvatore Massimo Fazio “Regressione Suicida”, interverrà l’autore, introduce Saro Distefano.-ore 20.30 cena sociale. Dalle ore 21.30 suoneranno Alessandro La Cognata, Andrea Calabrese, Antonio D’antoni, Bruna Bottone, Carlo Natoli e Stefano Meli.
MASSERIE ABBANDONATE, RAGUSA ATTIVA CINQUE STELLE PROPONE CENSIMENTO E UN PIANO DI LAVORO PER GIOVANI DISOCCUPATI
La consigliera Maria Rosa Marabita, dopo aver dichiarato in Consiglio Comunale il proprio dissenso relativamente alla estromissione dalla vittoria a candidato sindaco di Genova di Marika Cassimatis ed espresso solidarietà verso tutti gli attivisti che lottano per affermare i principi democratici della Costituzione, della trasparenza, della coerenza, della correttezza e dell’onesta, in questi giorni ha protocollato un Atto di Indirizzo volto a creare le condizioni affinché si possano sollecitare iniziative atte alla creazione di lavoro e di posti di lavoro. Si legge nel documento:”Nel territorio del Comune di Ragusa potrebbero crearsi le condizioni per coniugare masserie abbandonate e terreni incolti con disoccupazione giovanile ed indigenza, dove il Comune potrebbe farsi garante ed interlocutore tra proprietari che non sanno come utilizzare e custodire la loro proprietà e persone, disoccupate o indigenti, desiderose di dedicarsi all’attività agricola, fornendo loro adeguati incentivi economici, utilizzando a tale scopo le royalties del petrolio che, tra l’altro, hanno anche la specifica destinazione di fare fronte ai disagi del territorio e di rilanciarne le attività economiche ed agricole”. La Marabita quindi propone all’Amministrazione Comunale di avviare uno studio circa la fattibilità di una tale iniziativa accertando, previo censimento degli immobili rurali abbandonati e dei terreni incolti, la disponibilità dei proprietari”.
Ragusa, via Caronia al buio
Strade completamente al buio in via Caronia, area densamente abitata, nei pressi dello stadio di contrada Selvaggio, a Ragusa. A denunciarlo il portavoce di Territorio, Emanuele Distefano, con il responsabile cittadino degli enti locali, Michele Tasca. “Siamo stati contattati dai residenti – sottolineano Distefano e Tasca – perché da quando alcuni pali sono caduti a terra, a causa del vento forte registratosi qualche settimana fa, nessun passo in avanti, verso la rimozione degli stessi, è stato compiuto. I pali a terra erano e a terra sono rimasti nonostante le sollecitazioni rivolte a palazzo dell’Aquila. Un altro evidente caso di approssimazione nella gestione della cosa pubblica da parte della Giunta grillina. Ci chiediamo, infatti, che senso abbia avuto sostituire le lampade tradizionali con quelle a led se poi, a fronte dello spreco che si sarebbe dovuto risparmiare, non ci si attiva nella maniera migliore per garantire l’illuminazione di alcune zone della città. I residenti di via Caronia sono incavolati perché, pur avendo più volte segnalato la questione a palazzo dell’Aquila, non si sono visti considerati nella maniera dovuta. Come se fossero cittadini di Serie B o, peggio, di Serie Z. Chiediamo, dunque, che si provveda in qualche modo a questa deficienza”.
NASCE A VITTORIA IL COMITATO PER LA TUTELA DEGLI AZIONISTI DELLA BANCA AGRICOLA POPOLARE DI RAGUSA
Domenica 26 febbraio presso la sala E. Giudice di Vittoria (ex convento dei Cappuccini in P.zza del Popolo), si è tenuta l’assemblea degli aderenti al Comitato degli azionisti della Banca Agricola Popolare di Ragusa. Dopo molte riunioni e consultazioni con esperti di diritto bancario, avvocati, notai ed organizzazioni di consumatori, i promotori della costituzione formale del Comitato hanno indetto un’assemblea plenaria degli aderenti di più città della provincia e fuori provincia, chiamando altresì a raccolta i promotori di altri costituendi comitati o aderenti ad altre organizzazioni nel territorio siciliano, per un’azione concertata ed unitaria. “Noi non siamo dei ribelli o degli agitatori, come ci hanno definito in alcuni articoli sulla stampa…” ha dichiarato uno dei promotori e portavoce del comitato, Dr. Francesco Iemolo, “al contrario noi siamo un Comitato pro-Banca, per la difesa degli interessi degli azionisti. Ci tacciano di aver creato allarmismo quando è proprio il metodo imposto dal management della banca, costringendoci a fare la fila davanti le filiali per tutta la notte, che ha innescato panico e allarmismo.” “Noi rappresentiamo un gruppo consistente di piccoli azionisti-risparmiatori (per un capitale di diversi milioni di euro), che vuole essere parte attiva nelle decisioni” – ha continuato il dott. Iemolo – ” Noi vogliamo interloquire con il management e con il presidente del collegio sindacale, al quale abbiamo molto da chiedere formalmente sulla trasparenza e sui criteri di valutazione del patrimonio”.
