22-12-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

E’ MORTO A MILANO LO SCULTORE BIAGIO ROMEO

COMISO_2045-10-15-19-2322E’ scomparso a Milano, dove viveva e lavorava, lo scultore comisano Biagio Romeo. Era nato a Comiso quasi novant’anni fa. Secondo di sei figli, Biagio Romeo ha dimostrato precocemente la sua naturale vocazione plastica affinata a Roma, quando nel 1955 vi si è trasferito per completare i suoi studi artistici. Dopo Roma, Milano dove, ormai professore, ha ottenuto la sua prima cattedra all’Istituto Solferino. L’insegnamento, tuttavia, non gli ha impedito di fare lo scultore. La sua prima mostra risale al 1966, su invito della Galleria Barbaroux, a Milano. Biagio Romeo,pur essendosi stabilito a Milano, non ha mai dimenticato le sue radici comisane, tornando spesso, nel corso degli anni, nella sua città natìa, l’ultima volta circa cinque anni fa.

La Polizia arresta Bioardi, professionista di truffe in tutta l’Italia

BoiardiLa Polizia ha arrestato Giovanni Boiardi  nato a Buccheri nel 1952, residente a Ragusa, in quanto destinatario dell’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Pescara poiché deve ancora scontare la pena di  4 anni e 8 mesi. Boiardi ha un percorso criminale di rilevante spessore, tanto che può essere considerato un “professionista” delle truffe, per altro commesse in diverse parti d’Italia, da nord a sud. Boiardi era attualmente sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza su richiesta del Questore di Ragusa. La sua pericolosità sociale era nota;  difatti i primi reati li aveva commessi già nel 1986 con l’emissione di assegni a vuoto per poi passare alle truffe aggravate, anche ai danni di enti pubblici, ai falsi di ogni tipo, alla sostituzione di persona, alla ricettazione, al possesso e fabbricazione di documenti falsi. Boiardi viene definito un criminale incallito, esperto delle truffe, in particolar modo alle finanziarie ed agli Istituti di Credito. Il suo modus operandi preferito era quello di carpire da ignari cittadini i dati dei documenti d’identità, modificarli con la sua foto ed accendere presso banche e finanziarie prestiti per ogni tipologia di acquisto o cessione di denaro in prestito procurando danni economici di rilevante entità. Ha commesso questi reati in diverse parti d’Italia. Ieri l’uomo è stato rintracciato dagli uomini della Squadra Mobile di Ragusa mentre da Ragusa si stava recando a Vittoria. E’ stato condotto presso il carcere di Ragusa per espiare la pena a lui inflitta.

Ragusa, protesta per il servizio mensa scolastica

download“Ci risiamo. Ancora problemi con la mensa scolastica. Ma non era stata nominata una commissione d’assaggio che si sarebbe dovuta prendere la briga di verificare la bontà dei pasti somministrati ai nostri ragazzi?”. E’ quanto chiede la consigliera comunale indipendente Elisa Marino dopo la protesta di ieri pomeriggio, a palazzo dell’Aquila,che ha visto per protagonisti alcuni genitori degli studenti i quali si sono lamentati circa la mozzarella molto amara, rinvenuta nei pasti dei loro ragazzi. “Non stiamo dicendo che il cibo fosse avariato – aggiunge la consigliera Marino – però che ci sia qualcosa che non va è sembrato fin troppo evidente. Ed è per questa ragione che, sin da ora, annuncio una interrogazione perché possano arrivare dall’Amministrazione comunale le risposte che le famiglie ragusane si aspettano. Alle famiglie, tra l’altro, consiglio di recuperare gli eventuali pasti che non vanno e di farli controllare dai Nas”.

Marina di Ragusa, ottantenne accoltella la badante: arrestato per tentato omicidio

