22-12-2024
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Archivio della categoria: Cronaca

Fermati due fratelli gelesi per tentato omicidio avvenuto la scorsa notte a Comiso.

Calabrese Francesco 06.12.1977 GelaLa polizia ha sottoposto a fermo i fratelli Francrsco e Orazio Calabrese entrambi pluripregiudicati, per il tentato omicidio di un imprenditore comisano. Venerdì sera alle ore 23.30 circa, un imprenditore comisano si è accorto che all’interno della sua azienda (oleificio)in contrada Rinazzi proprio al confine con Comiso e Vittoria, ignoti avevano già divelto un infisso. L’uomo quindi chiudeva il cancello per evitare la fuga dei ladri. Essendo a conoscenza che vicino il proprio terreno vi abita una famiglia di pastori di cognome Calabrese con numerosi pregiudizi penali, insospettito si recava presso l’abitazione di Francesco Calabrese, persona di sua conoscenza a cui settimanalmente dava dei prodotti ortofrutticoli per gli animali. L’uomo ha chiesto a Calabrese se fosse stato lui a introdursi nell’azienda per rubare e qui il pastore si è scagliato contro l’imprenditore tentando di colpirlo. La vittima è andata via ed ha chiamato il fratello in aiuto. Dopo la mezzanotte il proprietario del’azienda che stava facendo un giro intorno alla sua proprietà per controllare i possibili accessi, è stato bloccato da due auto: sono scese 4 persone, due delle quali venivano riconosciute dalla vittima per i fratelli Calabrese. I 4 malfattori hanno preso a sprangate l’auto ed uno di loro, identificato per Francesco Calabrese, ha estratto un’arma esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo della vittima che restava in auto mentre il fratello ignaro di tutto era all’interno dell’azienda. Uno dei colpi veniva sparato alle spalle e si conficcava nel sedile dell’auto all’altezza del torace senza però ferire il conducente, salvo per pochi centimetri in quanto il colpo è stato deviato, con molta probabilità, da una delle molle dello schienale. La vittima è riuscita a tamponare le due auto con manovre repentine, creandosi lo spazio necessario per darsi alla fuga. L’uomo, sfuggito all’attentato, ha contattato il 113 chiedendo aiuto per lui e per il fratello che si trovava da solo in azienda. Grazie al lavoro degli investigatori ed alla testimonianza diretta della vittima venivano individuati i due fratelli che, considerati i numerosi precedenti penali e la possibilità di reiterazione del reato, sono stati fermati. La Squadra Mobile ed il Commissariato conoscono bene la famiglia Calabrese in quanto da anni crea diversi problemi nella zona di Pedalino; diverse le denunce raccolte dai vari uffici di Polizia. Francesco Calabrese ha confessato. Le indagini continuano per trovare gli altri due uomini ancora non identificati.

Modica: furto in tre supermercati, arrestati due uomini e una donna

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Sabato pomeriggio i Carabinieri hanno arrestato, per furto aggravato in alcuni supermercati, C.G., classe ’97, P.V., classe ’96, G.G., classe ‘45, tutti residenti a Noto, già noti alle forze di polizia. Poco prima, un uomo e la donna, avevano tentato di asportare alcuni generi alimentari dagli scaffali ma, scoperti da un dipendente, si erano dati alla fuga a bordo di un’autovettura condotta da un terzo soggetto. Una “gazzella” della Radiomobile ha intercettato l’autovettura segnalata e, dopo un breve inseguimento, è stato bloccato il veicolo. All’interno del bagagliaio dell’auto, i militari dell’Arma hanno rinvenuto quattro grosse buste della spesa, riportanti i nomi di altrettanti supermercati, completamente piene di generi alimentari. I tre malviventi, nel corso del pomeriggio, si erano recati in alcuni supermercati di Modica e Pozzallo ed avevano asportato i vari prodotti per un danno complessivo di circa 400 euro. Accertate le responsabilità dei tre, quindi, i Carabinieri li hanno condotti in caserma e li hanno dichiarati in stato di arresto per il reato di furto aggravato in concorso e, successivamente, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno presso il Tribunale di Ragusa, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.