M5S Sicilia: “Chiarire subito il giallo della tabella sbagliata. La rete ospedaliera torni in commissione Salute all’Ars”
Il M5S a Palazzo dei Normanni chiede che si faccia piena luce sulla vicenda della doppia versione del documento della rete ospedaliera sulle modifiche dei posti letto negli ospedali: l’Ars avrebbe infatti votato un testo diverso da quello presente sul sito della Regione e “capire perché – dice il deputato 5 stelle Francesco Cappello – sarebbe quantomeno doveroso”. Per questo il M5S ha scritto a Gucciardi, chiedendo di riportare il testo a Palazzo dei Normanni. “I danni del voto-lampo della scorsa settimana – dice il deputato – cominciano ad affiorare. Da subito abbiamo affermato a gran voce che votare in giornata un documento di questa importanza e complessità era un errore madornale, non ci voleva molto a capirlo. Ma evidentemente si è preferito portare avanti questo vergognoso gioco delle tre carte tra governo e parlamento, tra assessore alla salute e componenti della commissione. E ora ci troviamo di fronte a errori e refusi dal significato non tanto velato di una malafede istituzionale e di governo”. “Il metodo dell’emergenza – continua Cappello – ha fatto cadere nel sacco persino i componenti della maggioranza, che a scatola chiusa hanno votato un documento sbagliato, perdendosi tra un documento ricevuto via mail, appena il giorno prima della convocazione, ed uno consegnato a mano in commissione, uno di matrice assessoriale ed uno di matrice ministeriale.Quale quello giusto? Cosa votare? Come verificare in meno di 11 ore migliaia di numeri, reparti, posti letto, unita semplici e complesse? Noi non ci siamo prestati a questo sporco gioco e abbiamo abbandonato la commissione, ma il giochetto è stato portato avanti facendo arrivare a tarda sera una stampella che tenesse in piedi il numero legale”. E i contraccolpi intanto non tardano a manifestarsi. Critiche sulla rete votata in commissione arrivano anche dalla deputata Vanessa Ferreri. “Il testo votato in commissione – dice la deputata – di fatto, smantella oculistica, neurologia e chirurgia vascolare, tre reparti di eccellenza dell’ospedale ‘Guzzardi’ di Vittoria, che però viene qualificato come Spoke. Un errore grossolano, già indicato come mero refuso dal presidente Digiacomo, che suscita non poche perplessità sulla superficialità e sulla qualità di questo documento, che deve necessariamente tornare in commissione per un esame più approfondito. Solo quando gli errori saranno corretti scopriremo se questi erano veramente tali, oppure meri tentativi, mascherati da refusi, di mantenere promesse elettorali insostenibili”.
ALLA LIBRERIA FLACCAVENTO DI RAGUSA LIBRI E MERENDA UN BINOMIO CHE CONQUISTA I BAMBINI
Tanti bambini al primo appuntamento organizzato per loro alla libreria Flaccavento di Ragusa per apprezzare i libri giocando a fare i pasticcieri. Diciassette piccoli tra i 5 e i 9 anni hanno trascorso un pomeriggio divertente e “dolce” in compagnia della Fatina Pasticciona che ha inventato con loro fiabe e preparto dolci gustosi. Un modo diverso per giocare con i bambini, infatti l’obiettivo è quello che attraverso il gioco in cucina, preparando fantastici dolci e raccontando fiabe si può imparare ad entrare in sintonia con il loro mondo. «Attraverso la realizzazione dei dolci – ha detto la Fatina Pasticciona – si possono stimolare nel bambino la consapevolezza, l’esplorazione e la conoscenza di sé e del mondo.» «L’iniziativa ha riscosso uno straordinario successo – ha dichiarato Daniela La Licata, libraria della Flaccavento – infatti sia i bambini che le mamme mi hanno esortato ad organizzare altri eventi in futuro. Penso che non li deluderò e nelle prossime settimane metterò in cantiere, quasi certamente un altro appuntamento.»