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I carabinieri della stazione di Marina di Ragusa hanno arrestato un uomo di 83 anni per tentato omicidio e lesioni nei confronti della propria badante. E’ accaduto verso le 14 di martedì quando è stato allertato il 118. Una donna era ferita e le lesioni apparivano chiaramente da taglio. Subito una pattuglia della Stazione di Marina di Ragusa, capeggiata dal comandante, è andata sul posto a vedere, giusto in tempo per trovare la donna sulla barella che stava per essere caricata nell’ambulanza e strapparle poche parole sulla dinamica dei fatti. Ed è stata una fortuna, poiché successivamente la donna, giunta in ospedale, era talmente sotto shock da non riuscire a riferire bene ai carabinieri come fossero andate le cose. Entrati in casa i militari già avevano un’idea di come fossero andati i fatti e presto anche l’indagato ha apertamente confessato tutto. Giovanni Arrabito, pensionato 83enne originario di Scicli ma residente a Marina di Ragusa, ha ammesso di aver colpito la propria badante con tre fendenti utilizzando un coltello da cucina (della lama di circa dieci centimetri) che aveva a portata di mano. L’uomo è stato arrestato per tentato omicidio e lesioni personali aggravate e il coltello è stato sequestrato. Dopo le operazioni di foto-segnalamento, su parere del pubblico ministero dott.ssa Serena Menicucci della Procura della Repubblica di Ragusa e per evidenti limiti d’età, l’indagato è stato sottoposto agli arresti domiciliari. La donna, una cinquantatreenne, è stata ricoverata in ospedale poiché affetta da ferite multiple da fendente e una lesione ai tendini dell’avambraccio sinistro, guaribili in 30 giorni salvo complicazioni. I militari hanno anche ricostruito i futili motivi che hanno portato al triste fatto. Pare che l’uomo già da tempo si fosse lamentato per ammanchi di danaro in casa e avesse sospettato della donna. Ieri, accortosi che mancavano dei soldi in casa e che la chiave della cassaforte non era in tasca, ha accusato la donna di aver preso i soldi. Questa, per tutta risposta ha risposto all’ottuagenario in malo modo, sicché lui, sentitosi offeso, ha afferrato il coltello e l’ha colpita tre volte. Non è chiaro se la storia dei furti sia vera poiché al momento è difficile da accertare. Quello che sembra evidente, invece è che la donna lavorasse presso la casa del pensionato in nero.

SCOGLITTI: DISCARICA ABUSIVA DI OLTRE 10.000 MQ SEQUESTRATA IN CONTRADA RESINE’

discarica scoglittiI Carabinieri hanno ispezionato un’area privata di oltre 10.000 mq, situata in Contrada Resinè, rinvenendo di fatto una vera e propria discarica abusiva per lo smaltimento illecito di rifiuti speciali, e quindi l’hanno sequestrata. In particolare, grazie al contributo tecnico-specialistico del reparto di Palermo sono stati trovati tre consistenti cumuli di rifiuti, costituiti da terre e rocce da scavo di riporto, nonché da demolizione sfabbricidi, inerti, ricoperti da vegetazione, per un’altezza di circa 8 metri ciascuno, segni di un’attività illegale di sbancamento effettuata già da diversi anni. Inoltre, sono stati rilevati appezzamenti di superfici interessate da ceneri e residui di combustione di rifiuti plastici, provenienti dalle serre agricole. L’accumulo delle materie plastiche, ed in particolare la loro combustione, provoca lo sversamento nel terreno di liquidi e sostanze altamente nocive quali le diossine e i policlorobifenili, che possono inquinare il suolo e le relative falde acquifere, mentre nell’aria si liberano idrocarburi policiclici altamente inquinanti. I due vittoriesi proprietari dei terreni adibiti a discarica, illecitamente istituita, B. S., 85enne, e B. D., 23enne, sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dinanzi alla quale dovranno rispondere dei reati di smaltimento illecito di rifiuti speciali con emissioni diffuse in atmosfera di polveri e realizzazione di discarica abusiva.