Arrestato un ragusano con 10 grammi di cocaina

10 grammi cocaina

I Carabinieri, percorrendo la strada statale 194 da Modica in direzione Pozzallo, si sono imbattuti in un noto pregiudicato ragusano, già sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di dimora in Ragusa ed hanno invertito la marcia per fermarlo. L’uomo era alla guida di una Lancia Y che sfrecciava a forte velocità pertanto non è stato possibile per la pattuglia raggiungerlo, tanto che i militari hanno segnalato la macchina alle altre pattuglie. E così, dopo alcuni minuti una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile ha intercettato il veicolo all’ingresso di Ragusa in contrada Tre Casuzze e gli ha intimato l’alt. L’uomo, sebbene fosse in compagnia della convivente e della figlia, non si è fermato ed ha gettato qualcosa dal finestrino. Giunti in Via Archimede i militari sono riusciti finalmente a bloccare l’uomo ed hanno altresì recuperato l’involucro, di cui l’uomo aveva tentato di disfarsi, contenente 10 grammi di cocaina purissima. Per l’uomo sono scattate immediatamente le manette per detenzione ai fini di spaccio di cocaina e per violazione degli obblighi derivanti dalla sorveglianza speciale. M. C. A., 45enne originario di Catania, è nuovamente in carcere.

Incendio auto Comiso

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Domenica, alle prime luci dell’alba, una squadra operativa composta da sete unità con tre automezzi, di cui un autobotte per il rifornimento idrico, sono intervenute a Comiso in via Goffredo Mameli, per spegnere l’incendio di due autovetture posteggiate in un garage. Una delle autovetture, portata all’esterno al termine dell’incendio, è andata completamente distrutta, così come è rimasto gravemente danneggiata la copertura del garage in travi e tegole.

Arrestato 21enne ragusano per detenzione di droga ai fini di spaccio e resistenza

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Nel  pomeriggio di giovedì in abiti civili hanno bloccato che, per non essere fermato, ha tentato la fuga, dimenandosi e strattonando i militari intervenuti: è stato trovato in possesso di uno spinello di marijuana e di sette involucri contenenti marijuana occultati negli slip per circa 10 grammi complessivi. La perquisizione, continuata presso la sua abitazione, ha consentito di trovarvi una piantina di marijuana che il ragazzo stava coltivando.

SCOGLITTI. RUBA DENARO CONTANTE E CELLULARE: CARABINIERI ARRESTANO UN RUMENO.

MIHAI Ghiorghe CristianE’ stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Stazione di Scoglitti un rumeno di 41 anni, Mihai Ghiorghe Cristian, responsabile di furto aggravato di denaro contante e di un cellulare di proprietà di un connazionale. Il fatto è avvenuto poco dopo le 15, quando un cittadino rumeno di 31 anni, C.P., ha contattato il numero d’emergenza 112, dichiarando di aver subito un furto nella propria abitazione, e nel contempo dando una prima superficiale descrizione del presunto reo, che aveva visto fuggire a piedi da casa, indicando anche l’abbigliamento che indossava. Immediatamente, una pattuglia della locale Stazione impegnata nel controllo del territorio, si è messa sulle tracce dell’uomo, riuscendo ad individuarlo mentre camminava furtivamente in Contrada Strasattato. L’immediata perquisizione dell’uomo ha consentito di recuperare il cellulare sottratto, marca Samsung, e 550 euro in contanti. Il 41enne è stato così condotto nella caserma di via Plebiscito da dove, al termine delle formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dott.ssa Monica Monego, dinanzi alla quale dovrà rispondere del reato di furto aggravato. La refurtiva, subito recuperata dai Carabinieri, è già stata restituita all’avente diritto.

 