LA NUOVA RETE OSPEDALIERA IBLEA
Interessante l’intervento dell’onorevole Digiacomo durante la conferenza stampa del Pd per comunicare in che cosa consiste la nuova rete ospedaliera. “La questione è iniziata nell’autunno del 2012 quando la rete prevddeva “posti letto zero” per alcuni ospedali iblei. Da allora di strada ne è stata fatta tanta- ha detto Digiacomo- e tante sono state le nostre battaglie per giungere a questo risultato: non solo in provincia di Ragusa non viene chiuso nessun ospedale, ma anzi registriamo la presenza di ben 3 Dea di primo livello (Ragusa, Modica-Sicli, Vittoria-Comiso). La rete è stata costituita tenendo conto dei parametri di tempo e del numero degli utenti”. Digiacomo ha poi precisato che l’attuale redazione del Piano contiene alcuni refusi sulla presenza di determinati reparti in alcuni presidi ospedalieri piuttosto che in altri, ma ha subito rassicurato: “In quanto Dea di primo livello, queste strutture debbono avere i reparti previsti dal nuovo Piano Sanitario Nazionale; in ogni caso ho chiesto che questi errori di stampa vengano corretti quanto prima. A chi ancora ha dei timori dico che comunque, se così non dovesse essere sono pronto a fare le barricate”. Digiacomo si riferisce ai reparti di Chirurgia Vascolare, Oculistica e Neurologia stroke che, diversamente da quanto appunto erroneamente riportato nel piano, restano al “Guzzardi” di Vittoria. Neurologia semplice, invece, resta a Ragusa. “Oculistica sarà presente in tutti i Dea iblei, benché il piano nazionale non lo preveda- precisa Digiacomo- perché la nostra provincia registra un altissimo numero di interventi alla cataratta”. “La risoluzione approvata dalla Commissione da me presieduta- dichiara ancora Digiacomo- permetterà di dare il via ai bandi di concorso e reclutare il personale medico, gli Osa e gli Oss. Un passo indispensabile, quindi, che siamo riusciti a compiere prima della scadenza, fissata il 4 aprile. Se avessimo perso questo treno, avremmo dovuto attendere fino al prossimo termine, prefissato al 4 luglio. Impensabile vista la già grave situazione relativa alla carenza di personale”. Digiacomo ha infine ribadito che non permetterà che il nuovo ospedale di Ragusa, il Giovanni Paolo II, venga inaugurato se non quando effettivamente pronto, con i pazienti al suo interno.
FAVOLOSE MERENDE CON FATINA PASTICCIONA
La libreria Flaccavento di Ragusa organizza per sabato 1 aprile 2017 alle 18.00 l’incontro per bambini “FAVOLOSE MERENDE CON FATINA PASTICCIONA”. Un appuntamento dedicato ai bambini dai 5 ai 7 anni che punta all’ascolto di fiabe dall’alto contenuto tematico che, attraverso la fantasia e la drammatizzazione improvvisata coinvolge il bambino in un gioco di ruoli divertente e profondo. A seguire, un piccolo laboratorio di pasticceria che stimola la manipolazione e la creatività, attraverso il profumo delle merende appena preparate.
Al forum annuale dello studio Ambrosetti di Cernobbio anche La Rosa e Dibennardo che parleranno dell’area iblea
Prestigioso riconoscimento per due esponenti del sistema Confcommercio della provincia di Ragusa. Questo sabato, infatti, a Cernobbio, in occasione dell’iniziativa su “I protagonisti del mercato e gli scenari per gli anni 2000”, prima dell’intervento del ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, nell’ambito della sezione dedicata a “L’Italia da scoprire: cultura e turismo per lo sviluppo dei territori”, parleranno Giuseppe La Rosa, titolare e sommelier della locanda Don Serafino di Ragusa Ibla e Rosario Dibennardo, consigliere Sac (Società aeroporto di Catania) e già presidente Soaco (Società aeroporto di Comiso). Il forum è quello annuale dello studio Ambrosetti che si avvale della moderazione di Bruno Vespa. La Rosa e Dibennardo si soffermeranno ad illustrare le caratteristiche de “Il territorio delle emozioni: Ragusa”. In particolare, La Rosa parlerà di enogastronomia di livello mentre Dibennardo spiegherà la crescita turistica dell’area iblea legata all’apertura dell’aeroporto di Comiso. “E’ una vetrina di assoluto prestigio – chiarisce il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Enzo Buscemi – visto che, oltre ai vertici della nostra confederazione, saranno presenti numerosi esponenti del Governo. E’ previsto anche l’intervento del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Avere l’opportunità di mettere in rilievo che cosa gli operatori del settore ricettivo sono riusciti a fare in tutti questi anni è davvero una grande opportunità che può rilanciare in maniera eccezionale le quotazioni del nostro territorio”.