MORTE CEREBRALE DI UNA DONNA RAGUSANA, ESPIANTATI GLI ORGANI

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Espiantati polmone, fegato, reni e cornee ad una donna ragusana, ricoverata presso il reparto  rianimazione dell’ospedale “Civile” di Ragusa dal 31 ottobre 2014. Alle ore 11,25, del 10 novembre, dopo la constatazione di morte cerebrale, i familiari hanno acconsentito alla donazione degli organi della donna B.B di anni 48. L’Azienda di Ragusa si è immediatamente attivata, contattando il CRT (Centro Regionale Trapianti), per ricercare i potenziali accettori. Martedì mattina, alle ore 7.00, è arrivata l’equipe dell’Ismett di Palermo e sono iniziate le operazioni di espianto. L’equipe aziendale composta da: dr. Giuseppe Iuvara, medico legale, dr. Luigi Rabito, direttore del Servizio di Anestesia e Rianimazione e il dr. Emanuele Caggia, neurologo, ha effettuato l’accertamento di morte. Hanno collaborato il dr. Adriano Denicola, dirigente medico di Anestesia e Rianimazione, per il mantenimento in vita della donatrice, ed il dr. Salvatore Tumino, dirigente medico di Anestesia e Rianimazione, per le attività connesse alla sala operatoria, durante l’espianto degli organi.Sono stati espiantati: il fegato e il polmone avviati all’Ismett di Palermo; due reni, inviati uno al Policlinico di Catania, l’altro all’Ospedale Civico di Palermo. Le cornee, espiantate per ultime, dal dr. Alessandro Legname  di Oculistica di Ragusa , sono state destinate alla Banca delle cornee di Mestre. Le operazioni si sono concluse alle ore 13,30. Questo il  commento del direttore generale, dr. Maurizio Aricò, “Esprimo tutta la mia solidarietà alla famiglia della donna deceduta tragicamente. Ringrazio tutta l’equipe aziendale e l’Ismett per l’impegno e la professionalità garantite in questa tragica circostanza. Spero che il loro sforzo possa garantire il recupero di una buona qualità di vita ad altre persone gravemente malate.”

RITROVATO RAME RUBATO

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Nelle notti tra venerdì e domenica erano stati  denunciati alcuni grossi furti di cavi di rame che avevano resa non operativa una segheria di un noto imprenditore di Chiaramonte in contrada Coniglio, Il danno infatti era di oltre 50.000 euro anche se il rame rubato al mercato nero poteva fruttare non più di 2000 euro. Gli agenti hanno immediatamente avviato le ricerche con perquisizioni effettuate presso soggetti notoriamente coinvolti in tali tipo di attività delittuose. In contrada Petraro, sempre in territorio di Chiaramonte gli agenti hanno notato un casolare abbandonato limitrofo alla azienda oggetto del furto. C’erano oltre trecento chili di rame ed era il  rame trafugato alla segheria. Dall’inizio dell’anno, in provincia di Ragusa, la Polizia di Stato ha sequestrato oltre 5000 chili di rame rubato; ha arrestato 7 persone accusate di questo tipo di reato e ne ha denunciate 21.

Sventata rissa presso una nota discoteca a Ragusa

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Controlli di polizia in  Piazza San Giovanni e in tutto il centro. Due Squadre Volanti – intervenute su segnalazione al 113, pervenuta intorno alle 4.30 di domenica- hanno sventato una rissa esplosa per futili motivi dinanzi ad una discoteca nei pressi di viale Sicilia. All’arrivo dei poliziotti, le fazioni di giovanissimi coinvolti nel diverbio si sono disperse per le vie limitrofe lasciando perdere le loro tracce; la lite era iniziata tra una ragazza ed un giovane uomo, originario di Santa Croce Camerina, che le sferrava due pugni in faccia. Poi erano intervenuti i rispettivi amici dei due. Nella baraonda alcuni rimanevano feriti:  oltre la giovane è  finita in ospedale una sua amica. La polizia ha poi intercettato un giovane a bordo di una Bmw che ha cercato di disfarsi di un coltello. Si tratta di di B.A. 24enne ragusano, con precedenti di polizia per spendita di monete false, furto aggravato e possesso ingiustificato di armi ed oggetti atti ad offendere, che è stato denunciato.

Prodotti cinesi senza marchio Ce sequestrati a Ispica

marcatura-ceDiversi articoli ritenuti pericolosi per la salute dei consumatori perché privi della certificazione “CE” e non rispondenti ai requisiti di sicurezza previsti dalla legge, sono stati sequestrati dai Carabinieri a Ispica. I controlli, compiuti dai militari della Stazione di Ispica, hanno riguardato esercizi commerciali destinati alla distribuzione al dettaglio di accessori per l’abbigliamento, gestiti da cittadini cinesi. I prodotti esposti alla vendita e sequestrati sono in prevalenza giocattoli per l’infanzia, casalinghi, abbigliamento e materiali per parrucchieri (piastre per capelli, phon, ecc), privi del marchio “CE”,  mancanti delle indicazioni obbligatorie relative alla sicurezza e qualità della merce, denominazione legale o merceologica del prodotto, marchio del produttore o dell’importatore stabilito nell’Unione Europea. Oltre al sequestro della merce, ai trasgressori, due cittadini cinesi titolari di altrettante attività commerciali ad Ispica, sono state comminate sanzioni amministrative per alcune migliaia di euro.