GUARDIA DI FINANZA: MAXI SEQUESTRO A SCICLI – RITIRATI DAL MERCATO 130MILA ARTICOLI PERICOLOSI PER LA SALUTE

IMG-20170602-WA0014AL’attenzione dei Finanzieri della Tenenza di Modica si è concentrata questa volta verso alcune tipologie di prodotti particolarmente legati alla salute dei consumatori, tra i quali articoli di bigiotteria, cosmetici, prodotti per la cura della persona e giocattoli per bambini, risultati essere privi delle prescrizioni e delle etichettature previste dalla legislazione nazionale ed europea a tutela della sicurezza del consumatore. Il piano di interventi predisposto dai militari ha consentito di individuare due esercizi commerciali di Scicli, presso i quali sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro circa 130mila articoli esposti sugli scaffali in violazione alle norme del Codice del Consumo, in quanto non conformi alla specifica normativa di settore, per un valore di mercato stimato in circa 220mila euro. Tutti i prodotti sono risultati privi dei requisiti di sicurezza legati alle informazioni minime obbligatorie sulla composizione chimica e sulle modalità di corretto utilizzo, della prescritta marcatura “CE” e dell’indicazione di provenienza, circostanze queste che avrebbero potuto causare un danno alla salute dei consumatori qualora messi in contatto con la pelle. I giocattoli erano anche sprovvisti delle informazioni essenziali finalizzate a prevenire rischi per la salute e l’incolumità dei bambini. I responsabili, due cinesi titolari degli esercizi commerciali, sono stati segnalati alla competente Camera di Commercio e Artigianato di Ragusa per l’applicazione delle relative sanzioni amministrative che, per tale tipologia di illeciti, risultano essere particolarmente incisive e variabili fino ad un massimo di oltre 25.000 euro.

CONTROLLI ANTITERRORISMO ALL’AEREOPORTO DI COMISO

Coltello

Gli uomini del Commissariato di Polizia di Comiso hanno sequestrato un coltello a scatto del genere vietato della lunghezza di 25 cm che un uomo con piccoli precedenti penali stava cercando di imbarcare sul volo di martedì 6 giugno diretto a Milano. I controlli effettuati dal personale delle GPG sui bagagli dei viaggiatori evidenziavano la presenza in un marsupio, occultato nel fondo dello stesso, di un oggetto probabilmente di genere vietato. L’uomo, L.F nato a Milano nel 1972, non dava spiegazioni circa il possesso del coltello; le indagini esperite tramite le banche dati della Polizia di Stato permettevano di appurare solo piccoli precedenti per LF che pertanto veniva denunciato in stato di libertà per porto di arma di genere vietato. Durante il periodo del G7 l’aeroporto di Comiso, impegnato come tutti gli altri aeroporti della Sicilia per l’evento, ha dovuto implementare i controlli sui passeggeri in partenza ed arrivo dalle destinazioni europee, considerata la sospensione del trattato di Schengen, effettuando capillari controlli ai passeggeri in arrivo e partenza per l’Europa. In tale periodo sono stati effettuati oltre 4.000 accessi alle banche dati della frontiera e sono stati controllati, con innovativi sistemi, i documenti in possesso dei passeggeri al fine di bloccare ogni eventuale accesso indesiderato. Il personale di vigilanza è stato anche supportato da personale dell’Esercito Italiano che con 35 uomini ha collaborato, nei controlli esterni, gli uomini delle forze di Polizia ordinarie.

Polizia Provinciale denuncia 15 produttori per inquinamento ambientale della spiaggia Macconi