TRENTACINQUE ANNI FA LA MORTE DI PIO LA TORRE
“Trentacinque anni di antimafia nel nome di Pio La Torre”, questo il tema di un incontro che avrà luogo presso il Teatro Naselli lunedì 3 aprile alle ore 10.00, organizzato dal Comune di Comiso, dal Consiglio comunale dei ragazzi in collaborazione col Centro di Studi e iniziative culturali Pio La Torre di Palermo. Ricorderanno Pio La Torre nell’ormai prossima ricorrenza del trentacinquesimo anniversario della sua uccisione il sindaco Filippo Spataro, il presidente del Consiglio comunale Luigi Bellassai, il presidente del Centro Studi intitolato all’uomo politico siciliano Vito Lo Monaco. Interverranno i rappresentanti del Consiglio comunale dei ragazzi. Previste altresì letture drammaturgiche a tema a cura della Compagnia Kreatimondo. A Seguire, alle ore 12.30, l’inaugurazione della mostra fotografica sulla vita di Pio La Torre in esposizione presso l’aeroporto di Comiso a cura del Centro di Studi.
COME E’ CAMBIATO IL LAVORO. UNA TAVOLA ROTONDA SU JOBS-ACT
Con il Jobs-act si è introdotto il contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti. Il cuore del provvedimento risiede nel superamento della tutela reale, cioè la sostituzione del reintegro previsto dall’articolo 18, con l’introduzione di indennizzi di licenziamento proporzionali all’anzianità del lavoratore. Infatti sono aumentati i licenziamenti sia disciplinari che collettivi. Questo Il tema della tavola rotonda che ha visto la partecipazione del Sindacato, con il segretario generale della Camera del lavoro dr. Giuseppe Scifo; l’imprenditoria, con il presidente della Confindustria Ragusa, ing. Tonino Taverniti e la politica, con il sen. Gianni Battaglia. Un’iniziativa organizzata dall’Osservatorio interpartitico alla pari opportunità della Sicilia. Il dr. Gianni Molè ha moderato l’interessante e vivace dibattito, partendo dalla politica chiedendo a Gianni Battaglia un giudizio sulla riforma, mettendo in luce gli aspetti positivi e negativi. Battaglia ha criticato gli interventi in materia di mercato di lavoro a partire dal cosiddetto pacchetto Treu, le leggi successivi fino al Jobs-act. «Gli effetti della riforma, infatti, non hanno aumentato i posti di lavoro, specie quelli qualificati, di contro è diminuito il potere di acquisto di salari e stipendi, sono diminuiti i diritti e le tutele ed è cresciuta la precarietà e quindi l’insicurezza di un futuro. Tra l’altro – ha aggiunto – ha consumato senza effetti corrispondenti da 11 a 14 miliardi di euro che se spesi per sostenere un piano di infrastrutture, ricerca, istruzione e innovazione avrebbe creato le condizioni strutturali per un rilancio della crescita che rappresenta l’unica vera condizione per incrementare l’occupazione. Va ancora sottolineato che l’approccio è sbagliato perché si è pensato che intervenendo per introdurre elementi di “flessibilità”, in entrata e in uscita, fosse condizione sufficiente per incentivare l’occupazione.» Nell’intervento di Taverniti è emerso che è prematuro fare un bilancio sul jobs-act: «tuttavia va detto che un aspetto evidente di questa riforma è quello di avere trasformato una parte dei contratti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato senza avere creato molti nuovi posti di lavoro. Inoltre se l’imprenditore non ha bisogno della prestazione di un lavoratore non lo assumerà nonostante gli incentivi. Taverniti ha anche parlato dell’art. 18 ricordando che non ha mai rappresentato per l’imprenditore un vincolo se non quando l’azienda ha problemi di natura economica. D’accordo con gli interventi che lo hanno preceduto Scifo ha puntato il dito sul fatto che il jobs-act non ha creato posti di lavoro bensì ha prodotto più precariato rendendo la vita e il futuro più incerti. Scifo ha sottolineato che «il jobs-act ha introdotto il contratto a tutele crescenti, di fatto si tratta di contratti con una drastica riduzione dei diritti per i lavoratori il che comporta un ulteriore aggravamento della condizione di precarietà. Rispetto all’obbiettivo di avere più contratti a tempo indeterminato abbiamo assistito nel 2016 all’ulteriore fallimento con un crollo dei contratti del 36%.»