ROMENO VIOLENTO ARRESTATO DAI CARABINIERI

Borcoi M

E’  accaduto a Pozzallo. Si tratta di Borcoi Mihaita Leonard, romeno del 1991, senza fissa dimora, già noto alle forze dell’ordine. Domenica pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Pozzallo sono intervenuti in Corso Vittorio Veneto poiché era stato segnalato un giovane che stava picchiando il proprio cane. Giunti sul posto, i militari dell’Arma hanno rintracciato il ragazzo che veniva identificato ed il cane sottoposto a visita da parte del veterinario che ne constatava il buono stato di salute e, pertanto, veniva riconsegnato al proprietario. Ieri pomeriggio si è ripetuta la scena, infatti, ai Carabinieri era stato nuovamente segnalato lo stesso ragazzo che stava picchiando con violenza il proprio cane. Il giovane è stato condotto in caserma e denunciato a piede libero per maltrattamento di animali, ma dopo essere uscito dalla Caserma dei Carabinieri, ha danneggiato con calci e pugni diverse autovetture in sosta e poi si è scagliato con violenza con i militari intervenuti. E’ stato arrestato con l’accusa di violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale nonché danneggiamento. Si trova in carcere a Ragusa.

Modica Evade dagli arresti domiciliari due volte in 48 ore, arrestato dai Carabinieri

Rubino Corrado

È evaso dagli arresti domiciliari in due occasioni diverse nel giro di appena 48 ore e, per questo, in entrambi i casi, è stato arrestato dai Carabinieri. Si tratta di Corrado Raffaello Rubino, classe ’79, pregiudicato. I militari della Stazione di Modica, lo scorso sabato pomeriggio, si erano recati presso l’abitazione del Rubino per verificarne la presenza e dopo aver suonato più volte il campanello senza ricevere alcuna risposta, temendo che l’uomo potesse essere stato colto da malore, i Carabinieri hanno richiesto l’intervento di una squadra dei Vigili del fuoco per poter aprire la porta dell’appartamento, ma lui non c’era. Uscendo dal portone di ingresso, i Carabinieri hanno visto Rubino – proveniente chissà da dove – che tentava di arrampicarsi su un balcone per entrare da una finestra a casa sua per evitare l’arresto. accedervi tramite una finestra sul retro e quindi evitare l’arresto. Alla scena, però, hanno assistito i Carabinieri che, immediatamente, hanno fermato l’uomo e lo hanno tratto in arresto con l’accusa di evasione. Rimesso ai domiciliari non ha resistito nemmeno 48 ore alla tentazione di uscire dall’abitazione, infatti, nel pomeriggio di lunedì  una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Modica ha notato il Rubino mentre passeggiava indisturbato per le vie di Modica e, pertanto, anche in questo caso, lo traevano in arresto per l’ulteriore evasione. E’ di nuovo ai domiciliari.

NUOVI LOCULI AL CIMITERO DI IBLA

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Il Comune di Ragusa rende noto che si sono concluse le operazioni di gara relative all’appalto per i lavori di realizzazione di loculi e cellette ossario al cimitero di Ragusa Ibla. L’importo complessivo dell’appalto è di € 822.944,28. Aggiudicataria provvisoria è risultata essere la ditta Peloritana Appalti s.r.l., con sede in Barcellona Pozzo di Gotto (ME).