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Quindici produttori agricoli sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria dalla Polizia Provinciale per inquinamento ambientale per aver smaltito abusivamente rifiuti speciali lungo il litorale ‘Macconi’. Agli imprenditori denunciati, originari di Acate, Niscemi e Vittoria, sono state sequestrate le aree utilizzate per l’illecito smaltimento. Quattro di loro sono stati pure denunciati per aver realizzato uno scarico di acque reflue provenienti dall’attività produttiva senza richiedere la preventiva autorizzazione all’autorità competente. I denunciati hanno deturpato per otto km il litorale ibleo di ‘Macconi’, in territorio di Acate e Vittoria, abbandonando indiscriminatamente su area demaniale e in parte, addirittura, sotterrati nel sistema dunale, rottami di polietilene e altre plastiche delle serre, seminiere di polistirolo, contenitori di fitormaci. Le indagini condotte congiuntamente all’Arpa di Ragusa, hanno accertato che i rifiuti agricoli hanno creato un impatto devastante sulle matrici ambientali dei luoghi protetti. Gravissime le violazioni ambientali che fanno scempio di luoghi sottoposti a speciale protezione ed inseriti nel piano paesaggistico regionale con un livello di Tutela 3. L’attività investigativa è stata condotta ai sensi della recente normativa sugli “eco-reati” che ha introdotto pene più severe per i reati commessi in danno all’ambiente, apportando modifiche significative anche al Testo Unico dell’Ambiente. Oggi la legge consente al responsabile dell’inquinamento di procedere, a proprie spese, al recupero, alla bonifica ed alla messa in ripristino dello stato originario dei luoghi, secondo le prescrizioni impartite dalla polizia giudiziaria ed asseverate tecnicamente dall’Arpa. L’intensa attività condotta sinora dalla Polizia Provinciale ha già prodotto i primi risultati, considerato che alcune aziende agricole hanno avanzato richiesta per la bonifica delle aree dunali invase dai rifiuti. Le indagini stanno proseguendo senza sosta per identificare gli altri agricoltori che hanno riversato rifiuti di ogni genere in quel tratto di costa. Il Nucleo Ambientale della Polizia Provinciale di Ragusa ha inoltre attivato un piano di controlli finalizzato al contrasto delle “fumarole”, considerato che molte aziende agricole hanno già proceduto alla dismissione dei propri impianti serricoli a fine ciclo, accatastando i rifiuti prodotti all’interno del perimetro aziendale, che si spera non siano sottoposti alla pratica dell’incenerimento in sito, creando seri rischi per la salute dell’uomo a causa dell’emissione di diossina nell’atmosfera derivante dall’illecita attività di bruciare i rottami di polietilene e di altri rifiuti di plastica, oltre che un danno all’ambiente. I controlli saranno svolti senza soluzione di continuità per tutto il periodo estivo, anche nella fascia notturna ed i trasgressori saranno deferiti alla competente autorità giudiziaria.

RAGUSA, OPERAZIONE “PROELIO”. ARRESTATI AFFILIATI A “COSA NOSTRA”

image247-300x167Su delega della diirezione Distrettuale Antimafia della Procura di Catania, i Carabinieri del comando di Ragusa hanno arrestato 19 persone, siciliani e calabresi, dedite al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e furti di bestiame tra la Calabria e la Sicilia. L’indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo Ibleo ha consentito di accertare che il clan di “Cosa Nostra” operante a Vittoria e Comiso, negli ultimi anni, si era dedicato al traffico di cocaina che acquistava dalla Calabria, da soggetti legati alle ‘ndrine operanti della piana di Gioia Tauro, per poi smerciarla in tutta la provincia di Ragusa e anche nella provincia di Agrigento. L’indagine ha anche permesso di ricostruire i legami tra gli esponenti di “Cosa Nostra Vittoriese” e i clan della medesima organizzazione criminale operanti nella provincia di Agrigento, appartenenti al clan Fragapane, il cui capo clan Salvatore Fragapane, rappresentante di “Cosa Nostra” per la provincia di Agrigento, è attualmente detenuto in quanto condannato all’ergastolo per la scomparsa e l’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del noto collaboratore di giustizia. Nel corso delle indagini è stato anche accertato che un’altra delle attività criminali a cui si era dedicata “Cosa Nostra Vittoriese” era l’abigeato, compiendo una serie indeterminata di furti di capi di bestiame, in molti casi intere greggi di animali, ai danni di aziende di allevamento in varie province siciliane. Tali furti venivano messi in atto da soggetti calabresi, su indicazioni ricevute da basisti locali, con successiva rivendita del bestiame in Calabria.