Il sen. Giovanni Mauro eletto Segretario nel Consiglio di Presidenza del Senato
Nella seduta pomeridiana di mercoledì 29 a Palazzo Madama si è proceduto alla votazione per l’elezione di tre senatori Segretari; il Presidente Grasso ha proclamato eletti al Consiglio di Presidenza del Senato i sen. Colucci (95 voti), Fravezzi (74 voti) e Giovanni Mauro con 126 voti. Il Consiglio di Presidenza costituisce il vertice amministrativo del Senato, gestendolo in tutte le sue articolazioni, dall’organizzazione dei lavori d’Aula al processo legislativo. “Ringrazio i colleghi di tutti i gruppi che mi hanno accordato la loro fiducia – dichiara il senatore – consentendomi l’onore di essere eletto, con un consenso così ampio, al prestigioso incarico. Ringrazio inoltre tutti coloro che si sono congratulati con me dimostrandomi sostegno. Sono molto contento perché il nuovo ruolo, oltre che prestigioso, è gratificante su un piano personale come traguardo raggiunto. Intendo dare presenza e forza ai problemi del Meridione e della provincia di Ragusa in particolare in un momento nel quale la politica nazionale non brilla per attenzione nei confronti dei tanti disagi che viviamo. Dal Consiglio di Presidenza del Senato – conclude Mauro – potrò agire meglio per onorare quel principio morale delle Istituzioni che è dare risposte ai bisogni”.
Rete ospedaliera, M5S all’Ars: “Un libro dei sogni. Per realizzarlo ci vorranno 20 anni e una barca di soldi”
“Un libro dei sogni, né più né meno. Per realizzarlo ci vorranno 20 anni e una barca stracarica di soldi”. Il M5S torna sulle rete ospedaliera, approvata ieri in commissione Salute all’Ars, grazie, dicono i grillini, “ad un vero e proprio blitz del governo. che ha preteso la votazione in pochissime ore, senza dare il tempo ai deputati di esaminarla per bene, come un documento di questa complessità ed importanza imponeva”. “Quello che è successo ieri – afferma il deputato 5stelle Francesco Cappello – è vergognoso, la commissione si è prostrata al governo per occultare le storture del piano e sorvolare sulle mille e una magagna che nasconde. Il governo ci ha messo 24 mesi per formulare una proposta di rete ospedaliera, a fronte di sole 11 ore di tempo concesso ed impiegato da una raccogliticcia, prepotente e polemica maggioranza per dare l’ok finale, nonostante la mancanza del numero legale che avevamo fatto saltare e ricostituito da loro sul filo di lana, richiamando in commissione il deputato Cani”. Cappello entra poi nel merito di alcuni problemi del piano. “È un castello di carta. Approssimativamente dalla lettura della faraonica rete ospedaliera, si può desumere che ci vorranno non meno di 20 anni per rendere operativo ciò che attualmente risulta un manifesto pieno di sogni pressoché irrealizzabili per la mancanza assoluta di risorse economiche, confermata dai tecnici dell’assessore Gucciardi. Da questo momento nulla sarà diverso rispetto a prima, cambierà solo l’insegna di moltissimi presidi ospedalieri che si fregeranno, pur non avendone caratteristiche e strutture, del titolo di Dea di I livello o di Dea di II livello. Ci sono centinaia di strutture da riorganizzare, o creare ex novo, dal costo attualmente non quantificabile e certamente non sostenibile per le magre casse della già disastrata regione Siciliana. Ospedali di fatto chiusi perché convertiti in case per anziani camuffati da Ospedali riuniti, l’ospedale di Noto è il caso più eclatante”. “Il piano prevede – prosegue Cappello – 5 hub immediatamente attivabili , 3 da attivare e spoke per tutti, ma di fatto solo qualche decina realmente dotati delle strutture necessarie per essere qualificati come tali, gli altri tutti da integrare con servizi ed investimenti, come detto, a lunghissimo tempo. Nel frattempo, totalmente assente risulta per questo governo la programmazione della medicina del territorio, mentre ampie porzioni del territorio siciliano, che si conferma ‘politicamente’ a vocazione metropolitana, verrà lasciato sguarnito anche questa volta di servizi e risposte sanitarie ai cittadini. “Rimane non chiarita – conclude Cappello – la domanda sul perché il Ministero Economia e Finanza abbia consentito al governo regionale una programmazione che non può permettersi economicamente e resta il dubbio che la Sicilia ed i siciliani debbano pagare un pesantissimo dazio per questo scambio dal sapore prevalentemente elettorale”.