Arrestato un tunisino per estorsione violenza e minaccia

Kallel Jaouhar 16.4.1971A Comiso in Via Solferino era stata segnalata una persona che minacciava di morte un uomo. Giunti sul posto gli agenti di Polizia trovavano un cittadino extracomunitario, successivamente identificato come Kellal Jaouhar nato a Monastir in Tunisia nel 1971, il quale, alla richiesta di esibire i documenti per la identificazione, andava in escandescenza, iniziando a  urlare contro i  poliziotti presenti. Kellal ha colpito al viso con uno schiaffo uno dei poliziotti e malgrado venisse bloccato dall’altro agente di pattuglia è riuscito a divincolarsi e approfittando del fatto che il primo poliziotto si chinava per raccogliere gli occhiali lo colpiva con una ginocchiata alle spalle prima di essere ammanettato. La ginocchiata provocava all’agente di Polizia una contusione lombosacrale. Nel frattempo giungevano altri extracomunitari, tra cui la moglie e il cognato dell’uomo fermato. La donna, capito che gli operatori volevano portare via il marito, dopo aver detto che era in stato di gravidanza, fingendo un malore si sdraiava per terra dinnanzi la volante invocando aiuto. I poliziotti ovviamente  immediatamente allertavano il 118, per fare giungere una autoambulanza sul posto. Dopo tutto questo trambusto gli interrogatori hanno reso chiara la vicenda. La vittima era il proprietario dell’abitazione di via Solferino che per motivi di morosità aveva chiesto al Kallel di lasciare la casa; il tunisino però nel mese di ottobre del 2013 lo aveva minacciato di morte con un piede di porco e per questo motivo aveva già presentato denuncia e per tale denuncia il tunisino era stato rinviato a giudizio con un processo fissato avanti al Tribunale di Ragusa il prossimo marzo. Venti giorni fa l’aggressore chiama il proprietario dell’appartamento comunicandogli di essere pronto a lasciare la casa di Via Solferino e gli chiede anche di ritirare la querela. La situazione quindi precipita: il tunisino lascia la casa ma si porta un frigorifero non suo, il proprietario con un fabbro fa sostituire la serratura, scatta delle fotografie alla abitazione e ridenuncia il tunisino per furto. Iniziano da parte del tunisino minacce pesanti ed ingiurie per ottenere il ritiro delle querele. Poi l’incontro in Via Solferino fra la vittima e Kallel spalleggiato dall’intera famiglia; e qui il tunisino arriva a mimare il gesto del taglio della gola rivolto al proprietario qualora questi non avesse ritirato le denunce. Il tunisino è stato quindi arrestato per il reato di resistenza e violenza nei confronti degli agenti,  estorsione e minacce gravi.

Evade per una visita oculistica, arrestato

Va dall’oculista per una visita, ma non chiede il permesso al giudice. Altri guai per un Antonio Carpintieri, che al momento si trova agli arresti domiciliari in territorio di Rosolini, ma in una campagna attaccata a San Giacomo. I carabinieri, nel corso di un normale controllo a soggetti ai domiciliari e sorvegliati speciali, non l’ha trovato in casa. A nulla è valso il fatto che l’uomo era andato dal medico: non aveva chiesto il permesso al giudice quindi è stato arrestato.

Chiama il 112 per mucche fantasma e calunnia i militari, denunciato

Carabinieri (1)I carabinieri della stazione di Giarrratana hanno denunciato a piede libero un monterossano per procurato allarme e calunnia, nonché lo hanno sanzionato per ubriachezza in pubblico. Nel mezzo della notte è giunta sul 112 una telefonata da Monterosso Almo, l’interlocutore richiedeva l’aiuto dei carabinieri poiché, asseriva, era stato aggredito da alcuni bovini. Pur apparendo la segnalazione piuttosto strana, l’operatore, conscio dei frequenti pericoli causati alla circolazione stradale a causa dei bovini, specie a Monterosso, ha deciso di mandare sul posto una pattuglia. Ed è così che una pattuglia dei carabinieri di Giarratana è andata in soccorso del richiedente. Giunti sul posto hanno però fatto non poca fatica a rintracciare il richiedente e subito si sono accorti che aveva un discreto alito vinoso. Hanno quindi chiesto dove fossero i bovini, ricevendo per tutta risposta l’accusa di aver fatto tardi, permettendo ai bovini di fuggire da casa sua dov’erano abusivamente entrati. Nella concitazione di non aver trovato le mucche e anche un po’ a causa del tasso alcoolico, il monterossano è ruzzolato a terra procurandosi un graffio allo zigomo. Invitato dai militari a seguirli alla guardia medica per disinfettargli i graffi, l’uomo ha rifiutato. Pertanto i carabinieri, concluso l’intervento se ne sono andati. Pochi minuti dopo però la centrale li avvia alla guardia medica di Monterosso, dove un paziente dichiarava d’essere stato picchiato dai carabinieri, e tanto aveva fatto scrivere al medico sul certificato. I carabinieri, quindi, hanno richiesto l’intervento di un’ambulanza per portarlo in ospedale a verificare se le lesioni al volto fossero compatibili con l’aggressione dichiarata dall’uomo. Giunta l’ambulanza, però, l’uomo s’è rifiutato di salire e se ne è andato a casa, non prima però di aver richiamato il 112 e nuovamente affermato che era stato picchiato. Il 44enne monterossano è stato deferito alla Procura della Repubblica iblea per i reati di procurato allarme e calunnia.