SGOMINATA BANDA ITALO ALBANESE DEDITA AL TRAFFICO DI DROGA

drogaLa Polizia ha tratto in arresto gli ultimi sodali di una organizzazione criminale ancora presenti in Italia, ovvero Hoxhaj Fation,  Hoxha Mandi, Zhuka Erson, Kalemaj Roland, tutti albanesi. Gli altri erano già in carcere ed alcuni latitanti nel paese natio, ovvero in Albania. L’indagine della Squadra Mobile ha avuto inizio nel 2012, quando parte dei membri dell’organizzazione criminale italo-albanese stava prendendo sempre più piede nel territorio di Modica tentando di sconfinare nel resto della provincia iblea. Considerata la caratura criminale, la Squadra Mobile continuava le indagini del Commissariato modicano per risalire ai fornitori degli albanesi presenti su quel territorio. La recente operazione “Blade” della Polizia di Stato (17 gli arrestati) ha permesso di sgominare l’organizzazione criminale presente nel territorio di Modica, mentre “Balkan” aveva come fine quello di risalire fino a fornitori presenti in Albania e così è stato. La Squadra Mobile di Ragusa, piano piano, è riuscita nel corso di due anni d’indagini a individuare i canali di approvvigionamento albanesi effettuando decine di arresti e sequestri di ingente quantità, creando così danni enormi all’organizzazione transnazionale sia in termini di risorse umane che sotto l’aspetto economico.Le indagini sono state coordinate dalla Procura Distrettuale di Catania. La Squadra Mobile ha impiegato per l’itera indagine decine di uomini che hanno ricostruito l’organizzazione ed i ruoli che avevano i sodali. Oltre 50.000 conversazioni captate dagli investigatori, sia telefoniche che ambientali, elementi fondamentali per permettere di sostenere in giudizio le responsabilità di ogni singolo indagato. Alcuni arresti erano già stati effettuati a Lentini, a Scicli, a Ragusa con sequestri per 900 chili di marijuana, oltre a numerose armi da guerra. È stato possibile appurare che la droga in enormi quantità giungeva spesso a Catania dove veniva poi suddivisa in parti più piccole, destinando centinaia di chilogrammi alla provincia di Ragusa. In altre occasioni il corriere tentava di arrivare direttamente nel territorio ibleo senza altri passaggi così da guadagnare di più. Gli agenti della Squadra Mobile di Ragusa hanno filmato decine di incontri dei vertici dell’organizzazione, i viaggi dei corrieri internazionali ed i singoli scambi di droga nelle piazze di spaccio. In totale sono 61 i soggetti che saranno processati per aver fatto parte dell’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti. 28 albanesi, 15 ragusani (Ragusa, Scicli, Modica, Vittoria e Comiso), 10 di Catania e 8 di altre province.

OPERAZIONE ANTIDROGA, ARRESTATO UN NIGERIANO AL PORTO DI POZZALLO. SEQUESTRATI 6 KG DI MARIJUANA E 200.000 EURO

marijuanaa (1)Continua senza sosta l’impegno delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ragusa che, nell’ambito dei servizi finalizzati alla prevenzione e al contrasto ai traffici illeciti, hanno arrestato un soggetto di nazionalità nigeriana con 6 kg di marijuana e sequestrato oltre 200.000 euro di valuta non dichiarata diretta a Malta. I militari delle Fiamme Gialle e i funzionari doganali hanno fermato alla partenza per Malta  un nigeriano, classe ‘93, il quale da subito ha manifestato evidenti segni di nervosismo. La successiva attività di perquisizione condotta sulla persona e sui bagagli ha permesso di rinvenire sei chili di marijuana, avvolta in cellophan, con lo scopo di impedire al fiuto dei cani antidroga di individuare la sostanza stupefacente occultata nei bagagli. L’uomo è stato tratto in arresto per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e, su disposizione della locale Autorità Giudiziaria, è stato associato alla Casa Circondariale di Ragusa.

 

Pozzallo, arrestato 17enne per spaccio

CARABINIERI

Sabato pomeriggio i Carabinieri hanno effettuato un controllo in un’abitazione in cui risiede un giovane di 17 anni e dove erano stati notati alcuni movimenti sospetti, in particolare uno strano via vai di giovani. I militari hanno trovato, nascosto nella camera da letto, uno zaino con all’interno un involucro contenente circa 230 grammi di marijuana ed alcune banconote di piccolo taglio per un totale di 100 euro, verosimilmente provento dell’attività di spaccio. Il giovane è stato tradotto presso il centro di prima accoglienza per minori di Catania come disposto dal Sostituto Procuratore di turno presso il Tribunale dei minorenni etneo.