Festa di halloween nella chiesa abbandonata, otto denunciati

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I carabinieri della stazione di Ragusa Ibla hanno denunciato otto giovani per essersi abusivamente introdotti in una chiesa abbandonata per improvvisarvi una festa di halloween. I fatti sono accaduti la notte dell’ultimo giorno di ottobre. Una pattuglia di militari della stazione di Ragusa Ibla, impegnata in un servizio perlustrativo notturno, stava transitando nei pressi di un antico convento abbandonato, quando i due militari hanno chiaramente distinto della musica proveniente dallo stesso edificio. I due carabinieri, parcheggiata l’auto, sono andati quindi a vedere che cosa stesse succedendo e, con loro assoluto stupore, entrati nella chiesa l’hanno trovata piena di candele accese. Sull’altare un impianto con casse acustiche diffondeva la musica. Al centro un gruppetti di giovani intenti a ballare e bere. Sovrastato il volume della musica, il sottufficiale capo pattuglia è riuscito a richiamare l’attenzione dei presenti, invitandoli a spegnere la musica e a esibire i documenti d’identità. L’arrivo dei carabinieri ha gettato un po’ di scompiglio nella festa da ballo da poco iniziata, sicché alcuni dei giovani se la sono presa con uno di essi, reo, a quanto pare di avere scelto la “location”. Gli otto ragazzi ragusani, modicani e sciclitani, tre maschi e cinque femmine, d’età compresa tra i 24 e i 35 anni, una volta identificati sono stati denunciati per invasione di edifici aggravata in concorso. La denuncia, infatti, è partita d’ufficio poiché è successivamente emerso, dall’approfondimento esperito dai militari, che l’immobile non è privato ma pubblico. Esso è infatti di proprietà del Fondo edifici di culto del Ministero dell’interno, pertanto la denuncia alla Procura della Repubblica è d’ufficio e non a querela del proprietario.

Anziano ragusano tenta di adescare una bambina – “Sai che sei simpatica? Sali in macchina con me che ci divertiamo; dai facciamo un giro, non te ne pentirai”

mobile sala conferenzeLa Polizia ha denunciato C. G. di anni 71 per molestie ai danni di una bambina di 11 anni. Una signora qualche settimana fa fermava una Volante di passaggio nella zona centrale della città in quanto la figlia era da poco salita a casa riferendo di aver ricevuto avance da parte di un anziano che aveva tentato di adescarla e farla salire in auto. La giovane madre si era precipitata in strada senza neanche chiamare la Polizia in quanto voleva capire chi fosse quell’uomo descritto dalla sua bambina, ma giunta in strada l’auto non c’era più. Con l’aiuto della piccola gli agenti di Polizia ricostruivano un identikit del probabile, inoltre la piccola era riuscita a memorizzare parte della targa. Gli investigatori con l’aiuto della Polizia Scientifica sono riusciti a dare un volto al possibile molestatore. Al termine dell’attività veniva richiesta la presenza della piccola, che in compagnia dei genitori riconosceva l’anziano tra tanti soggetti mostrati e permetteva così denunciarlo. Il soggetto dopo poche ore veniva individuato e condotto in ufficio e spontaneamente confessava di aver fatto una “stupidaggine”. Adesso dovrà attendere il processo ben consapevole che la Polizia di Stato lo tiene sott’occhio per evitare eventuali comportamenti costituenti fatti reato ben più gravi.

RAGUSA, AGGREDISCE LA CONVIVENTE DAVANTI AI FIGLI

volante-poliziaGiovedì sera una donna di origini romene si presentava, in compagnia della figlioletta di 7 anni, in Questura per chiedere aiuto contro le aggressioni subite da parte del convivente, suo connazionale, dal quale – a seguito dell’ennesima lite – era riuscita a fuggire. Ai poliziotti la donna narrava che, nel primo pomeriggio, tra i due scoppiava una lite furibonda per futili motivi, lite a seguito della quale l’uomo C. C. 40enne, con precedenti di polizia per porto abusivo di armi e lesioni ai danni di un connazionale, l’aggrediva mettendole le mani al collo, strattonandola e picchiandola fino a farle sbattere la testa contro il muro.La donna, non nuova a simili comportamenti da parte del compagno, stavolta – lasciata la figlioletta di 4 anni che dormiva nella propria cameretta – prendeva l’altra figlia di 7 anni e lasciava l’appartamento di Ragusa, nei pressi di via Pilo, per recarsi al Pronto Soccorso ove veniva refertata per stato di ansia post reattiva, ecchimosi al collo e contusione alla spalla sinistra. Nel formalizzare la denuncia, la 27enne L. E. dichiarava di aver subito da parecchio tempo le angherie del compagno fatte di botte, urla e minacce gravi per futili motivi, il tutto sempre alla presenza delle due figliolette. Per timore di subire ritorsioni e che il convivente potesse mettere in atto le minacce di morte che le aveva più volte rivolto, L. E. non aveva mai denunciato fino ad ora il proprio uomo, né si era mai affidata alle cure di alcun presidio sanitario. Il personale di Polizia riaccompagnava la donna presso l’abitazione ove vi era ad attenderla il convivente, il quale veniva condotto in Questura. Alla luce dei precedenti a carico, in considerazione delle minacce gravi e reiterate all’indirizzo della compagna, sempre consumate alla presenza delle figlie dei due, considerato anche il timore manifestato da L. E. per la propria incolumità, i poliziotti intervenuti ritenevano opportuno disporre in via d’urgenza la misura precautelare dell’allontanamento dalla casa familiare di C.C., con ulteriore divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla donna. L’uomo veniva denunciato in stato di libertà per maltrattamenti in famiglia aggravati dall’aver commesso il fatto in presenza delle minori, e per minacce gravi.

FURTO DI ENERGIA ELETTRICA A COMISO-ARRESTATO IL TITOLARE DI UN BAR

carabinieri ENELLe bollette della luce elettrica non avranno pesato più di tanto sul bilancio del bar, visto che quando i Carabinieri della Stazione di Comiso, con il personale Enel, sono andati per effettuare mirati controlli, hanno trovato un allaccio abusivo che collegava l’esercizio commerciale con la rete elettrica pubblica, mediante la manomissione della cassetta stradale: è scattato così l’arresto per V. G., pregiudicato 39enne, titolare di un bar di Comiso. Venerdì pomeriggio i Carabinieri hanno accertato, oltre alla presenza dell’allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, violazioni in materia di sicurezza alimentare, comminando sanzioni amministrative pecuniarie, per un totale di 4.000 euro, dovute alle carenze igienico-strutturali e all’omesso approntamento del manuale di autocontrollo HACCP. Dopo l’intervento dei verificatori Enel, che hanno messo in sicurezza l’area, i Carabinieri hanno condotto il 39enne nella caserma di via Sciascia da dove, al termine delle formalità di rito, l’hanno sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Comiso.

Banda di malviventi tenta il furto di un bankomat a Vittoria

DSC_0035Nella notte tra venerdì e sabato, alle ore 3.00 circa, una banda composta da almeno sei uomini incappucciati ha tentato di asportare il bancomat installato presso la Banca Unicredit di Via Milano angolo via Cavour. Un forte boato ha destato dal sonno alcune persone che abitano nelle vicinanze che hanno chiamato il 113. Intanto, una Guardia Giurata in servizio di perlustrazione transitando in piazza Italia ed udendo il rumore si è diretta verso l’origine e si è imbattuta nel commando, almeno sei uomini, tutti vestiti di nero con il viso travisato da passamontagna in lana, che armeggiavano nei pressi del bancomat della Banca. Alla vista della guardia giurata i malviventi sono saliti tutti su un’autovettura e si sono dileguati in direzione di via G. Di Vittorio, inseguiti dalla stessa Guardia Giurata e dalla Polizia. Tuttavia il vantaggio guadagnato ha consentito ai ladri di fare perdere le tracce. Sul luogo è intervenuta la Polizia Scientifica per i rilievi. Una vetrata dell’Istituto di credito è stata sfondata utilizzando un autocarro come ariete. Il veicolo, abbandonato sul luogo del delitto è munito di gru, evidentemente doveva essere utilizzato per sollevare il distributore Bancomat che sarebbe stato portato via. Le indagini della Polizia si stanno focalizzando sulla provenienza dell’autocarro abbandonato, e nell’esame delle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza installati nella zona.

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