Incidente stradale a Modica tra i “vespisti” di Cerignola, ferito uno della carovana

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Un vespista della carovana di Cerignola di passaggio a Modica è rimasto ferito seriamente a seguito di un incidente della strada avvenuto martedì mattina nella rotatoria di Via Sacro Cuore, all’intersezione con Via della Costituzione. G. B., 65 anni, era alla guida di una Vespa Piaggio quando, per cause in corso di accertamento, si è scontrato con una Peugeot condotta dalla modicana A. D., 60 anni, rimasta illesa. I primi soccorsi sono stati prestati dagli stessi colleghi della vittima. Sul posto è intervenuto il Nucleo di Pronto Intervento della Polizia Locale per i rilievi mentre l’ambulanza del 118 ha trasportato il pugliese al Pronto Soccorso. Dagli accertamenti clinici è emerso che l’interessato aveva riportato un trauma cranico e le fratture della mandibola e del setto nasale. E’ stato ricoverato con prognosi di trenta giorni, salvo complicazioni. La polizia locale sta effettuando gli accertamenti per stabilire le responsabilità

Sbarcati a Pozzallo 252 migranti e le salme di due giovani

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La Polizia a seguito dello sbarco di ieri di 252 migranti e due salme, ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di Guae Malik, nato in Gambia il 02.01.1984, sottoposto a fermo e K. S. di anni 23 senegalese, solo denunciato in quanto le condizioni di salute non permettevano le sue dimissioni con ingresso in carcere. Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto le imbarcazioni partite dalle coste libiche. I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri. Il medico legale ha attribuito all’annegamento le cause della morte delle due vittime. I migranti sono partiti di notte dalla Libia in 160 circa (un numero sconsiderato per un gommone) e dopo alcune ore hanno iniziato ad imbarcare acqua fino a quando il centro del gommone non si è del tutto squarciato. A decine sono caduti in mare e solo parte di essi sono riusciti a risalire a bordo mentre altri sono annegati. I migranti superstiti nel dare aiuto a coloro che erano in mare, riuscivano a salvare solo due di loro che dopo poco però morivano. Lo scafista era caduto in mare ma poi è riuscito a risalire ed a continuare la navigazione fino a quando il motore si è guastato e sono rimasti in balia delle onde per tutta la notte ed il giorno successivo, fino a quando sono stati soccorsi dalla motonave.

ARRESTATI DUE PREGIUDICATI  PER FURTO AGGRAVATO AI DANNI DI UN SUPERMERCATO DI MODICA

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La Polizia, su richiesta del titolare di un supermercato, è intervenuta nel quartiere Sacro Cuore. L’uomo ha riferito di aver sorpreso due giovani intenti a rubare merce dagli scaffali. La Polizia è riuscita a bloccare i due ladri e rinvenire la merce trafugata (caffè macinato, grana padano e altri formaggi), nascosta sotto gli indumenti indossati dai due malviventi. I rumeni Vasile Hanu di 35 anni e Petre Marian David di 23 anni, entrambi residenti a Vittoria sono stati associati presso la casa Circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.  

Arrestati due corrieri della droga al capolinea degli autobus di Ragusa

HASANAJ Ardi 22.03.1999 Albania

La Polizia ha tratto in arresto due fratelli albanesi Ardi Hasanaj di 18 anni e Dragan Hasanaj di 23 anni per detenzione ai fini di spaccio di oltre 1 kg di marijuana e cocaina. Gli uomini della Sezione Narcotici della Squadra Mobile questa volta hanno fatto un servizio mirato alla stazione degli autobus considerato che tra i giovani acquirenti circolava la voce che la marijuana fosse finita, quindi potevano giungere corrieri da un momento all’altro, così come più volte accaduto in operazioni della Polizia di Stato. Venerdì alle 16.00, alla stazione degli autobus di Via Zama, i poliziotti hanno riconosciuto Dragan Hasanaj, già tratto in arresto dalla Squadra Mobile due mesi prima con quasi 300 grammi di marijuana, in compagnia di un altro giovane (poi identificato come il fratello) che teneva una grossa busta in mano. Non appena i poliziotti si qualificavano Dragan faceva segno al fratello di scappare, ma entrambi venivano bloccati e perquisiti: Ardi, appena maggiorenne, aveva nella busta la droga. I due fratelli sono stati rinchiusi in carcere a disposizione della Procura della Repubblica di Ragusa.

Un altro arresto della Squadra Mobile per spaccio al centro storico di Ragusa

SAW Alieu 22.07.1996 Gambia (1)La Polizia  ha tratto in arresto Sow Alieu, nato in Gambia il 22.07.1996 e residente a Ragusa. Il giovane gambiano è stato notato dagli uomini della Sezione Narcotici della Squadra Mobile mentre si aggirava per le vie del centro di Ragusa. Era troppo attento a guardarsi intorno e si avvicinava a minorenni per scambiare qualche parola per poi andare via. Il suo comportamento ha fatto insospettire i poliziotti che decidevano di fermarlo in piazza Poste a Ragusa. L’extracomunitario, regolare sul territorio nazionale, consegnava spontaneamente una piccola dose di marijuana ma continuava a dare segni d’insofferenza, pertanto veniva condotto presso gli uffici della Polizia di Stato per un’accurata perquisizione. Gli agenti avevano intuito bene, difatti all’interno degli slip celava una busta contenente marijuana e denaro che, così come previsto dalla legge, sono stati sottoposti a sequestro. Il controllo veniva esteso anche agli effetti personali e lo straniero era attrezzato di tutto punto, difatti nella tasca interna dello zaino veniva rinvenuto un bilancino di precisione.  Considerato quanto accaduto il giovane veniva tratto in arresto e per disposizione della Procura della Repubblica sottoposto al regime della custodia cautelare in casa. Nonostante la clemenza prevista dalla norma di non andare in carcere, il giovane poche ore dopo era di nuovo in giro. Gli uomini della Squadra Mobile si erano recati presso il suo domicilio per notificare la data del processo con rito direttissimo e non lo trovavano in casa. Immediati controlli hanno permesso di individuarlo nuovamente in centro storico pertanto veniva arrestato per evasione e questa volta condotto in carcere. Dopo il rito direttissimo ed all’esito della condanna verrà avviata la procedura amministrativa per la revoca del permesso di soggiorno.

 

Catturato a Scoglitti …Maradona

KHEMIRI Nejm Eddine, 15-9-84 TunisiaEddine Khemiri Nejm, tunisino di 32 anni, era ricercato dall’inizio dell’anno, da quando l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa aveva emesso l’ordine di esecuzione per la carcerazione, in  quanto condannato per avere provocato nel 2010 un incidente stradale mentre guidava in stato di ebbrezza alcolica e per essere stato responsabile dei reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali nel novembre 2015. Tra il periodo di detenzione già scontato in regime di misura cautelare e la pena complessiva cui è stato condannato, rimangono ancora da espiare un anno, cinque mesi e venti giorni di reclusione oltre al pagamento della multa di euro 4.500. Il soggetto, che aveva sempre gravitato su Scoglitti, dove era conosciuto con il soprannome di “Maradona” per la somiglianza al campione argentino e probabilmente anche per il carattere esuberante, dall’anno scorso risultava irreperibile e sembrava avesse lasciato la zona. Mercoledì i poliziotti hanno fatto irruzione in un casolare abbandonato sito in contrada Lucarella dove lo hanno trovato in compagnia del fratello. Il caseggiato era occupato abusivamente, senza acqua ed energia elettrica.

VITTORIA. RAPINE E AGGRESSIONI, SGOMINATA BABY GANG

20140603164714Due misure di custodia cautelare in Istituto Penale per Minorenni, emesse dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Catania dopo le risultanze investigative raccolte dai carabinieri di Vittoria. I minori hanno 16 e 17 anni. Sono ritenuti responsabili di una rapina, avvenuta verso le 21.30 del 5 marzo scorso, nel centro di Vittoria, quando,  i due, dopo essersi avvicinati alla vittima, un giovane di 13 anni che stava transitando a piedi, lo hanno preso a calci e pugni scaraventandola a terra, e derubandolo di un cellulare, di un paio di occhiali da sole e di pochi euro in contanti. Erano bastati pochi attimi ai giovani rapinatori per razziare il malcapitato con velocità e freddezza e darsi quindi alla fuga procurandogli, così come accertato dal Pronto Soccorso del locale nosocomio un “trauma cranico e trauma contusivo alle ginocchia”. Le testimonianze di alcune persone e le telecamere di alcune abitazioni limitrofe al luogo dove era stato commesso il delitto avevano permesso agli inquirenti di delineare le fattezze somatiche dei responsabili.  E’  stata così individuata la baby gang. Il 16enne e il 17enne si trovano ora presso L’Istituto Penale per Minorenni di Catania-Bicocca. Un’indagine che non si ferma qui: infatti, i Carabinieri sono al lavoro per accertare collegamenti e responsabilità in altri episodi analoghi avvenuti nel territorio.

 

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